Tu sei qui

MotoGP, Cecchinello: "Zarco veloce con la Honda? Un'opzione per il 2021"

"Non ci sono strategie in vista del prossimo anno. Bradl non era disponibile, è impegnato in test molto importati. Crutchlow pensa al ritiro? Correre è legato alle proprie motivazioni"

MotoGP: Cecchinello: "Zarco veloce con la Honda? Un'opzione per il 2021"

Share


Solo pochi giorni fa, Zarco sembrava già con la casacca da tester Yamaha indosso, invece fra pochi giorni, a Phillip Island, lo vedremo sulla Honda del team LCR lasciata libera da Nakagami, che ha deciso di operarsi alla spalla. L’arrivo di Johann ha aperto la strada a ogni tipo di ipotesi: tra cui un suo possibile arrivo nella squadra di Cecchinello già il prossimo anno al posto di Crutchlow, o in quella ufficiale sulla moto di Lorenzo.

Lucio Cecchinello conosce bene queste voci e, a Motegi, vuole spegnerle sul nascere, spiegando come  si è arrivati alla scelta di Johann.

"Nakagami non poteva più aspettare per operarsi"

Lucio, partiamo dal principio. Perché Nakagami ha deciso di andare sotto i ferri senza aspettate la fine della stagione?

Quando era stato coinvolto nella caduta di Valentino ad Assen, si era procurato una lesione alla spalla. Dai primi esami sembrava solo uno stiramento dei legamenti e non una e vera rottura della capsula rotatoria, ma il dolore continuava ad aumentare. È andato allora a Barcellona, dal dottor Mir, per sottoporsi a delle visite più approfondite e hanno visto che la capsula rotatoria era rotta in tre punti e la situazione stava peggiorando, rovinando la cartilagine fra le articolazioni”.

Non c’era quindi altra scelta?

Il dottor Mir è stato perentorio: doveva operarsi, il più presto possibile. Takaaki voleva farlo a fine stagione, ma dopo la gara di Aragon è stato in Giappone per un’ulteriore visita e i medici giapponesi hanno fatto l’identica diagnosi. A questo punto, ha deciso di operarsi dopo il GP di Motegi e ce lo ha detto in Thailandia. Se avesse aspettato ancora, i rischi erano di peggiorare le sue condizioni e allungare i tempi di recupero”.

"Bradl non era disponibile, avrà dei test importantissimi per Honda a novembre"

Perché allora non avete scelto Bradl come sostituto?

Semplicemente perché Stefan è impegnato. È stata la prima opzione, ma Bradl a inizio novembre avrà un’importante sessione di test per la Honda e in base ai risultati di quelle prove si deciderà la programmazione della produzione delle moto 2020. Non si poteva correre il minimo rischio di anche un solo piccolissimo infortunio perché quei test saranno molto importanti per il futuro, più importanti di sostituire Nakagami”.

Qual era il piano B?

Il nostro obiettivo era chiaro e semplice: trovare il pilota più competitivo possibile per sostituire Nakagami per 3 gare. Non esiste nessuna strategia che preveda un possibile inserimento di Zarco nella nostra squadra per il 2020.

"Honda non ha detto subito sì a Zarco"

Hai chiesto il permesso a Honda prima di contattare Zarco?

Certo, perché non mi piace fare perdere tempo a nessuno. Honda ha fatto un’analisi molto obiettiva: avevamo bisogno di un pilota che fosse in grado di guidarla senza farsi male. Era fuori discussione mettere un pilota asiatico giovanissimo o un pilota senza esperienza. Non c’erano quindi alternative, non mi hanno detto sì immediatamente, si sono presi il tempo per rifletterci, poi Alberto Puig mi ha dato l’ok per contattarlo.

Zarco ti ha detto subito sì, invece?

“Sono stato chiaro con lui, gli ho detto che avrebbe usato la Honda 2018, la stessa di Nakagami, e lui mi ha risposto che è la moto che ha vinto il Mondiale lo scorso anno e che l’ha vista competitiva con Takaaki. Realisticamente, sarei contento se Johann riuscisse a stare nei primi 10 in 2 dei 3 GP che correrà. Se poi farà di più, saremmo contenti per noi e per lui”.

Se andasse troppo forte non potrebbe diventare un problema?

Fare dei buoni risultati non sarebbe un problema. Saremmo contenti noi di avere conosciuto un pilota con un potenziale molto interessante e potrebbe diventare un’opzione in più per noi in vista del 2021”.

"Crutchlow pensa al ritiro? Correre è legato alle proprie motivazioni"

Però si parla sempre di Crutchlow, dopo che ha dichiarato di stare pensando al ritiro…

A Cal piace sempre dare delle notizie un po’ sconvolgenti, è fatto così e lo conosciamo bene. Un giorno ha detto che potrebbe ritirarsi nel 2021 e chiaramente in tanti hanno pensato che possa smettere di correre prima”.

Quindi non sei preoccupato per lui?

Correre è legato alle motivazioni personali, ci sono dei piloti che le trovano a 40 anni, come Valentino, e altri che si ritirano a 27 anni, come Stoner. Cal nel 2021 avrà 37 anni e corre da tantissimo tempo, quindi è anche naturale che possa pensare a ritirarsi. Lo ha detto un po’ presto, ma non si può negare che Cal sia sempre sincero e dica quello che pensa, indipendentemente se questo potrebbe ritorcersi contro di lui”.

Non è controproducente che un pilota pensi così presto a smettere con ancora un anno di contratto?

Per me non è un problema, abbiamo un contratto che terminerà a fine del prossimo anno.  Potremmo anche prolungarlo, ma ora è troppo presto per parlarne e, inoltre, è una decisione che discuteremo, eventualmente, insieme a Honda”.

Articoli che potrebbero interessarti