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MotoGP, Petrucci: "Non ho solo problemi tecnici, c'entra anche la testa"

"Non devo cercare la soluzione solo modificando la moto ma evolvendo il mio stile di guida. Voglio inziare il GP di Aragon senza aspettative"

MotoGP: Petrucci:

Per Petrucci il GP di Misano è stato “il peggiore della stagione” ed è difficile dargli torto. Danilo manca dal podio dalla gara di Barcellona e il 10° posto nella gara di casa ha certificato il momento difficile che sta attraversando. Il ternano non sta riuscendo a trovare il bandolo di una matassa che sembra sempre più aggrovigliata.

“Non posso nascondermi dietro il dito dei problemi tecnici, per farlo dovrei essere il migliore pilota Ducati in pista - ammette Petrucci - Il fatto è che, quando non riesci a essere veloce, cerchi sempre qualcosa in più nella moto, incominci a cambiare assetto. Non saprei dire quanto influisca il setup e quanto la testa sulle mie prestazioni, mi trovo in una situazione complicata sotto entrambi gli aspetti. Devo capire cosa faccio di diverso rispetto all’inizio dell’anno”.

Quando Danilo riusciva a stare con i migliori, cosa che ora gli è impossibile.

Misano è stata la gara tecnicamente più difficile - continua - Abbiamo analizzato quel GP, ci siamo dati delle risposte sui motivi per cui abbiamo faticato, poi ho cercato di fare un reset”.

Ripartire dai buoni risultati del passato è necessario, ma poi bisognerà anche un passo in avanti per rimettersi in linea con la migliore concorrenza.

Non si tratta tanto di cambiare, quanto di evolversi - centra il punto - I migliori piloti sanno adattarsi ai cambiamenti, regolamentari, delle gomme, delle condizioni, riescono a capire quali manovre fare per andare più forte. Io ho delle tecniche che mi permettono di essere veloce in alcune condizioni, ma quando queste non funzionano allora vado in difficoltà. Allora cerco di intervenire sulla moto, ma forse dovrei cambiare il mio stile di guida, usare delle tecniche diverse.

Il ragionamento fila ma bisogna metterlo in pratica e questo non è per semplice. Soprattutto quando si è in una squadra ufficiale e i risultati ottenuti la domenica sono l’unico metro di giudizio per un pilota.

Innanzitutto è positivo ritornare subito a correre - spiega Danilo - So che la cosa importante è rimanere calmo, perché essere aggressivo nella guida non mi aiuta. Però a volte mi arrabbio, perché, ad esempio, in allenamento, con la moto da cross o da flat track, mi sento meglio che a inizio anno ma non riesco a trasferire queste buone sensazioni nel fine settimana di gara. Preferisco iniziare questo GP senza aspettative, pensando solo a guidare la mia Ducati nel migliore dei modi”.

Aragon dovrebbe avvantaggiarlo perché, a livello di aderenza dell’asfalto, si dovrebbe trovare una situazione più normale rispetto a Misano. Poi c’è il problema del peso, ma non si può pensare che Danilo diminuisca ancora.

“Il mio peso non mi aiuta, soprattutto quando non c’è grip, anche se potete rispondermi che quando ho vinto al Mugello non ero più leggero. In verità non è facile capire quanto sia lo svantaggio, perché è sempre un insieme di cose: stile di guida, gomme, temperatura, eccetera. Vedremo quali condizioni troveremo qui e cosa accadrà, non voglio fare previsioni.


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