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MotoGP, Marquez: "Cambiano gli avversari, ma io ci sono sempre"

"A volte ci sono quattro Ducati davanti ed io sono in mezzo, altre volte quattro Yamaha, l'importante è esserci sempre. Oggi ho lavorato senza pensare al tempo"

MotoGP: Marquez: "Cambiano gli avversari, ma io ci sono sempre"

Le certezze sono poche nella vita, ed una di queste è Marc Marquez che gravita intorno alle prime posizioni. Anche nel venerdì di Misano infatti lo spagnolo ha chiuso terzo, risultando l’unica Honda in forma nonché l’unico pilota non Yamaha nelle prime cinque posizioni.

“Da Brno le Yamaha stanno andando tutte forte, ma la domenica più o meno faticano. Qui a Misano sono state veloci già nei test, hanno punti forti ma anche deboli. Ad ogni modo l’importante è che noi siamo tra loro: a volte vi sono le Ducati, altre volte le Yamaha, ma la cosa importante è essere sempre in mezzo a loro”.

Marc rimane tra i primi nonostante il venerdì sia per lui una giornata prettamente di lavoro.

“Ho cominciato il turno mattutino con una coppia di gomme medie, mentre nel pomeriggio ho montato la dura all’anteriore e la morbida al posteriore, montando poi per l’ultima uscita la media usata all’anteriore per capire alcune cose. A volte devi dimenticarti della sessione e del tempo sul giro, concentrandoti sul lavoro da svolgere per trovare la retta via”.

A proposito di lavoro Marc ha sperimentato due telai nelle ultime gare, scegliendo poi di abbracciare il presente e non il futuro.

“A Silverstone abbiamo lavorato con il telaio attuale, mentre dalla Germania all’Austria abbiamo alternato questo e quello nuovo, che ha dei lati positivi ma anche dei negativi. Per questo motivo abbiamo deciso di concentrarci sulla nostra base attuale per raggiungere il nostro obiettivo ossia fare punti, ed a volte per questo è meglio utilizzare ciò che si conosce meglio”.

Il futuro è rappresentato anche dal prototipo 2020 presente a Misano, che Marc ha provato ma solo per pochi giri.

“Ho fatto solo un’uscita al giorno con il prototipo 2020 per verificare che fosse tutto a posto. Si cerca sempre una moto che sia un compromesso tra tante qualità, ma solo a Valencia potrò saggiare davvero il prototipo per la prossima stagione”.

Tornando alla giornata odierna, Marc si è reso protagonista di un quasi contatto con Rins durante le FP1, per poi tallonarlo per alcuni passaggi.

“Stavo arrivando molto forte e volevo passarlo, ma la Suzuki riesce a frenare molto tardi così per evitare un contatto sono andato largo, ho scelto di andare sul sicuro perché non c’era bisogno di rischiare. Seguire le altre moto? Non esco dal box con quell’intento, ma se capita può essere utile per capire le caratteristiche di ciascuna moto”.

In conclusione Marc dice la sua sulla rotazione che avverrà dal 2022 tra le quattro gare spagnole e la tappa portoghese che arriverà, nonché sul cinquantennale del primo titolo di Nieto.

"Da pilota posso dire che correre più gare possibili in Spagna è un piacere, ma sono consapevole che Dorna voglia allargare il suo mercato. Io correrei in un circuito per la sua bellezza e non per la sua locazione, ma capisco la mentalità commerciale dell’organizzatore. Nieto ha aperto la strada a tanti piloti come Criville e Pons. Il motociclismo spagnolo è cresciuto tanto grazie a lui”.

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