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MotoGP, Pirro: “La Ducati ha fatto due passi avanti, la Honda quattro”

A Valencia è già 2020 per la Rossa con Michele in pista “Stiamo preparando qualcosa di importante per il prossimo anno”

MotoGP:  Pirro: “La Ducati ha fatto due passi avanti, la Honda quattro”

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Mentre il paddock del Motomondiale si sta spostando dal Giappone all’Australia, in vista del terzultimo appuntamento stagionale, i collaudatori non stanno certo a guardare. È il caso di Michele Pirro. Dopo la premiazione di sabato per il titolo vinto nel CIV, il collaudatore pugliese si recherà nelle prossime ore in Spagna, dove sarà impegnato in una tre giorni di test sul tracciato di Valencia, in programma da mercoledì a venerdì. Sarà l’occasione per catapultarsi nel 2020, provando le novità che poi verranno consegnate a Dovizioso e Petrucci in occasione dei testi di novembre, quando dopo il GP della Comunità Valencia saranno in azione gli ufficiali.

“Stiamo preparando qualcosa di importante per il 2020 - ha detto Pirro - l’obiettivo di Ducati è vincere il mondiale e quindi non possiamo stare fermi. Ho già provato una base e nelle prossime settimane andrò in pista con un’evoluzione e questo dimostra come Ducati sia sempre proiettata al futuro, non facciamo passi indietro e tutto quello che portiamo in pista è migliorativo”.

La GP19, però, si è dimostrata un gradino sotto la Honda di Marquez in questa stagione quando nelle annate passate era sembrata la moto più completa dello schieramento. Cosa è cambiato?

“La verità è che il campionato di MotoGP è cresciuto molto - ha detto Pirro - La Honda si è adeguata portando in pista un motore più potente e poi hanno Marquez che è un valore aggiunto. Anche Yamaha è migliorata e l’arrivo di Quartararo ha dato a loro uno stimolo in più e quindi ci sono più piloti in competizione. Non credo che Ducati abbia fatto dei passi indietro rispetto al passato, la moto è migliorata e abbiamo dei dati che lo dimostrano. Se fosse stata peggio della 2018 non l’avremmo usata nel motomondiale. La differenza più grande al momento è che se noi abbiamo fatto due passi in avanti gli altri ne hanno fatti quattro perchè in passato erano più indietro di noi”.

Per Pirro, come al solito tanti impegni tra Wild Card MotoGP e SBK, il suo lavoro di tester e anche il CIV, per il quale sabato è stato premiato a Milano. Per il ducatista quella di questa stagione è stata la settima vittoria nel Campionato Italiano Velocità, la terza consecutiva e la quinta nella categoria regina della Superbike.  La V4R si è dimostrata una moto vincente e Pirro il pilota solido ed affidabile che tutti conosciamo. Che annata è stata?

“Lo stimolo più grande di quest’anno era la moto - ha detto Pirro - la V4R non aveva esperienza a differenza del V2 che usavo in passato e con il quale mi sarei dovuto solo confermare. La storia di questa moto era tutta da scrivere e sono contento perchè il lavoro del team ha dato i suoi frutti”.

A che livello è questo CIV nell’anno del decimo anniversario del sodalizio tra il Campionato e la Federazione?

“Cresce sempre di più, grazie al lavoro della Federazione. Quest’anno contro Savadori è stata dura ma è stato anche bello e stimolante”.

Sul palco dell’auditorium Pirelli, teatro della premiazione, Pirro ha lanciato qualche frecciata a chi “dice che sono un male per il CIV”. Ti senti un male o una risorsa per questo campionato?

Si potrebbe dire lo stesso di Rea in SBK e Marquez in MotoGP -ha detto Pirro - confrontarsi con persone di un livello pari o superiore al tuo aiuta nelle moto come nella vita”.

In collaborazione con Riccardo Guglielmetti

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