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MotoGP, Pirro: "Marquez nasconde i problemi della Honda"

"Altrimenti Lorenzo non avrebbe voluto tornare in Ducati. A Misano le moto con motore 4  cilindri in linea vanno meglio, rispetto al 2018 abbiamo perso qualcosa"

MotoGP: Pirro: "Marquez nasconde i problemi della Honda"

Seconda gara della stagione nel motomondiale, come di consueto, per Michele Pirro, wild card Ducati per il GP di San Marino e della Riviera di Rimini. Il test rider ha risposto presente e da buon tutto fare è subito risultato competitivo sulla Desmosedici moto della quale conosce praticamente tutti i segreti, che quasi sente sua e che difende a spada tratta (seppur con la giusta ragionevolezza) quando la si chiama in causa. 

"Secondo me è sbagliato dire che la Ducati è indietro. Ci sono piste dove i motori in linea funzionano meglio dei V4 e altre in cui è il contrario, la differenza sta tutta li - ha detto Pirro - Tante cose evolvono ovviamente: due anni fa, per esempio, avevamo un metodo unico di analisi degli pneumatici, poi i brevetti di quei sistemi scadono e anche le altre Case si aggiornano. Oltre a quello prima avevamo molte più concessioni e provavamo in tutte le piste, ora siamo limitati e possiamo andare solo in 3 circuiti. Gli altri hanno sistemato molte cose sulle quali erano in difficoltà ma la moto funziona. Dovizioso poteva giocarsi la vittoria o il podio a Silverstone, in Austria ha vinto e a Brno ha fatto secondo". 

Michele oggi è stato il miglior pilota Ducati in pista visto che nei tempi combinati ha chiuso settimo. Che giornata è stata? 

"Sono messo meglio rispetto ai test, sia fisicamente che come sensazioni. Però mi sono reso conto che quello che mi mancava due settimane fa mi manca ancora oggi. Nell'ultimo giro, che poi è stato cancellato avevo fatto 1.33.6 ma questi tempi dicono poco, perché mi manca ancora mezzo secondo. Lo perdiamo in accelerazione e frenata perché c’è poco grip e non riusciamo ad esprimere il potenziale della moto". 

Problemi fisici scongiurati, quindi, dopo l'infortunio sul motocross in allenamento con Petrucci e Dovizioso. Pirro era atterrato male dopo un salto e, mettendosi di traverso, aveva preso una forte botta sul manubrio con coscia sinistra. Il ritmo però oggi non ne ha risentito visto che, come detto, Michele è stato il miglior ducatista del lotto. Davanti a lui la KTM di Espargarò e le Yamaha di Rossi, Quartararo e Vinales spezzettate da Marquez, terzo. Strano vedere davanti le moto di Iwata che solitamente soffrono con poco grip. Come te lo spieghi? 

"Secondo me i problemi di grip dipendono molto dalla conformazione delle curva. Qui la Yamaha è molto fluida in alcune curve e quindi anche con poco grip fanno bene. A noi manca quell’aspetto e quindi anche se recuperiamo qualcosa in accelerazione non basta. Noi abbiamo perso qualcosa rispetto all’anno scorso, Yamaha no".

E poi c'è Marquez...

"Non va calcolato, non ha nessun punto debole. Basta vedere dov’è la seconda Honda in classifica (Crutchlow 12° -  ndr). Noi e le Yamaha siamo tutte allineate, lui fa un mestiere a parte. E’ un fenomeno, basta vedere quello che ha fatto la qualifica di Brno e i suoi risultati di quest’anno. La verità è che lui da una maschera ai problemi della Honda. Perché la Honda ha dei problemi, se no Lorenzo non sarebbe voluto tornare in Ducati".

Audio raccolto da Matteo Aglio e Paolo Scalera

 

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