Per capire i progressi della Yamaha, più che la classifica dei tempi bisogna guardare quelle della velocità massime. La M1 di Vinales, dotata della nuova evoluzione del motore, non è più in fondo alla classifica, ma nemmeno nelle prime posizioni. Honda e Ducati sono sempre al comando e Maverick paga ancora circa 7 Km/h dai migliori. Un passo avanti è stato fatto, ma ancora non basta.
“Oggi mi sto concentrato soprattutto sul motore - spiega lo spagnolo in un momento di pausa durante la seconda giornata di test a Valencia - Ho cercato di mettermi in scia ad altri piloti sul rettilineo per capire meglio il nostro livello”.
Qual è la conclusione?
“Il nuovo motore ha più cavalli del precedente, ma non sono ancora sufficienti. Ho notato che in scia continua a spingere, al contrario di quello 2019, ma ci mancano ancora 5 o 6 chilometri all’ora. Sarà importante raccogliere molti dati in questi test, in modo che Yamaha possa lavorarci nell’inverno”.
Con più potenza, il motore è diventato più scorbutico?
“No, il suo carattere non è cambiato e questo è positivo. Ai bassi regimi è molto simile a quello 2019 però manca ancora qualcosa agli alti”.
Qual è il tuo giudizio sul nuovo telaio?
“Mi sento bene in moto, a mio agio, e infatti i tempi sono molto simili a quelli del fine settimana di gara. Il telaio mi piace, ci sono solo piccole differenza rispetto al vecchio, ma il grande aiuto lo dà il motore, soprattutto nel primo e nell’ultimo settore della pista”.
Ti senti ottimista dopo questi test?
“Voglio avere la conferma delle mie sensazioni la prossima settimana a Jerez, solitamente se una moto va bene su quella pista lo fa dappertutto. Inoltre in questi giorni, qui a Valencia, l’asfalto ha un grip fantastico, voglio provare la M1 anche in condizioni di minore aderenza”.