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MotoGP, Marquez non 'stecca' e batte Quartararo per l'8° titolo

Vittoria all'ultima curva per Magic Marc a Buriram, sul podio Vinales seguito da Dovizioso, deludono Rossi e Petrucci, che incassano 20 secondi

MotoGP: Marquez non 'stecca' e batte Quartararo per l'8° titolo

Non ha voluto perdere tempo Marc Marquez, ha infatti deciso di chiudere la pratica subito, evitando di fare troppi calcoli. Una cavalcata trionfale che si è conclusa nel primo appuntamento asiatico, ovvero sulla pista di Buriram, con un colpo di stecca che ha fatto finire la palla in buca.

Marc Marquez, un killer spietato, come siamo abituati a conoscerlo. La sfida con Fabio Quartararo ci porta al passato, ovvero al weekend di Misano, ma allo stesso tempo è un antipasto per il 2020, che di fatto inizierà quest’oggi. Da una parte il Fenomeno, ovvero Magic Marc, dall’altra colui che sogna di diventarlo, ovvero il rookie della classe regina.

Per l’alfiere del team SIC Petronas quella di Buriram sembrava essere l’occasione giusta per ottenere la prima vittoria, dal momento che aveva guidato la gara fino all’ultimo giro. Invece niente da fare di fronte a colui che oggi festeggia otto titoli iridati. Che sfortuna avrà pensato Fabio di capitare nell’era di Marc Marquez,  il quale lo ha beffato all’ultima curva come fece lo scorso anno con Andrea Dovizioso.

Poi la festa, con il 93 che gioca a biliardo, mettendo in buca al primo colpo la palla numero 8, un’immagine che fa da contrasto alla disperazione di Fabio per quel  successo sfumato sul più bello. C’è da capirlo Quartararo, che ancora insegue un sogno che presto siamo convinti si realizzerà, dato che le carte in regola ci sono tutte.  

Oltre a Marquez e Quartararo, sul podio del Chang c’è poi spazio per Maverick Vinales, che ha vinto il Gran Premio degli altri. Già, gli altri, ovvero coloro che sono stati costretti a inseguire. È il caso di Andrea Dovizioso, arrivato al traguardo con oltre dieci secondi di ritardo. Il GP della Thailandia era l’occasione per rinviare la festa del 93, invece il forlivese ha recitato la parte di spettatore. Lo stesso discorso per Valentino Rossi, autore di un fine settimana anonimo, a tal punto da incassare oltre 20 secondi dalla vetta e finire nono.

Non vogliamo andare a mettere il dito nella piaga, ma non sfugge nemmeno la prestazione di Danilo Petrucci, decimo alle spalle del Dottore con quasi 25 secondi di ritardo. A completare il weekend deludente dei piloti di casa nostra ci pensa Andrea Iannone, il quale si è fatto addirittura sopravanzare da Jack Miller, partito dai box per un problema al via.

Di Italia ce n’è quindi ben poca in Thailandia, anche se Franco Morbidelli è riuscito a confermarsi nei piani alti con un sesto posto tra le Suzuki di Mir e Rins. Discorso opposto per Pecco Bagnaia, addirittura undicesimo con trenta secondi di ritardo. C’è chi poi incassa quasi un minuto, ovvero Jorge Lorenzo. Una gara sofferta per il maiorchino, terzultimo davanti a Abraham e Syahrin. Un'immagine che rappresenta a tutti gli effetti il doppio volto Honda.


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