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SBK, Guy Martin assolto: la sindrome di Asperger lo salva dal processo

Il britannico doveva trovarsi davanti alla corte il 6 Gennaio per detenzione di una patente irlandese falsa, ma i giudici dopo una perizia hanno fatto cadere le accuse

SBK: Guy Martin assolto: la sindrome di Asperger lo salva dal processo

Guy Martin non è di certo un tipo comune. Basta sentirlo parlare oppure osservare il modo quasi ipnotico in cui muove costantemente lo sguardo per comprendere che ci si trova di fronte ad un uomo quanto meno particolare. Scorrendo la lista delle imprese sportive che ha compiuto, la sua carriera nelle Road Races e tutta la serie di record che ha infranto o che ha tentato di infrangere, la percezione di trovarsi al cospetto di un uomo tutt'altro che comune diventa sempre più chiara.

Eppure questo suo modo di essere così istrionico stava per metterlo veramente nei guai, quando era stato accusato di essere in possesso di una patente irlandese falsa che esibiva per nascondere la sua reale patente, che non gli avrebbe permesso di guidare mezzi pesanti. Una cosa su cui lo stesso Martin aveva scherzato durante una delle trasmissioni TV che l'hanno reso una vera celebrità in Gran Bretagna e che ha spinto la procura inglese ad indagare, fino a portare Guy a giudizio e decidere di sottoporlo a processo.

Il processo però non si farà, perché proprio il giorno della vigilia di Natale, Martin ha ricevuto il migliore dei regali sotto forma di un'assoluzione completa da parte dei giudici, come riporta il Daily Mail. In realtà la situazione è leggermente più complessa di quello che potrebbe sembrare, perché la motivazione che ha portato i giudici a prendere questa decisione risiede in una perizia psichiatrica a cui è stato sottoposto lo stesso Martin.

Il risultato di questa perizia è stato inequivocabile ed ha fatto luce su una realtà che già era nota in realtà, ovvero che Guy Martin è affetto dalla sindrome di Asperger, un disturbo psichiatrico simile all'autismo che tra le altre cose porta la persona che ne è affetta ad avere una mancanza di empatia verso gli altri. 

Il giudice Simon Hirts, della corte del Linconshire, ha deciso di assolvere Martin in quanto: "L'accusa ha accettato come concepibile che Martin fosse in possesso di una licenza falsa pensando invece che fosse assolutamente autentica".

Il britannico avrebbe infatti sostenuto di essere certo di aver superato un test mentre lavorava in Irlanda del Nord riguardo la guida di mezzi pesanti e dunque di avere la certezza che quella patente fosse reale. La perizia psichiatrica ha dimostrato che Martin a volte recepisce una realtà diversa rispetto a quanto proferito da chi gli sta attorno, rendendolo di fatto un bersaglio vulnerabile anche per eventuali raggiri. In definitiva l'anno di Guy Martin si è chiuso con un grande spavento che per fortuna non si è trasformato in un problema potenzialmente ancora maggiore. 

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