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Motherless Brooklyn: Norton ed il ritorno del Noir

Dal romanzo di Jonathan Lethem e con un cast d'eccezione, Edward Norton adatta, dirige ed interpreta un film dalle tinte noir, riportando sui grandi schermi le atmosfere urbane scandite dai ritmi jazz tipiche degli anni cinquanta.

Cinema: Motherless Brooklyn: Norton ed il ritorno del Noir

Trailer Motherless Brooklyn
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Edward Norton è Lionel Essrog, impiegato in una agenzia investigativa alle dipendenze di Frank Minna (Bruce Willis), suo capo e padre putativo, per il quale prova un profondo senso di gratitudine per averlo strappato all'orfanotrofio in giovane età.

La Trama

Affetto da Tourette (una sindrome che provoca irrefrenabili tic nervosi) ma con una memoria eidetica eccezionale, dopo la morte di Frank durante un affare andato male, il nostro protagonista si metterà al lavoro per risolvere gli enigmi lasciatigli dal suo mentore. Inseguendo gli indizi che lo porteranno dai jazz club di Harlem ai piani alti della burocrazia cittadina, si troverà suo malgrado invischiato in loschi affari di speculazione edilizia, diritti negati e segreti taciuti, in una Brooklin nel pieno del suo sviluppo, nell'intento di metter luce sulla morte di Frank e salvare la donna che potrebbe essere chiave di volta della storia.

A danzare con Norton in questo revival noir anni '50, una pletora di attori di grosso calibro, dal già sopracitato Bruce Willis, a Willem Dafoe, ad Alec Baldwin, passando per Bobby Cannavale e la bella attrice britannica Gugu Mbatha-Raw.

Il ritorno del Noir

Non appare più molto spesso in sala, ma il genere Noir/investigativo è una tipologia di film dalle radici profonde,e che mantiene ancora oggi un suo fascino particolare. Nato a cavallo tra gli anni '40 e '50 e spesso poi rivisitato come nel celebre Blade Runner, è una tipologia di film che gioca molto sul chiaroscuro, sullo scontro tra bene e male, sui ritmi lenti e sulle ambientazioni urbane, scandite da una musicalità Jazz che ben si sposa con la tematica investigativa.

Il film, che come già citato vede Edward Norton moltiplicarsi nei panni sia di regista,sia di sceneggiatore ed attore protagonista, (nonchè tra i produttori) scorre leggero senza mai forzare i ritmi, scanditi da inquadrature e musiche che omaggiano la cinematografia di genere, con la sola aggiunta dei tic nervosi del protagonista che tuttavia riescono a non risultare mai eccessivi o fuoriluogo, dando un velo di caratterizzazione ulteriore al personaggio di Lionel.

Un cinema "vecchia scuola"

Le Interpretazioni di Dafoe e di Baldwin in particolare danno risalto ad una sceneggiatura che sebbene non primeggi per originalità, non diventa mai pesante , rendendo il film nel complesso una produzione che non mancherà di soddisfare gli amanti del genere, i più nostalgici o chi è alla ricerca di un film dai ritmi meno sostenuti.

E' stata quindi una piacevole parentesi cinematografica l'opera di Norton, che per la durata di due ore e mezza (una mezz'ora più del dovuto a essere onesti) mette in pausa gli effetti speciali cui ormai siamo abituati per riportarci a un'epoca del cinema più semplice , pulita nella sua eleganza.

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