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Dakar: una sequenza di drammi lunga 40 anni che conta quasi 70 morti

Nella storia della corsa sono protagonisti anche i lutti, quello di Paulo Goncalves è solo l’ultimo di una lunga serie dal 1979 ad oggi

Dakar: Dakar: una sequenza di drammi lunga 40 anni che conta quasi 70 morti

Nata da una pazza idea di Thierry Sabine, la Dakar è senza dubbio una delle corse più intense e spettacolari che siano mai andate in scena. Come tante, forse tutte, le corse, però, troppo spesso ci ricorda che “Motorsport is dangerous” ovvero che tutto ciò che ha a che fare con un motore, delle ruote e velocità è pericoloso.

Il rischio aumenta considerevolmente sopratutto se la gara che si sta correndo è in mezzo ad un deserto, con dune, sassi, buche, una strada non troppo tracciata e se il soccorso immediato (stile marshall MotoGP o Formula 1) è pressoché impossibile. La Dakar, negli anni, ha aumentato, e non di poco, i suoi standard di sicurezza. Oggi ci sono più elicotteri di soccorso attorno alla corsa, i roadbook sono segnati tenendo molto conto delle condizioni del terreno ma in una gara del genere, così particolare il rischio è sempre altissimo. 

La morte di Goncalves nella settima tappa della Dakar 2020 è solo l’ultima delle molteplici tragedie che hanno caratterizzato il RAID.

Dal 1979 si contano infatti 24 decessi se si considerano solo i piloti e i co-piloti in gara. Se si estende il conteggio a tutta la carovana della Dakar il numero sale a 64 in totale.

Tra questi 64 c'è anche l’ideatore della corsa, il mitico Thierry Sabine, morto nel 1986 in seguito alla caduta del suo elicottero, che volava controllando la corsa. Da quel giorno la Dakar cambiò volto, forse per sempre, perdendo il suo vero condottiero. Sabine sapeva della maledetta ed affascinante pericolosità che avvolgeva la corsa che lui aveva ideato. Alla storia passò il suo "Arrivederci a stasera...per quelli che ci saranno" immancabile dopo ogni briefing mattutino. 

Uno dei lutti più recenti è quello di Fabrizio Meoni, motociclista italiano vincitore di due edizioni della corsa, e che nel 2005 stava partecipando al suo ultimo RAID. In seguito ad una caduta nell'undicesima tappa di sedici, il pilota tricolore ebbe un infarto che gli fu fatale. 

Prima di Goncalves l'ultimo decesso "in gara" fu quello di Michail Hernik, motociclista polacco nel 2015. Mentre nel 2016 in Argentina ci fu una vittima tra il pubblico a seguito di un tamponamento a catena. 

La storia della Dakar è piena di imprese sportive, di sofferenza e di grandi campioni. Tutto questo, però, è sempre andato di pari passo con i decessi che hanno caratterizzato questa corsa, folle, certo, ma anche per questo dannatamente bellissima.

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