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MotoGP, A. Marquez: "Entrato nel box HRC avevo le farfalle nello stomaco"

"Il primo test è stato un susseguirsi di emozioni diverse. Essere in un team ufficiale è un sogno, voglio imparare da Marc ed essere il rookie dell'anno"

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Mancano poco più di due messi allo spegnimento del primo semaforo della stagione, e Alex Marquez continua ad essere uno degli argomenti più trattati di questa prestagione. Il passaggio in MotoGP del campione del mondo Moto2 2019 del resto si è concretizzato in un attimo, ed il fatto di fare coppia con il fratello Marc ha aggiunto altro pepe alla storia. Il tutto all’interno del team Honda Repsol, una delle strutture più storiche della MotoGP, in cui Alex sta muovendo in questi mesi i primi passi.

“Vestire i colori di questo team è un sogno – racconta Alex – ed un incredibile onore, ne sono davvero orgoglioso. Del resto ogni debuttante sogna di approdare il prima possibile in un team ufficiale, ed io ci sono riuscito: sono consapevole che sarà una sfida ardua, ma voglio godermela il più possibile. Ho già avuto modo di lavorare con la HRC, vincendo il CEV ed il mondiale Moto3, quindi non vedo l’ora di farlo di nuovo”.

Alex non nasconde qualche timore reverenziale verso la MotoGP ed il team in cui è approdato, raccontando le prime sensazioni provate una volta entrato nel box per la prima volta.

“E’ stato speciale. Quando ho messo la tuta e visto la mia squadra per la prima volta avevo le farfalle nello stomaco, guardavo le due moto pronte nel box ed era un susseguirsi di emozioni diverse. Sono certo che nei prossimi test la situazione sarà già più sotto controllo, anche grazie all’aiuto della squadra”.

Ad aggiungere emozione all’emozione ci ha pensato la presenza nel box di Marc, con il quale Alex formerà il primo team “Di famiglia” nella storia della MotoGP.

“Certamente è qualcosa di speciale, ma devo cercare di renderlo normale. Siamo fratelli ma dentro il box dobbiamo essere professionali: siamo piloti diversi, ognuno con i propri uomini ed il proprio stile. Ovviamente è un aiuto avere un sei volte campione MotoGP al mio fianco, potendo studiare i suoi dati relativi alla guida ed alla moto. Voglio cogliere tutte le informazioni possibili da Marc e dagli altri piloti Honda, per imparare il prima possibile”.

Ovviamente si parla anche di obiettivi, che il numero 73 ha ben chiari in mente.

“Vorrei essere il rookie dell’anno, ma non posso parlare di posizioni dato che devo concentrarmi sul capire la moto e prendere confidenza con tutto ciò che mi circonda. Prima del Qatar avrò un quadro più chiaro sulle mie reali potenzialità. L’essere uno dei piloti più altri può portare vantaggi ma anche svantaggi, ma del resto devo conviverci quindi devo solo renderlo il più possibile un punto di forza”.

Clicca qui per l'intervista completa ad Alex 

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