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MotoGP, L'enigma Lorenzo: ancora 4 gare per risolverlo

Nonostante la mancanza di risultati, Jorge è stato uno dei protagonisti dell'anno e le ipotesi su un suo futuro lontano da Honda non si placano

MotoGP: L'enigma Lorenzo: ancora 4 gare per risolverlo

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Mancano solo 4 gare alla fine della stagione e forse non basteranno per risolvere uno dei più intricati misteri della MotoGP nel 2019: Jorge Lorenzo. In questi mesi del maiorchino si è scritto tutto e il contrario di tutto, ma non si è ancora riusciti a venire a capo di quello che gli stia accadendo e sopratutto cosa lui stia pensando per il suo futuro.

La storia è intricata e a tratti ha preso i contorni da telenovela e riflette la confusione che c’è intorno a Lorenzo. Alla base di tutto c’è una difficoltà innegabile e concreta ad adattarsi alla Honda, moto su misura per Marquez. Il problema è che, semplificando la situazione, Marc guida la moto con la ruota posteriore, Jorge con l’anteriore, due stili opposti e la RC213V ne digerisce solo uno.

Il maiorchino comunque non si lamenta del carattere della Honda per trovare una scusa, i limiti del progetto sono evidenti, o meglio sono evidenti per chiunque non sia, o non guidi come, Marquez. Infatti le prestazioni di Crutchlow e Nakagami sono lì come cartina tornasole e non sembra esserci dubbio che la RC213V è una moto vincente, ma solo trattandola in un determinato modo.

Anche dopo queste considerazioni e al netto degli infortuni (anche molto gravi) che hanno condizionato la sua stagione, è comunque difficile pensare Jorge in certe posizioni. I 23 punti nelle 11 gare corse indicano una media per GP appena superiore ai 2 punti, un ruolino di marcia che rimane inspiegabile.

Quindi si va a cercare, con un pizzico di psicologia da bar, la causa di questa crisi nella testa dello spagnolo. Ha paura, vuole farsi scaricare dalla Honda, ha perso motivazioni e così via. Per carità, sono tutte ipotesi sostenibili, ma sono destinate a rimanere tali.

Come se non bastasse, Lorenzo ha anche dovuto affrontare le voci di un suo imminente ritiro. Che ha negato, ma con un certo ritardo, nonostante fosse lontano dai campi di gara in quel momento. Tanto è bastato perché queste voci non si spegnessero. Inoltre si è aggiunta la trattativa segreta (ma non troppo) con Ducati. Segno che Jorge stava cercando una scappatoia da una situazione in cui è in qualche modo intrappolato.

Il maiorchino ha già un contratto firmato per la prossima stagione, ma il rischio è che potrebbe servire solo ad allungare il suo calvario. Anche perché i vertici HRC sono stati chiari: il riferimento per lo sviluppo della nuova moto è Marquez, che l’ha provata già più volte dando le proprie indicazioni mentre Lorenzo no. Anche Marc dice che vorrebbe una moto più facile ma, visti i recenti risultati, anche se non lo fosse non sarebbe un grosso problema.

Per Lorenzo, quindi, l’unica soluzione sembrerebbe quella di fare buon viso a cattivo gioco, stringere i denti e cercare di impegnarsi ancora di più per venire fuori dal vortice in cui è intrappolato. Oppure, fare i bagagli e andarsene. Ma dove?

Una sella disponibile ci sarebbe, quella della KTM ufficiale lasciata libera da Zarco che, guarda caso, farà il suo debutto in Honda al posto di Nakagami, anche lui inspiegabilmente senza ancora il contratto firmato per il 2020.

Vedere Jorge sulla KTM sembra improbabile, anche se forse la assoluta mancanza di fretta della Casa austriaca per trovare un sostituto a Johann lascia pensare che vogliano tenere una porta, se non aperta, almeno socchiusa.

L’altra stranezza è vedere Nakagami senza un rinnovo, un pilota giapponese voluto fortemente dalla Casa madre in MotoGP. Il ritardo farebbe pensare alla volontà di Honda di pensare a un piano B, nel caso Jorge si diriga, volente o nolente, verso altri lidi.

Con la stagione ormai agli sgoccioli, se qualcosa dovrà accadere sarà in tempi brevi. Intanto Jorge dovrà rimettersi in sella e cercare di trovare la strada giusta per il suo futuro. Solo una cosa è certa, per la MotoGP perdere un campione del suo calibro sarebbe un peccato imperdonabile.

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