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Dovizioso: "La MotoGP è così: un errore e sei 10°.Il grip non c'entra"

"Basta un niente per ritrovarti dietro in qualifica e compromettere un weekend di gara, ma sul passo mi sento all'altezza delle Yamaha. Marquez? Scapperà"

MotoGP: Dovizioso: "La MotoGP è così: un errore e sei 10°.Il grip non c'entra"

Andrea Dovizioso ha chiuso le qualifiche di Aragon con una decima posizione conquistata in griglia che ha senza dubbio il sapore amaro della cocente delusione. Il tracciato spagnolo non è mai stato uno di quelli considerati ostici per le Rosse e vedere oggi sia Dovizioso che Petrucci così indietro fa di certo effetto. Eppure l'analisi del Dovi sulla situazione è molto meno drastica rispetto a quella del suo compagno di squadra, che non sembra per nulla ottimista in vista della gara.

Secondo Andrea infatti, la prestazione negativa di oggi è stata più figlia di un singolo e chiaro fattore, ovvero un errore commesso proprio nel momento sbagliato, che di una condizione tecnica particolarmente difficile per la GP19 qui ad Aragon. 

Danilo ha individuato nel poco grip il problema della Ducati qui. Anche per te è così?

"Il mio problema in realtà è stato più colpa di un mio errore - ammette senza mezzi termini Dovizioso -  stavo facendo un buon giro in relazione al nostro potenziale e penso che sarei almeno potuto finire in seconda fila, avevo la chance di riuscirci. Ho fatto un errore in frenata, ho staccato troppo tardi nella curva 12 ed ho perso quel giro. Poi ci ho riprovato, ma era il terzo giro con quella gomma ed ormai era calata".

Non sei riuscito insomma a mostrare tutto il potenziale che pensavi di avere.

"Sono molto dispiaciuto, perché penso che abbiamo qualche possibilità reale di lottare per il podio. Se osservi bene il ritmo gara con gomme usate, penso che noi ci siamo. Ma partire così dietro rappresenta un problema ovviamente. La partenza sarà fondamentale e sarà difficile. Dovrò cercare di trovarmi nella posizione giusta nei primi cinque giri, risalire velocemente la classifica all’inizio e dopo questo pensare a costruire un ritmo gara consistente fino alla fine".

Quindi non credi che ci sia molta attinenza con la situazione già vissuta a Misano.

"Noi siamo messi meglio di Misano secondo me. Lì sul passo prendevamo mezzo secondo - ha spiegato Andrea -  ed è quello che ha condizionato la gara, anche se siamo migliorati lentamente e non ci siamo fatti prendere dal panico. Invece qui, se togliamo Marc dal conto perché lui è l’unico che gira facilmente in 48,5 vedrai che gli altri non girano meglio di noi, quindi la situazione secondo me è ben diversa. A Misano sembrava che ci fossero più piloti in grado di tenere il passo di Marc, mentre in realtà in gara ci è riuscito solo Quartararo. Qui è diverso, ma il poco grip non è proprio una novità, perché è sempre stato così. Dipende un po’ dall’asfalto, ma anche dal layout della pista. Sei sempre piegato e quando hai tanti cavalli da gestire e sei molto piegato, è normale che ci sia poco grip. Le gomme calano tanto, è una situazione normale". 

Ieri sembravi avere molti problemi con l'anteriore. Sei riuscito a risolverli?

"Abbiamo provato nel pomeriggio a migliorare la stabilità con l’anteriore della moto e penso che alla fine della giornata abbiamo anche fatto dei buoni giri nelle libere. Però non sono a mio agio ed è difficile andare forte in queste condizioni. Di certo abbiamo ancora bisogno di lavorare, perché non penso che abbiamo ancora fatto un vero passo in avanti rispetto a ieri. Ma come ho detto, non siamo messi poi così male e penso che potremmo tentare di restare assieme alle Yamaha". 

Marquez invece farà una gara in fuga, o almeno ci proverà?

"Penso che Marc scapperà e che sfortunatamente potremo essere in lotta solo per le posizioni alle sue spalle". 

Sei anche preoccupato dal punto di vista fisico, visto che qui soffri più del normale?

"Quanta forza devi mettere nella guida dipende molto da quanto sei veloce. Dipende sempre da quello, se sei veloce guidando in modo rilassato e in generale meglio, puoi gestire meglio le gomme e tutto è sotto controllo. Se invece non sei veloce in modo diciamo naturale, ti ritrovi a dover spingere al 100% sempre e tutto diventa più difficile. Per tutti ovviamente, non solo per noi".

L'anno scorso eravate al top. Ora siete così dietro e sembra che vada sempre peggio. Ma cosa sta succedendo?

"Non è facile rispondere a questo, perché c’è un grosso lavoro che fanno tutti qui. In un anno si possono fare tante cose e qui negli ultimi due anni eravamo particolarmente competitivi, mentre adesso stiamo facendo più fatica. Ci sono anche alcuni rivali che in passato faticavano di più, mentre oggi sono cresciuti e vanno forte. Poi io dico sempre che il livello dei piloti è cresciuto. Penso che le moto tra di loro, pur avendo caratteristiche differenti, non siano poi così lontane a livello di prestazioni e quando si è tutti così vicini e non fai una qualifica perfetta, basta poco per ritrovarsi in decima posizione in griglia, condizionando anche la gara. Questa è la MotoGP di oggi e bisogna adattarsi e lavorare, per migliorare quello che non è perfetto in questo momento".

Audio raccolto da Matteo Aglio

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