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Moto3, Biaggi: “Il mio team non è una scuola, voglio vincere subito”

"Siamo in lotta per il titolo contro Dalla Porta...ma io preferirei che un italiano tornasse a vincere il mondiale Moto3 il prossimo anno. Lorenzo? Non deve arrendersi ora, è un campione"

Moto3: Biaggi: “Il mio team non è una scuola, voglio vincere subito”

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Dopo una lunga carriera, quattro titoli mondiali nel motomondiale nella 250 e due in Superbike Max Biaggi è oggi proprietario del proprio team di Moto3 con il quale sta lottando per il titolo mondiale, con Aron Canet. Il pilota spagnolo, che il prossimo anno andrà in Moto2 con il team Angel Nieto, e attualmente è secondo nella classifica generale con due zeri pesanti nelle ultime tre gare causati da errori non suoi. 

“Si, ha fatto due zeri nelle ultime tre gare ma non è mai stato un suo errore - ha detto Biaggi - Lo hanno sempre fatto cadere, chiamateli incidenti di gara o sfortuna, il fatto è che ora si trova a 22 punti di distanza da Dalla Porta a quattro gare dalla fine e non sarà semplice”. 

Ad ogni modo il mondiale è ancora apertissimo e fin ora c'è stata una grande battaglia tra Canet e Dalla Porta con quest’ultimo che potrebbe essere il primo vincitore italiano nella classe minore dal 2004, quando vinse Dovizioso. A contendere questa “gioia” c’è un tuo pilota, ti senti un po' combattuto?

“Sicuramente mi farebbe  piacere che vincesse un pilota italiano - ha detto Biaggi - ma visto che ho un interesse personale preferirei che un italiano tornasse a vincere il mondiale Moto3 il prossimo anno”. 

Questa è la prima stagione nel nuovo ruolo di team owner, i risultati sono eccellenti per un debutto ma a prescindere da quelli come ti sei trovato?

“Venendo qua ho visto il documentario su Senna - ha continuato Biaggi - e devo dire che mi sono rispecchiato molto nel suo pensiero. Quando sei nel mondo delle corse l’unico obiettivo dal pilota alla Casa deve essere quello di vincere, solo vincere. Io voglio solo quello e non per fare marketing o per coltivare ragazzi che poi un giorno saranno piloti, a me interessa vincere oggi”. 

Quindi il tuo team, che il prossimo anno schiererà Fenati e Lopez, non vuole essere una “Scuola Max Biaggi”?

“No - ha detto Max - quello che voglio fare è dare una rifinitura a chi già ha il potenziale per vincere”.

Chi al momento è molto lontano dalla vittoria è Jorge Lorenzo, che anche ieri ha sottolineato il suo malessere dei confronti dell'utilizzo del motore Honda. Cosa pensi della sua situazione, anche in relazione all’infortunio che sicuramente ha condizionato la sua stagione? 

“Io sinceramente non mi sono mai trovato in una situazione così estrema - ha detto Biaggi - una volta ho dovuto saltare dei test, e all'inizio della mia avventura con la Honda, nel 2005, ho avuto un incidente, mi sono rotto l'astragalo del piede del cambio e quando sono arrivato alle prove invernali di Sepang zoppiucavo ancora, ma nulla di più. La sua situazione invece è seria perchè l’infortunio che ha subito è stato importante, poi dall’altra parte del box ha Marquez che è campione del mondo in carica e non è mai semplice”. 

Tu non hai mai subito infortuni in attività ma quando hai smesso hai pagato il conto. 

“Diciamo che l’ho pagata con gli interessi. Quella volta (con il Supermotard, alla pista Sagittario di Latina, nel 2017 N.d.R.) ho rischiato di ammazzarmi, il fatto che mi sia accaduto mentre non ero in attività agonistica è stato un caso della vita”. 

Dopo quell’incidente avevi dichiarato che non saresti più salito in moto. Poi però l’hai fatto, perché e cosa consiglieresti a Lorenzo per superare questo momento?

“Al cuore non si comanda. E’ la passione che mi ha spinto a tornare in moto - ha detto Biaggi - A Lorenzo ho detto quello che penso sulla sua situazione da amico, in privato. Comunque credo che un campione come lui, perchè non stiamo parlando di un semplice pilota, non debba arrendersi davanti alle difficoltà. Lorenzo è uno di quelli che si contano sul palmo di una mano e arrivano nel mondiale ogni trent’anni”. 

Audio raccolto da Paolo Scalera

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