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Ducati Scrambler Desert Sled | Perché comprarla... E perché no

Rappresenta la variante “dura&pura” del brand heritage bolognese, e per la versione 2019 trova importanti aggiornamenti. Ecco come va e quanto costa

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Scrambler non solo per nomenclatura la Desert Sled riporta in chiave moderna il vero spirito delle stradali customizzate per l’off-road degli anni ’60-’70.

Pregi e difetti

Il nome è quello infatti che chi correva sulla sabbia dava al proprio mezzo: slitta da deserto, ad indicare l’installazione della piastra protettiva sotto il motore.

Parafanghi alti, cerchi a raggi da 19” e 17” e sospensioni maggliorate, manubrio a sezione variabile, forcellone appositamente ridisegnato e griglia sul faro anteriore sono gli elementi distintivi, che ben si integrano con gli highlights stilistici di Scrambler Ducati: serbatoio in acciaio con cover laterali intercambiabili in alluminio, firma DRL sulla fascia esterna del proiettore LED, e la X che ricorda le bende di nastro adesivo che si applicavano mezzo secolo fa durante le prove di regolarità.

Sovrastrutture che impreziosiscono il telaio a traliccio in tubi d’acciaio, rosso dalla versione 2019 e rinforzato per la Desert Sled, vera firma della casa di Borgo Panigale. 

Il Desmodue da 803 cc rimane al suo posto anche per la seconda generazione di Scrambler, e conferma le qualità che lo hanno reso un bicilindrico accessibile e divertente. Il propulsore a L con distribuzione desmodromica e 2 valvole per cilindro raffreddato ad aria è condiviso con l’intera gamma della Land of Joy.

Scarica una potenza di 73 CV a 8.250 giri e un picco di coppia 68 Nm a quota 5.750 ed è conosciuto per la sua erogazione regolare e la coppia ricca ai medi regimi.  Nella seconda generazione Scrambler il Desmodue trova una frizione idraulica assistita e antisaltellamento che opera sul cambio a 6 rapporti. Come per il resto della moto, le finiture non mancano, e il Desmodue si fa notare per le cartelle del bicilindrico lavorate a macchina e il giro dei collettori di scarico.

Sul largo manubrio si trova lo schermo LCD permette di visualizzare: il contagiri nella parte bassa dello strumento con l’orologio, l’indicatore di livello del carburante in alto, e al centro, oltre al tachimetro e all’indicatore di marcia troviamo odometro totale e due parziali, autonomia, temperatura esterna e le impostazioni, navigabili attraverso il tasto apposito e quello degli indicatori di marcia.

Due i riding mode: journey e off-road, e di settare il Pin della moto, regolare l’accensione del gruppo ottico posteriore e del DRL. Purtroppo però manca l’indicatore dei consumi medi e istantanei. 

La prima differenza che si nota rispetto alle sorelle della gamma Scrambler Ducati è la sensazione di estrema stabilità: la cura muscolare data all’avantreno con la Kayaba da 46 mm non funziona solo in off-road.

La forcella a steli rovesciati restituisce una corsa di 200 mm, e anche se rimane piuttosto rigida, soprattutto nei primi gradi di escursione, restituisce solidità preziosa anche su strada.

Meno brillante il mono posteriore, che vanta la stessa escursione ma è più secco nella risposta. Altro aspetto che sorprende positivamente è l’agilità che la Desert Sled mostra nel misto e in città.

Se tra le strade della Capitale è facile apprezzarne le qualità per la triangolazione in sella con il manubrio largo e alto e l’inclinazione del canotto di sterzo di 24°, non è altrettanto scontato vederla curvare con lo sguardo nel misto, e cambiare traiettoria in un amen.

Nonostante l’interasse da 1.505 mm e il peso di 209 kg in ordine di marcia infatti, la Desert Sled non ha problemi ad alzare il ritmo senza perdere in facilità.

Punta dritta alla corda, confermando i natali di Borgo Panigale, e in questo è aiutata insospettabilmente dal grip ottimale delle Pirelli Scorpion Rally Trail SRT di primo equipaggiamento, validissimi anche su strada.

Certo in una giornata piovosa come quella in cui abbiamo realizzato il video, con il fogliame che si stratifica sull’asfalto, l’assenza del Traction Control si è fatta notare.

Particolarmente apprezzata invece la presenza dell’ABS Cornering, che agisce sul disco da 330 mm anteriore morso da pinza Brembo ad attacco radiale e sul posteriore da 245 mm.

È un plus notevole per la gamma Scrambler Ducati, che risponde alle richieste degli amanti delle heritage che non vogliono rinunciare a nulla in termini di sicurezza. 

Quanto costa

Ducati Scrambler Desert Sled parte da 11.690 euro. Tanti gli accessori per personalizzarla: dalla linea di scarichi Termignoni, che partono da 1.146 euro fino agli oltre 1.600 per il sistema completo, passando per la sella ribassata a 840 mm, da 215 euro, fino ad arrivare alle borse morbide laterali Classic da 267 euro e dal bauletto rigido da 378 euro. 

Abbigliamento

Casco Scorpion Sports ADX-1
Giacca Alpinestars Warhorse
Pantaloni Alpinestars Motorchino
Guanti Alpinestars CrazyEight
Scarpe Alpinestars J-6 Waterproof


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