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MotoGP, Parino (PMI): "Il 2020 per Ducati sarà un anno di trasformazione"

"Il progetto Mission Winnow ha un respiro triennale, ma vale ancora la pena restare in MotoGP. Informazione ed educazione sono per noi fondamentali"

MotoGP: Parino (PMI): "Il 2020 per Ducati sarà un anno di trasformazione"

Il rosso è il colore della Nazionale dei motori italiana. Rossa è la Ferrati e Rossa la Ducati, ed entrambe condividono da anni anche il loro sponsor principale Phillip Morris. I tempi però cambiano, i marchi di sigarette non ci sono più su moto e auto, ma da un anno a questa parte PMI ha puntato sul progetto Mission Winnow.

Il termine non è subito comprensibile, a leggerlo lo si stacca in ‘win now’ (vincere ora) ma in verità è un verbo che significa togliere la pula dai chicchi, cioè il superfluo, il negativo per tenere il positivo. Una campagna che mira a rinnovare l’immagine di un’azienda che, volente o nolente, è sempre stata legata alle sigarette, all’industria del tabacco.

Ne abbiamo parlato con Riccardo Parino, Vice Presidente Global Event Partnership di Phillip Morris. Siamo partiti dallo sport e dal bilancio del 2019, con Ducati che è arrivata per la 3ª volta seconda nel Mondiale dietro a Marquez.

Il nostro rapporto con Ducati è molto collaborativo - spiega Parino - Noi dobbiamo essere un elemento di supporto in quelle che sono decisioni importanti in certi momenti, ma non vogliamo entrare nel particolare. L’anno era partito con l’aspettativa di giocarsi il titolo, è stata una stagione in cui Ducati ha capito non tanto quali siano i propri limiti ma quella che è stata la capacità di progredire degli altri piloti e degli altri team”.

Cosa ti aspetti dalla prossima stagione?

Il 2020 sarà un anno di trasformazione. Anche noi avremo voluto raccogliere di più quest’anno, ma ora l’importante è capire quali siano i progetti per il futuro. Io credo che l’importante non sia solo vincere, ma giocarsela fino all’ultima gara e penso che questo si possa fare.

Il marchio Mission Winnow rimarrà sulla carena della Desmosedici? Quest’anno l’abbiamo visto scomparire e ricomparire.

“Abbiamo lanciato la campagna un anno fa in Formula 1 e poi sulla Ducati in MotoGP. È per noi una sfida importante e non banale: tornare nel motorsport con una campagna che non ha a che fare con i nostri prodotti ma è un messaggio. Eravamo consapevoli che sarebbero sorti dubbi e polemiche, quindi quando ci sono stati pericoli di speculazione ci siamo tirati indietro, non vogliamo polemiche coi governi e le istituzioni”.

Pensi che il pubblico abbia capito quello che volevate dire?

Il nostro messaggio non è facile, a partire dal nome. La nostra volontà era avere uno slogan non banale come è la nostra campagna. Vogliamo farci conoscere come un’azienda che vuole portare avanti il progresso in un modo scientifico, eravamo consapevoli che sarebbe servito del tempo. La MotoGP ha un pubblico di 300 milioni di persone e il pubblico ha accolto il nostro messaggio quando ha capito che non era una campagna commerciale, lo abbiamo visto sul nostro sito e sui nostri social network. C’è stata curiosità per questa nostra campagna”.

I tempi sono pronti per questo messaggio?

Per un’azienda del tabacco è stato un passo epocale. Come azienda di tabacco siamo sempre categorizzati, ma noi vogliamo aprire un dialogo con le persone e cambiare l’immagine che hanno di noi in questo modo. Abbiamo voluto provarci, attirando altre persone in questo mondo”.

Come?

Vorremmo cambiare questo sport, nel senso di farlo diventare anche una piattaforma per le aziende in cui discutere su diversi temi, da cui lanciare messaggi diversi. Lo vogliamo fare già nel prossimo anno, costruendo una sorta di ‘garage scientifico’, in cui varie personalità interverranno portando le loro esperienze”.

Qual è il punto fondamentale?

L’informazione. Bisogna difendere le categorie più deboli, come i minori, e tutti gli altri devono essere informati sulle conseguenze delle proprie decisioni. Quindi bisogna introdurre degli aspetti educazionali. Questo non è soltanto uno sport o uno spettacolo, ma un movimento di persone che si impegnano in vari campi per migliorarsi”.

Il contratto di Phillip Morris con Ducati scadrà a fine 2021. Quali sono i piani per il futuro?

Confermo che questo è un progetto che ha un respiro triennale e posso aggiungere che la MotoGP è un mondo in cui vale ancora la pena di rimanere”.


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