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SBK, Melandri: “È ridicolo, hanno finito l’asfalto mercoledì”

“Una situazione assurda, dall'asfalto fuoriusciva olio e non c'era sicurezza. La FIM avrebbe dovuto fare un sopralluogo un mese prima”

SBK: Melandri: “È ridicolo, hanno finito l’asfalto mercoledì”

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È la seconda volta che la Superbike fa tappa al Villicum e questa edizione difficilmente verrà scordata. Come ben sappiamo, sei piloti hanno deciso di non prendere parte a Gara 1, in programma sabato alle ore 21 italiane. Tra questi c’erano pure i portacolori del team GRT, ovvero Sandro Cortese e Marco Melandri.

Sulla questione è voluto intervenire il romagnolo, che a fine stagione lascerà le derivate, il quale ha voluto esprimere il proprio punto di vista in merito all’accaduto. Il 33 non ha utilizzato troppi giri di parole per motivare il proprio punto di vista.

“Che dire dopo questa giornata – ha esordito Melandri, parlando ai microfoni di Speedweekpenso sia stata una situazione surreale e ridicola a causa delle condizioni della pista. In alcuni punti del tracciato, l’asfalto è stato finito soltanto mercoledì”.

L’alfiere GRT entra poi nel merito.

“Cosa è successo? In pratica, con l’aumento delle temperature, l’olio fuoriusciva dall’asfalto ed era impossibile guidare. Durante il fine settimana penso che tutti abbiano visto la situazione e le diverse cadute che ci sono state. Per me la sicurezza viene prima di ogni altra cosa e di conseguenza non si poteva correre in quelle condizioni”.

Melandri svela poi un retroscena.

Quasi tutti i piloti erano d’accordo nel cambiare il format del weekend, optando per svolgere due gare la domenica, dato che la temperatura sarebbe abbassata inferiore rispetto al sabato. Alla fine però alcuni di loro hanno deciso di correre, dicendo di aver ricevuto pressioni dal proprio team”.

Il 33 vuole quindi fare chiarezza sulla vicenda.

“In pista non c’erano le condizioni di sicurezza necessarie e proprio per questo motivo ho deciso di non correre, dato che era pericoloso. La FIM avrebbe dovuto fare un sopralluogo almeno un mese prima, in modo da valutare le condizioni del tracciato, per consentire che tutto fosse a posto, invece è andata diversamente. Dispiace, però la sicurezza viene prima di ogni altra cosa”.   

     

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