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MotoGP, Andrea Iannone: "col senno di poi sarei dovuto restare in Ducati"

"L'unico rimpianto è quel 'no' al telefono. Ma sono sicuro di tornare in alto con Aprilia. E alle critiche sul mio stile di vita non rispondo:  sono un vero motociclista. Io e Biaggi simili? E' una persona positiva"

MotoGP: Andrea Iannone: "col senno di poi sarei dovuto restare in Ducati"

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Sul petto gli è recentemente apparso un nuovo tatuaggio che recita:

The Maniac inc.
Risk always
Since 1989

Può far sorridere, piacere o no, questo autodefinirsi di Andrea Iannone, ma non gli si può negare una sua personalità. L'appartenenza alla tribù dei tamarri, un termine che deriva probabilmente dall'arabo tammār - venditore di datteri - ma non per celia, ma per convinzione profonda di volere/dovere vivere la sua vita senza dover rendere conto a nessuno.

Del resto negli anni '60 si parlava con disprezzo dei 'capelloni', includendo personaggi di band molto diverse fra di loro come espressione musicale, i Beatles, i Rolling Stones, i Pink Floyd, ma accomunati da una trasgressione comune: portare i capelli lunghi, vestirsi in modo eccentrico. E con il proprio aspetto - quello che oggi si definisce look - influenzare milioni di giovani.

Iannone è un po' questo. Non sicuramente un Beatle, quello semmai è Valentino, originale ma azzimato, né uno dei Floyd, fin troppo cerebrali per piacere alla massa, quindi piuttosto uno Stones, un Mick Jagger che senza peli sulla lingua affermava "finché la mia faccia è su pagina uno, non mi interessa cosa si dice di me a pagina diciassette".

Andrea a Venezia con l'influencer Giulia de Lellis, il tatuaggio sul petto di Iannone dice tutto

Iannone, un po' Mick Jagger ma anche un pilota di talento che raccoglie più consensi di Dovizioso

Andrea è un po' questo, ma non solo. E' anche un pilota che ha vinto 13 Gran Premi  facendo anche 35 podi e 10 pole. Una bella manetta che, incredibilmente da quando la sua carriera ha lasciato l'autostrada di Ducati prima e di Suzuki poi, continua a far parlare di sé e raccoglie sui social più consensi del suo ex compagno di squadra, Andrea Dovizioso che in MotoGP ha vinto 14 Gran Premi contro l'unico successo di Iannone, al Red Bull Ring, nel 2016.
Verrebbe da domandarsi perché 'The Maniac' ha 1,7 milioni di seguaci su Instagram, più di Dovizioso che per il terzo anno insegue il mondiale della MotoGP e viene criticato per essere 'poco personaggio'.

"Sono fortunato, mi cercano, ma mi limito perché la mia passione sono le moto"

"E' vero. Sono seguitissimo anche fuori dalla Motogp. La gente parla perché sono stato invitato al festival del cinema, ma io cosa posso dire? Sono fortunato, mi cercano, molta gente mi ferma in strada per dirmi che non vede l'ora di rivivere  le emozioni che gli ho trasmesso. Mi fa piacere aver lasciato nel cuore della gente cose positive. Ed è un continuo...ma la volete sapere una cosa? Mi squilla il telefono per tante altre cose, ma io mi limito tantissimo, perché la mia passione sono le moto. Correre mi piace e non mi pesa, non lo chiamo e non lo vivo come lavoro, anche se sono un professionista. Ma tutto ciò che faccio mi affascina, non come la moto ma quasi".

Questo però è un anno difficile. Non solo non vinci, ma non ci vai neanche vicino. State soffrendo tu e l'Aprilia.

Iannone a Vasto ha una palestra sua: "solo allenandomi da solo riesco a concentrarmi"

"L'Aprilia non è in MotoGP per occupare un posto nel parcheggio del paddock"

"Un pilota nell'indole ogni domenica vorrebbe correre per vincere e quando non lo può fare diventa tutto più difficile, ma la voglia c'è sempre e ti garantisco che sia da parte mia, ma anche da parte di Aprilia che ha vinto tantissimo l'impegno è totale. L'Aprilia non è in MotoGP per occupare un posto nel parcheggio del paddock. È qui per tornare ad altissimo livello, come me. Ci vorremo svegliare la mattina ed avere subito al fianco un gruppo di vertice, ma ovviamente questo non è possibile e quindi bisogna essere molto, molto realisti per costruire ciò che ci rendiamo conto ancora ci manca".

Per un pilota di talento come te, un inferno.

"A volte pesa, sempre pesa non vincere o non lottare per le posizioni che contano. Anche perché quando sei in pista sei cosciente di poterlo fare. Anche se fai fatica, riesci a capire dove puoi migliorare, dove fai la differenza e dove la moto penalizza. Io sono molto critico e sincero con me stesso, quando mi rendo conto che i tempi non arrivano per colpa mia lo dico ai ragazzi: lì sono io che devo migliorare".

Una volta si diceva che i piloti di talento avevano mezzo secondo nel polso.

"Piloti con mezzo secondo nel polso non ne esistono più"

"Forse era così una volta. Oggi lo è molto di meno. Il livello è più alto e, personalmente, io non vedo piloti con mezzo secondo nel polso destro. E poi oggi per sfoggiare il potenziale ed il talento e il proprio stile devi essere tuttuno con la moto. Quando accade solo allora si riesce a lottare per vincere. Questo è l'obiettivo. Al vertice ci si sta quando le cose sono a posto".

Tu c'eri arrivato a quel livello. Prima con la Ducati e poi con la Suzuki, che era in crescita. Cos'è che si è inceppato?

