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MotoGP, Aragon, il Bello, il Brutto e il Cattivo

Marquez ha tritato gli avversari, in prova ed in gara. Il mondiale finirà a Buriram e poi si trascinerà per altro quattro Gran Premi. Urge un avversario all'altezza del '93, perché le moto già ci sono

MotoGP: Aragon, il Bello, il Brutto e il Cattivo

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Siamo quasi ai titoli di coda: Marc Marquez  a cinque gare dalla conclusione del mondiale ha ben 98 punti di vantaggio su Andrea Dovizioso. Non è bello, anche perché la prima match ball il pilota della Honda se la giocherà in Thailandia, a Buriram. Arriviamo a pensare che potrebbe rinunciare alla prima palla per vincere l'ottavo titolo, il sesto della MotoGP, a casa della Honda, in Giappone, ma cannibale così MM93 non lo abbiamo visto mai.

E poi viste gli ultimi Gran Premi Marc il suo rivale, dovrebbe aspettarlo.
Claudio Domenicali, all'inizio della stagione e dopo la polemica del 'cucchiaio' disse: "ed ora batteteci in pista".
Detto fatto.

Qualche settimane fa il CEO di Borgo Panigale ha ricordato, con maggiore tranquillità, che Marquez e la Honda li hanno sì battuti, ma dietro Dovi e la Ducati ci sono ben 23 altri piloti.
Vero, anche se non bisogna mai dimenticare che il secondo è il primo dei perdenti e che Dovizioso, al netto della sfortuna (la jella non colpisce solo la Rossa) ha solo uno zero in più in classifica del 93.

IL BELLO Di questo campionato ci piace la sorpresa che ci ha fatto Fabio Quartararo. Diciamo la verità, chi lo avrebbe immaginato così forte? A recuperarlo è stato Luca Boscoscuro che lo ha ingaggiato - e fatto vincere, QUI nella nostra #GPOnecar - l'anno passato con la sua SpeedUp in Moto2. Per questo più ancora di Fabio il bello del mondiale 2029 è questo team manager, ex pilota, ottimo talent scout,  che dal punto di vista manageriale fa ed ha fatto meglio di tanti colleghi più blasonati.

IL BRUTTO C'è poco da girarci attorno: quando in un campionato il pretendente al titolo, quando va male ed al netto dei problemi tecnici, fa secondo, lotta per il titolo non ce n'è. E finora Marquez ha vinto 8 Gran Premi arrivando secondo 5 volte. Ma non è colpa sua, il Padreterno lo ha fatto così: imbattibile. Perlomeno per ora.

IL CATTIVO Andrea Iannone si è fatto la fama di pilota dal carattere difficile e i suoi detrattori lo accusano di essere troppo sulle copertine dei rotocalchi e poco motociclista. Un errore, perché, al netto dell'invidia per le belle donne con le quali si accompagna, 'The Maniac', è uno vero. Ad Aragon poi ha ammesso - e per lui deve essere stata dura farlo - che il suo unico errore è stato dire 'no' alla Ducati. Diciamoci la verità: chi non lo vorrebbe nuovamente alla guida di una moto competitiva? Uno con la sua grinta potrebbe essere una bella gatta da pelare persino per Marquez, magari non per il campionato, ma introdurrebbe un elemento di disturbo non lieve. E poi volete mettere uno che, dopo aver colto l'11° posto ad Aragon davanti a Petrucci si lamenta e accusa l'Aprilia di non dargli una moto egualmente veloce di quella del compagno Aleix Espargarò?
Ridate una Ducati a quest'uomo, o quantomeno una Aprilia competitiva.

LA DELUSIONE Se vogliamo rimanere in tema di piloti italiani la delusione è Danilo Petrucci, che da un po' non ne azzecca una. Anche da Pecco Bagnaia ci aspettavamo di più, mentre su Valentino Rossi c'è poco da aggiungere: gli arrivano davanti troppe Yamaha per essere assolto. Alla fine però si salvano tutti perché Jorge Lorenzo, un fuoriclasse, non riesce a venire a capo della Honda RC213-V che con Marc domina. Vabbè: anche in Ducati il suo primo anno è stato un disastro, ma quantomeno a Bologna gli hanno dato la possibilità di aggiustarsi la GP18. In HRC invece sembra un separato in casa.

LA CONFERMA Finalmente Fabio Quartararo ha spiegato che tipo di Yamaha ha sotto il sedere: un modello 2019 'spec B', cioè una M1 con telaio 2018 e motore depotenziato a -500 giri per farlo durare più a lungo. Al di là di chiamare MY 2019 la versione 2018 con nuovi colori, due sono le cose: o la vecchia Yamaha andava meglio della nuova, o i piloti 'Factory' hanno sbagliato qualcosa. Ho scritto la stessa cosa?

L'ERRORE Alex Rins ci è ricascato. La collisione con Morbidelli, della quale si è correttamente scusato dopo la gara, gli ha fatto perdere punti pesanti. E non è la prima volta che gli accade. Fosse solamente stato un po' più accorto quest'anno avrebbe almeno 50 punti in più e se la giocherebbe il secondo posto con Dovizioso.

LA SORPRESA Quando le cose non vanno bene, possono solo peggiorare. Il licenziamento di Zarco dalla KTM è una brutta storia, anche se Johann salva lo stipendio. Essere appiedato non può aver fatto piacere  al francese la cui storia ha mostrato al mondo della MotoGP quanto duri possono essere gli austriaci. Al di là delle parole smielate di circostanza Johann Zarco ha preso un bel calcio nel sedere. Chi se lo aspettava?

IL SORPASSO Ne ha fatti diversi Dovizioso per risalire dalle immediate retrovie ma ci hanno ricordato quelli di Bautista in Superbike. Sul rettilineo la Desmosedici è una furia. E lo è da tre stagioni. Una moto così non merita di arrivare seconda per tre anni consecutivi, e tantomeno di perdere il mondiale costruttori. A parziale consolazione vincerà quello delle squadre, che la vede con 24 punti di vantaggio sul team Repsol Honda, ma se si ricorda che praticamente Marquez ha corso da solo, beh, tirate le somme voi.

LA CURIOSITA' Nel 2018 in Ducati hanno pensato di correre con una punta. Il ragionamento è stato questo: abbiamo vinto 4 Gran Premi con un pilota e tre con un altro. Ne togliamo uno (di pilota) e ne vinciamo sette. Un numero sufficiente per giocarsi il titolo.
La realtà è che ne hanno vinti solo 3, e al Mugello giustamente Petrucci è arrivato davanti al suo caposquadra. Le squadre forti hanno sempre avuto coppie di piloti forti. Un compagno di squadra veloce è sempre uno stimolo.

IO L'AVEVO DETTO "Zarco ha fatto una scelta coraggiosa, ma non so se sia  stata intelligente o meno". Intendeva, Jorge Lorenzo, averla fatta ha dato al francese la libertà, ma se avesse atteso un altro po' forse la KTM lo avrebbe lasciato egualmente a casa, magari con un po' dell'ingaggio 2020. Excusatio non petita per la tattica che sta seguendo egli stesso?

 

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