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SBK, El Villicum: 17 curve, ma si frena soltanto in 9

Secondo i tecnici Brembo la pista argentina è considerata impegnativa per le staccate, sulle pinze vengono esercitati oltre 800 kg di peso

SBK: El Villicum: 17 curve, ma si frena soltanto in 9

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El Villicum: penultimo appuntamento stagionale per il Mondiale Superbike. Realizzato con un investimento di 170 milioni di pesos, il circuito argentino si trova a 22 km a nord dalla città di San Juan, non lontano dalla Route 40 che attraversa verticalmente tutto il Paese.

Il tracciato è lungo 4.276 metri e presenta 10 curve a sinistra e 7 a destra. È stato inaugurato il 14 ottobre 2018, in occasione del penultimo round del Campionato del Mondo Superbike: durante Gara2 la Ducati Panigale R di Marco Melandri raggiunse i 308,6 km/h.

Il rettilineo di partenza è lungo solo 546 metri ma le curve 7 ed 8 sono separate da un altro rettilineo di un km. Il layout ricorda per certi versi quello della pista thailandese di Buriram, ma con molte più curve che obbligano i piloti a ricorrere ai freni con più frequenza rispetto alla pista asiatica.

​Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con 15 piloti del Mondiale Superbike, quello di Villicum è uno dei circuiti più impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, identico alla pista di Magny-Cours su cui si è corso due settimane fa.

L’impegno dei freni durante il GP

Il Circuito San Juan Villicum è intervallato da 17 curve a cui corrispondono 9 punti di frenata, ben ripartiti lungo l’intera pista. Il tracciato alterna staccate violente, come la prima, l’ottava e la decima ad altre in cui la velocità diminuisce di 100 km/h ad altre ancora in cui la riduzione è di una ottantina di km/h.

Nel corso di un giro i piloti fanno ricorso ai freni per poco meno di 30 secondi, un secondo e mezzo in più di Magny-Cours che però è più lungo. Nei 21 giri della gara argentina i freni sono usati per poco meno di 10 minuti e mezzo il che, unito alle alte temperature dell’asfalto, potrebbe tradursi in un innalzamento pericoloso delle temperature dei dischi in acciaio.

Gli 1,16 g di decelerazione media sul giro sono il secondo valore più alto del Campionato del Mondo Superbike, inferiori solo ai round thailandese.

​Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera gli 825 kg, in linea con i valori di Misano ed Assen.

Le frenate più impegnative

Delle 9 frenate del Circuito San Juan Villicum 3 sono considerate altamente impegnative per i freni, 5 sono di media difficoltà e la restante è di modesta difficoltà.

La più dura in assoluto è la curva 10: arrivando a 237 km/h i piloti Superbike frenano per 4,9 secondi per impostare la curva a 59 km/h subendo una decelerazione di 1,4 g. Durante la frenata la pressione dell’impianto frenante raggiunge i 12,7 bar, Per essere completata la frenata richiede ben 188 metri.

Più lunga in termini spaziali è la frenata alla curva 8: ben 254 metri necessari per passare da 295 km/h a 133 km/h: i freni vengono usati per 3,8 secondi con un carico sulla leva di 5,1 kg. ​Terza in ordine di importanza è la prima curva dopo il traguardo: in questo caso il carico sulla leva è più basso, 4,8 kg, così come la pressione dell’impianto, 10,3 bar, e la decelerazione, 1,3 g, ma la frenata richiede più tempo: 5,2 secondi per scendere da 257 km/h a 73 km/h.

Prestazioni Brembo

In entrambe le gare dell’unica edizione del round argentino disputata, nel 2018, si è imposto Jonathan Rea con la Kawasaki dotata di freni Brembo: con lui sul podio 2 volte Marco Melandri, una Toprak Razgatlioglu e Xavi Fores.​

Yamaha e Honda invece non sono ancora salite sul podio al Circuito San Juan Villicum.​​

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