"Sono fortunato, mi cercano, ma dico molti no perché sono un professionista ed un motociclista"

"Avrei dovuto rispondere sì, e non no, alla proposta della Ducati"

"Vuoi sapere se ho rimpianti? Si avrei potuto rispondere in modo diverso ad una telefonata che ricevetti. Avrei dovuto dire sì anziché no. Ma ha fatto parte del mio percorso. Oggi sono più realista, più paziente e meno istintivo. Certo oggi, con l'esperienza avrei detto sì, ed è duro ammetterlo, anche perché sono molto orgoglioso. Ma molte volte si sbaglia e si paga. Però ci rimbocchiamo le maniche ed andiamo avanti".

La Ducati ha perso due mondiali nelle ultime due stagioni, con Iannone sarebbe stato diverso?

"I due mondiali di seguito persi? Dovreste essere voi a dirlo. Con i se ed i ma non si va da nessuna parete. E poi non mi pongo il problema perché non ho avuto la moto migliore nelle ultime stagioni, quindi non so cosa avrei fatto in questi due anni. Posso solo dire che ho dei bei ricordi".

Ducati e Suzuki in due parole.

"Ducati aveva potenza di fuoco, dalla A alla Z"

"La potenza di fuoco della Ducati. In tutti i sensi dall'A alla Z. In Suzuki c'è tutto, non manca niente ma è una realtà molto diversa dal concetto Ducati".

E Aprilia?

"Sono andato forte sia con Ducati che con Suzuki ed ora vorrei andare forte anche anche con l'Aprilia. Qui abbiamo molte persone competenti ma in alcune aree siamo meno strutturati di altre case, sia dal punto di vista umano che di conoscenza. Del resto mentre Aprilia era assente dal motomondiale sono nate altre competenze, necessità che prima non si conoscevano. Questo mondo è cresciuto. Ora da quando sono arrivato stiamo reagendo per ampliare il reparto corse, per fare quel passo avanti che è necessario".

L'Aprilia ti ha preso per l'esperienza, che consigli gli stai dando?

"Aprilia deve aggiornarsi, è stata fuori per tanto tempo"

"Il mio contributo è a livello di informazioni. Secondo me deve aggiornarsi. In questo momento non siamo strutturati come top team, siamo più come un team satellite, ma stiamo lavorando. Questa deve essere la svolta. Dobbiamo riuscire a fare questo passo in avanti ed allora. In questo momento stiamo ricevendo rinforzi umani, sia dal mondo della MotoGP che da altri mondi nel Motorsport, ad altissimi livelli. Saranno un grandissimo aiuto e di stimolo".

C'è chi dice che tu e Max Biaggi, uomo immagine Aprilia, avete molti punti in comune. Talentuosi e con un gran successo con le donne.

"Su Max Biaggi, anche se non ero prevenuto, mi sono ricreduto: è positivo e ha passione"

"Devo dire che lo ho conosciuto meglio solo quest'anno. Lo seguivo quando ero piccolo...le sue vittorie e le sue battaglie. Oltre a ciò umanamente non lo conoscevo. Sinceramente per quello che avevo sentito e si diceva di lui mi sono ricreduto, pur non essendo prevenuto. Ho trovato in lui una persona positiva e con una grande passione per questo mondo. Condividiamo questa avventura in Aprilia, lui per i suoi grandissimi successi e io per la sfida attuale.
Max non è uno che si intromette molto nel lavoro dei box, è sempre due passi indietro. Se vede qualcosa o vuole darti un consiglio te lo da. E io so che se ho bisogno di un consiglio lui è lì. Fondamentalmente è disponibile per l'Aprilia e per i piloti".

E per quanto riguarda le donne? Prima Belen, oggi l'influencer Giulia De Lellis. Sei criticato, lo sai.

"A quelli che mi criticano non faccio una colpa, ma non rispondo"

"Io non rispondo a queste critiche. La gente da casa parla, e non gliene faccio una colpa. Vedendo le cose dal di fuori e non sapendo come vive quella persona ci sta che uno che vede Iannone apparire un po' dovunque si faccia le sue idee. Fondamentalmente io so ciò che faccio e non devo spiegazioni a nessuno. Mi criticano dicendomi che un motociclista non vive come me? Bene, io invece mi sento un vero motociclista. Ho qualcosa come 200 moto, un mio reparto corse, mi sono attrezzato una palestra per allenarmi, e soprattutto vivo per questo".

Eppure i critici ne hanno sempre una: l'ultima è la tua decisione di seguire Fenati.

"Fenati: ha molto talento ma è stato un po' sfortunato nella vita"

"A Fenati auguro i migliori successi che possa desiderare o sognare: è un ragazzo con molto talento e un po' sfortunato nella vita. Penso che meriti di riuscire a realizzare i suoi sogni. Quanto a me, siamo stati bravi, io, mio fratello, mio padre. Ho sempre avuto una famiglia che mi ha seguito, Regalino è un padre poco invadente, ma presente e Angelo, mio fratello, è paziente... un angelo veramente. La struttura che abbiamo messo in piedi funziona abbastanza bene".

L'unico cosa che cambieresti della tua vita, dunque, è quella risposta al telefono.

"Col senno di poi sarei rimasto assolutamente in Ducati ma è facile dirlo dopo".

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Andrea Iannone non ha corso a Misano per un problema ad una spalla che necessiterebbe di una operazione che non può affrontare a stagione in corso. Sarà comunque in circuito ad Aragon a partire da giovedì per affrontare il verdetto dei medici che dovranno dargli l'OK per toprnare in pista.

 

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