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Redding: "La Ducati SBK? Avere guidato la MotoGP mi aiuta"

"Se vuoi lottare per il titolo devi essere rapido in ogni condizione, ed oggi sono migliorato. Nel team c'è un clima familiare e nessuna barriera, può essere l'ingrediente vincente"

SBK: Redding: "La Ducati SBK? Avere guidato la MotoGP mi aiuta"

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La nuova vita di Scott Redding in Superbike è iniziata sotto il segno della pioggia, ma questo non ha tolto il buonumore all’inglese. Il quarto posto di fine giornata è senza dubbio positivo, ma ciò che soddisfa maggiormente il 45 è il lavoro svolto per quanto concerne le gomme.

“La pioggia non è stata una buona notizia - apre - ma la giornata è stata comunque abbastanza utile per me, specie per capire le Pirelli. L’anno scorso non ho potuto lavorare molto sulle rain, così ho sempre sperato di non dover correre sul bagnato. Oggi invece dopo un primo turno più difficile le cose sono migliorate, anche grazie ad alcune modifiche, così mi sono sentito più a mio agio in sella”.

Un altro punto su cui Scott ha lavorato è la sua guida, in vista delle diverse situazioni che lo metteranno alla prova nel corso della stagione.

“Ho lavorato molto anche su me stesso, dato che sul bagnato è difficile poter davvero sviluppare la moto. Ho cercato quindi di capire le diverse conformazioni della pista e parallelamente capire la moto ed adattarla al mio stile. Tutti preferiscono l’asciutto compreso me, ma se vuoi lottare per il titolo devi essere rapido in ogni condizione. Occorre lavorare quindi anche sul bagnato, oggi siamo migliorati e ne sono felice: storicamente sono un pilota veloce sul bagnato, e i progressi compiuti oggi mi aiuteranno”.

Nonostante i pochi chilometri compiuti il britannico traccia una prima descrizione della Panigale V4, o perlomeno sullo stilo di guida necessario per guidarla.

“Per guidare questa moto serve un mix di stili. Nel BSB era più simile alla Moto2 non avendo l’elettronica, ma in generale credo che dipenda in primis dagli pneumatici. Certamente aver guidato una MotoGP può aiutare nella guida di questa moto, e se potessi guidare come nell’anno in cui mi sono giocato il titolo in Moto2 non sarebbe certo un problema”.

Tralasciando per un attimo l’azione in pista, Redding destina parola al miele per il suo team, e ribadisce i suoi obiettivi.

“Sono in un grande team, mi sono trovato subito bene con la squadra, tra l’altro con Serafino (Foti ndr) avevo già un bel rapporto in precedenza. C’è un clima familiare, tutti parlano con tutti e non ci sono barriere, cosa che può essere uno degli ingredienti vincenti. Se non pensassi di poter lottare per le prime posizioni non avrei abbracciato questo progetto, ho voluto una moto ufficiale perché voglio vincere. La moto è competitiva e le testimonianze non mancano, il team crede in me e io credo in loro”.

In conclusione c’è spazio per una battuta sulla Honda, alla quale Scott non vuole più di tanto pensare.

“Non l’ho vista in azione, ho visto delle foto e senza dubbio è bella. Haslam è stato veloce sul bagnato ma è presto per dare giudizi, io comunque devo pensare alla mia situazione. Spesso ci si lascia distrarre dagli altri ma questo può essere controproducente, dobbiamo lavorare soltanto su di noi”.

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