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MotoGP, Marc: "Alex è partito troppo presto ed è caduto...come un vero Marquez"

Il campione scherza sull'errore del fratello: "deve trovare la sua strada, gli parlerò ma a casa. Il mio incidente? Molto strano, capita quando provi cose nuove"

MotoGP: Marc: "Alex è partito troppo presto ed è caduto...come un vero Marquez"

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Non avevo detto molto ad Alex, solo: inizia e scopri com’è la moto. Purtroppo è partito troppo presto. Quando l’ho visto uscire dai box questa mattina, fra i primissimi, mi sono detto, è proprio un Marquez!. Anche se cerca di nasconderlo, c’è orgoglio nelle parole di Marc Marquez mentre racconta le sue impressioni sul debutto di suo fratello nei test di Valencia. Pur essendo molto professionale, al cuore non si comanda e alla fine si può anche ridere di un’innocua scivolata figlia della foga.

Ti aspettavi che potesse commettere un errore?

È partito troppo presto. Le condizioni della pista non erano buone e ho pensato: non sa come sono le Michelin e la MotoGP con il freddo (ride). Quando non hai esperienza pensi di potere uscire ma, nonostante le nostre gomme funzionino molto bene, quando le temperature sono molto basse è molto difficile. Le curve 4 e 10 sono le più pericolose e Alex ha perso l’anteriore proprio in quel punto”.

Non il migliore modo di iniziare…

È stato sfortunato, perché aveva una sola moto e ha perso fiducia. Poi è migliorato passo dopo passo, ma non l’ho seguito molto perché ero concentrato sul mio lavoro. Sappiamo tutti che la MotoGP è una categoria difficile e anche capire la Honda non è semplice, deve semplicemente trovare la sua strada per migliorare”.

Non gli hai dato nessun consiglio?

Io penso che sia meglio non riempirlo di informazioni, se potrò dargli un consiglio lo farò, ma a casa non qui. Ognuno in pista lavora da solo e io ho abbastanza cose da fare, ci sono Alberto ed Emilio ad aiutarlo. La Honda è una moto che richiede coraggio e lui l’ha già dimostrato accettando questo progetto, non ero sicuro che dicesse di sì”.

Non avrai un occhio di riguardo per lui?

C’è gente che pensa che le cose vengano regalate, ma non è così. Il mio compagno di squadra è il campione del mondo della Moto2 e non mio fratello. Sono un professionista e devo dividere le cose”.

Quindi non cambia niente per te avere Alex dall’altra parte del box?

Alla fine il mio lavoro non cambia. Ovviamente sono contento per mio fratello, perché quando una squadra della MotoGP ti dà un’opportunità devi prenderla ed è quello che ha fatto. Proverò ad aiutarlo se potrò, ma alla fine ognuno è da solo sulla sua moto”.

Qui Alex è nella struttura di Cecchinello, la prossima settimana a Jerez dividerete il box?

Non lo so, sarà la Honda a deciderlo. Io sono concentrato sui miei test invernali che saranno molto importanti perché ho molto cose da provare. Non ho potuto nemmeno ancora parlare con lui” oggi.

Anche tu sei caduto oggi…

È stata una caduta molto strana, ero appena uscito dai box, stavo andando piano ma appena ho messo una marcia sono volato in aria. Stavo guidando il prototipo 2020, non ci sono stati problemi meccanici ma, a volte, quando stai provando delle novità non ti aspetti delle reazioni simili. Fortunatamente per me non è stato un problema dal punto di vista fisico e non cambia neppure i nostri piani per domani”.

Ti sei affrettato a recuperare dei pezzi della moto, c’era qualche segreto da nascondere?

Ho distrutto la moto, così ho raccolto qualche pezzo. Pensavo che fosse la centralina e l’ho presa, ma alla fine non era quella (ride)”.

Hai usato il nuovo telaio?

Non oggi. Mi piace, ma ho preferito usare quello standard perché ne ho solo uno. Venerdì e sabato, durante il GP, avevo iniziato a provare alcune cose per preparare meglio il lavoro di questi giorni”.

Il nuovo motore ti ha soddisfatto?

Ho iniziato a capire delle cose, anche se questa non è la pista migliore per chiarirsi le idee sul motore. Comunque posso dire che partiamo da una buona base”.

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