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SBK, Minaccia turca: Razgatlioglu e l’arma R1 contro Rea e il suo passato

Nei test di Jerez Toprak scenderà finalmente in pista con la nuova Yamaha e quella con il Cannibale è molto più di una semplice sfida

SBK: Minaccia turca: Razgatlioglu e l’arma R1 contro Rea e il suo passato

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L’appuntamento è per il prossimo 22-23 gennaio, quando a Jerez torneranno ad accendersi i motori della Superbike. Gran parte dei riflettori saranno puntati sul box Honda, dove Alvaro Bautista e Leon Haslam scenderanno in pista per il primo confronto diretto con i rivali.

Di sicuro non mancherà la curiosità nel capire quale sarà il livello di competitività della nuova Honda, che con la CBR RR-R, sogna in grande. Tra i temi della due giorni spagnola c’è poi la Yamaha. Già, perché a Jerez Toprak Razgatlioglu e Michael van der Mark avranno finalmente a disposizione la R1 di ultima evoluzione.

Nei precedenti appuntamenti di novembre, l’unico pilota in pista con la nuova Yamaha era soltanto Niccolò Canepa, mentre Michael e Toprak hanno provato alcune componenti in ottica 2020, ma non la versione definitiva. Adesso è invece arrivato il momento tanto atteso per capire come si è sviluppato il progetto da parte della Casa dei Tre Diapason.

Al debutto Razgatlioglu ha mostrato di avere trovato da subito grande fiducia con la giapponese, lavorando principalmente sui dettagli e le sensazioni, anziché cercare il tempo a tutti i costi. A tal proposito Loris Baz ci disse di essere rimasto impressionato nel vedere le prestazioni del turco, così veloce al debutto.

In Yamaha lo sanno bene di avere in casa un pilota di prima scelta e di conseguenza il pacchetto deve essere all’altezza della situazione. Non ci saranno infatti gerarchie tra Toprak e Van der Mark, semmai un attacco a due punte, con i piloti che non avranno ordini di scuderia.

Ad attendere Razgatlioglu c’è però un esame di quelli ad altissimo coefficiente di difficoltà. Anzi due. Il primo sarà con se stesso. Il turco dovrà infatti dimostrare di avere raggiunto quella maturità necessaria per avere tutte le carte in regole nel puntare al Mondiale. Il 2019 è stato l’anno della sua prima vittoria in Superbike, ma allo stesso tempo non si può dimenticare l’inizio di stagione in chiaroscuro e da spettatore, dal momento che solo a metà stagione la campanella è suonata.

C’è poi il secondo esame, quello con il suo passato, ovvero la Kawasaki. In molti pensavano potesse essere lui il nuovo Rea, invece dopo Suzuka la strade si sono immediatamente separate per le questioni che ben sappiamo derivanti dalla 8 Ore. Se la vendetta è un piatto che va servito freddo, Razgatlioglu cercherà in ogni modo di far capire alla Casa di Akashi che tipo di pilota hanno perso nella scorsa stagione in ottica futura. Per capirlo meglio o meno lo scopriremo tra poco più di un mese.

 

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