A quasi 20 anni dal suo esordio Yamaha TMAX arriva alla settima generazione. Una longevità che lo mette di diritto tra i modelli più iconici del segmento.
Il 2020 porta al TMAX 560 una crescita di cilindrata, design rivisto e dettagli premium. Lo abbiamo provato in anteprima mondiale a Lisbona.
Come è fatto
La novità più importante il nuovo TMAX 560 la custodisce proprio nella nomenclatura: il motore cresce rispetto al passato, non solo nella cilindrata.
Aumenta la potenza, con 48 CV che arrivano a 6.750 giri, e anche la coppia, ora con un picco di 55 Nm a quota 5.250.
Per il 2020 infatti il bicilindrico parallelo fasato a 360 gradi arriva a 562cc grazie all’aumento di 2mm dell’alesaggio, che si attesta a 70mm e trova nuovi pistoni forgiati in alluminio. La crescita del 6% della coppia massima e del 3,5% della potenza rispetto al passato promettono un’accelerazione ancora più pronta a tutti i regimi, grazie anche alla nuova cinghia di trasmissione CVT che gestisce la rapportatura per garantire maggiore fluidità nella guida.
E se le cifre crescono lo fanno nel pieno rispetto delle omologazioni Euro5: TMAX conta su un design rinnovato della camera di combustione, di una fasatura rivista e di un nuovo iniettore a 12 ugelli riposizionato al di sotto del condotto di aspirazione.
A completare il quadro generale il nuovo scarico 2 in 1 inclinato, che migliora anche nel sound esaltando il sound nitido della fasatura a 360°.
Se i numeri cambiano il family feeling rimane invariato: il TMAX ricorda nella sua caratteristica accigliatura del frontale la superbike YZF-R1, ma rispetto al passato assume maggiore consapevolezza, e i tratti che la distinguono nel segmento li ha fatti propri.
Le sovrastrutture sono state riviste, ad eccezione del cupolino e del puntale sottocarena, per dare un look più snello e ancora più sportivo allo scooter, che si nota soprattutto nei nuovi indicatori di direzione, più affusolati ed integrati completamente nello scudo.
La firma del TMAX, il profilo a boomerang rimane al suo posto, e insieme allo scudo frontale, viene evoluto per dare un punto vita più stretto al codone, che migliora l’ergonomia e facilita la salita e discesa del passeggero e che ospita un nuovo proiettore LED a T.
La ciclistica invece porta in dote nuovi settaggi per la forcella USD e per il monoammortizzatore con schema Monocross, mentre rimangono al loro posto i due cerchi da 15” e il reparto frenante, con il doppio disco da 267 mm all’anteriore e il singolo da 282 mm al posteriore. La sella si trova a 800 mm dal suolo, ed è più snella. La seduta è grande e su due livelli, e consente, attraverso l’apposito tasto l’accesso al vano portaoggetti impermeabile che può custodire 2 caschi jet o un integrale.
La tecnologia è racchiusa nello schermo TFT monocromatico che risiede tra i due cluster analogici che compongono la strumentazione. Da qui si selezionano le due modalità del D-Mode, che modificano la risposta dell’acceleratore YCC-T, mentre dai tasti del ponte di comando si può attivare il blocco del cavalletto centrale, che aumenta la sicurezza nei parcheggi all’aperto, prevenendo imprevisti e malintenzionati e che viene inibito appena la Smart Key si avvicina abbastanza al veicolo.
Più ricca la versione Tech Max, che unisce al DNA sportivo del TMAX 560 anche il comfort del precedente allestimento DX, con cruise control, parabrezza regolabile elettronicamente, manopole e sella riscaldabili, monoshock regolabile, forcella con foderi color oro e dettagli premium nel retro dello scudo. Sulla Tech Max è possibile utilizzare anche la app My TMAX Connect, che offre informazioni su navigazione, geofence, statistiche di viaggio e stato del veicolo.
Come va
Le strade che si snodano intorno alla capitale portoghese sono un ottimo banco di prova per saggiare le capacità del TMAX 560: traffico, strade urbane, arterie a scorrimento veloce e percorsi secondarii ricchi di curve compongono lo scenario della nostra prova. Tutto condito da una pioggia scrosciante che ci ha accompagnato durante i primi 100 km.
La maturità del TMAX 560 viene fuori proprio nelle “difficoltà”: compatto e sempre educato nella percorrenza di curva, con il 160 posteriore che da la giusta sicurezza e confidenza, permette di guidare in maniera vivace anche su fondi scivolosi grazie al Traction Control che modula l’intervento ma non manca un colpo, non risultando brusco neanche quando si fa di tutto per chiamarlo in causa e con un motore ancora più brioso ma dolce nell’erogazione fino ai 4.000 giri.
In città e sulle tangenziali rimane fedele alla sua reputazione: facile da condurre tra le macchine in coda, deciso nelle ripartenze e con una protezione aerodinamica che permette di viaggiare in prima classe anche alla velocità di crociera dei canonici 130 orari.
E se le prime curve erano state battezzate dal maltempo, le strade che costeggiano l’oceano hanno beneficiato di un bagno di sole più che opportuno per testare il lavoro fatto sul bicilindrico: ancora più rapido quando si apre la manetta (soprattutto nella mappa S), dai 5.000 giri tira fuori il carattere che lo ha reso famoso, arrivando fino al limitatore senza difficoltà o incertezze.
Nel misto si guida che è un piacere, con un reparto frenante da moto fatta e finita. La forcella copia bene buche, pavé, dossi e disconnessioni dell’asfalto, e il posteriore ha un setting che diventa più che piacevole tra i tornanti e le curve pennellate che caratterizzano i borghi intorno la capitale portoghese, garantendo, anche nella guida più sportiva e sostenuta una risposta ottimale.
Unico appunto, piuttosto veniale, è sull’ergonomia: si sta molto comodi con i piedi in avanti e nella classica posizione orizzontale del pianale, ma quando si cerca una triangolazione più sportiva lo spazio verso il fondo forse non è sufficiente per alloggiare i piedi. Una pecca che si risolve con le pedane passeggero opzionali, che hanno un incavo che permette a chi guida, quando viaggia da solo, di sfruttarle per ottenere una posizione più dinamica.
Capitolo consumi: il TMAX 560 non supera i 5 litri di verde ogni 100 km, ottenendo così un buon 20+ e un'autonomia che supera i 300 km con un pieno visto il serbatoio da 15 litri.
Tirando le somme: la settima generazione dello sport scooter con la (doppia) S maiuscola è quella più godibile, prestazionale e completa dell’albero genealogico, e il merito di Yamaha sta nell’aver reso tangibili sin dal primo approccio tutti i miglioramenti fatti sul maxi di Iwata.
Quanto costa
Yamaha TMAX 560 sarà disponibile da dicembre nelle concessionarie del marchio ad un prezzo di 11.999 euro, nelle colorazioni Icon Grey e Sword Grey, mentre ci vorranno 13.799 euro per la versione Tech MAX, acquistabile in Sword Grey e nell’esclusivo Tech Kamo.
Abbigliamento
Casco X-Lite X903 Ultra Carbon
Giacca Alpinestars Warhorse
Guanti Alpinestars Crazy Eight Gloves
Pantaloni Alpinestars Rogue Denim jeans
Scarpe Alpinestars J-6 Waterproof