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Migno: “Quello che facciamo in Moto3 è vergognoso”

“Prendere le scie in questo modo non è bello, ma lo fanno tutti.L’idea Superpole mi piace. 2020? Sono in Moto3 da tanti anni, spero di far bene per andare in Moto2”

Moto3: Migno: “Quello che facciamo in Moto3 è vergognoso”

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Vacanze finite per tutti e allenamenti impegnativi alle porte per preparare al meglio la stagione 2020 che per molti piloti sarà cruciale sopratutto per tracciare il proprio futuro. Tra questi c’è sicuramente Andrea Migno, veterano della categoria con i suoi 24 anni (compiuti proprio oggi, auguri MIG!) e tornato allo Sky Racing Team VR46 dopo le esperienze nel team Angel Nieto e in quello di Fiorenzo Caponera, poi smantellato alla fine del 2019. Come sono stati questi mesi di vacanza?

“Tutto bene, sono appena tornato dalla montagna dove abbiamo fatto snowboard, siamo tutti dei tavolari quindi ci divertiamo. Ora però siamo tornati a pieno ritmo con gli allenamenti”. 

In questa fase di preparazione alla stagione come sono gli allenamenti di un pilota? Vi concentrate più sul fisico e meno sulla moto?

“Si, facciamo tanta palestra ma solo perchè in moto fa un po’ freddo in questi mesi, il nostro è uno sport che dipende molto dal clima”. 

Manca sempre meno ai test. In realtà hai già assaggiato il “nuovo” team a Jerez alla fine della stagione 2019. In quell’occasione hai anche concluso la giornata con il miglior tempo. Che sensazioni hai avuto a rientrare nel team?

“Più che un team loro sono una famiglia per me. Tornare nello Sky Racing Team VR46 è proprio come rientrare a casa dopo un viaggio e non lo dico per sminuire le esperienze fatte in questi anni che mi hanno dato davvero tanto. Sapevo che il team era migliorato molto, ora parliamo di una squadra davvero al top, un riferimento per la categoria. A Jerez pioveva ma la giornata è andata bene, poi arrivato dalla pole e dal podio di Valencia quindi ero in forma”. 

Tornando al 2019, chiuso come hai detto con l’ottima prova a Valencia, com’è stato lavorare con un team che a metà stagione sapeva già che non ci sarebbe stato nel 2020?

“Non è stato semplicissimo, ma tutto il team ha mostrato professionalità al 100% e il fatto che mi abbiano permesso di fare pole e podio all’ultima gara dell’anno ne la chiara dimostrazione. Mi è dispiaciuto molto sopratutto per i meccanici che sono “rimasti a piedi”, vedevo che si adoperavano per trovare un nuovo lavoro. Io, essendo nella VR46, sapevo di cadere comunque in piedi e che Uccio avrebbe trovato per me la soluzione migliore”. 

Ed è stato deciso di rimandarti nello Sky Racing Team. 

“E’ stato inaspettato, Uccio non me ne aveva parlato ed è stato un bel colpo per me, sono davvero contento”. 

Tornando a quella gara di Valencia: una vittoria persa per soli 5 millesimi…che sensazione è?

“Succede, quando ci sono gare di gruppo capita di vincere o perdere con questi distacchi. Purtroppo la nostra categoria è così, è uno sport di gruppo, non possiamo farci niente”. 

Sta diventando uno sport di gruppo anche in qualifica o nelle prove. Come ti sembra questa tendenza?

“E’ vergognoso quello che facciamo durante le prove, warm up compreso. E? brutto io un po’ mi vergogno a farlo, ma quando una cosa la fanno tutti e tutti guadagnano non è che si può stare a guardare. A me l’idea della Super Pole non dispiace ma deciderà chi di dovere”. 

Lo abbiamo detto prima, hai compiuto 24 anni oggi, sei uno dei vecchietti della categoria, cosa ti aspetti di poter fare in questo 2020?

"Obiettivo è sempre lo stesso, vincere. Ma una volta partiti si vedrà quali sono le mie vere potenzialità. Voglio trovare fin da subito un ottimo feeling con la moto, proprio come ho fatto nella seconda metà di questa stagione. Voglio essere competitivo in tutte le gare e andare bene anche in prova. Ma in Moto3 è sempre un terno al lotto”. 

Pensi che da questa stagione dipenda molto del tuo futuro?

“Ormai sono in questa categoria da tanti anni, mi piacerebbe andare in Moto2 nel 2021 e farlo con un team competitivo perchè in quella categoria avere una squadra solida alle spalle fa davvero tanta differenza”. 

La tua esperienza, però, potrebbe aiutare Celestino Vietti. Rookie of the Year nel 2019 e pilota di grande prospettiva. Avete un bel rapporto fuori dalla pista, come potrete darvi una mano?

“A me può aiutare molto la sua presenza. Avere di fianco un giovane che va forte, come lo scorso anno Masia, mi sprona molto e per me quest’anno sarà cruciale. Dobbiamo sfruttare il vantaggio di avere un bel rapporto per aiutarci a fare più di quello che faremmo da soli”. 

Sarà un anno cruciale anche per la MotoGP, vedi ancora Marquez padrone?

“Io tifo per i nostri sia per patriottismo che per amicizia. Con Vale, Pecco e Franco siamo amici e quindi tifo per loro. E’ un anno importante per tutti e tre, mi piacerebbe vederli davanti e so che possono riuscirci. Quartararo va davvero molto forte e penso che se continua nella progressione che ha avuto nel 2019 potrà giocarsi il mondiale insieme a Dovi e Marquez”. 

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