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Zeelenberg: "Quartararo è già pronto per vincere in MotoGP"

Il team manager di Petronas: "ho sempre creduto che avesse il talento per fare la differenza. Per il 2020 abbiamo chiesto a Yamaha due moto ufficiali"

MotoGP: Zeelenberg: "Quartararo è già pronto per vincere in MotoGP"

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Il team Petronas non è esattamente entrato in MotoGP in punta di piedi, anzi ha dato uno scossone al campionato grazie a Fabio Quartararo. Il francesino terribile è la vera sorpresa della stagione, ma solo pochi mesi fa nessuno avrebbe scommesso su di lui. O meglio, quasi nessuno. Perché Wilco Zeelenberg, il team manager di Petronas, invece ha puntato sul cavallo giusto.

Wilco, cosa avevi visto in lui?

Non è stata una magia, quando aveva 14 anni aveva vinto il campionato spagnolo in Moto3 e quando a quell’età batti i tuoi avversari in un campionato di alto livello, tutti dicono che hai tantissimo talento. Io ho fatto lo stesso. Non posso dire cosa gli sia successo dopo, non ne ho idea. A 15, 16 anni sei nella pubertà e non è il momento migliore della vita (ride). Ha avuto dei problemi con il suo manager, ha cambiato squadra due o tre volte e tutto questo in aiuta. Io però ho sempre creduto che avesse il talento per fare la differenza”.

È stata una scommessa?

Eravamo a settembre e non avevamo più molta scelta. Tutti i piloti che potevano vincere in MotoGP erano già stati presi. Bautista era stata un’opzione, anche Pedrosa, ma aveva deciso di ritirarsi. Dovevamo decidere se prendere un giovane da fare crescere o un pilota più esperto. Ne abbiamo discusso molto, perché il nostro team vuole vincere”.

Quartararo sempre pronto…

Se non avesse avuto i problemi al braccio, per la sindrome compartimentale, avrebbe già potuto vincere una gara. Dall’altra parte, il nostro punto di forza è lasciare che i nostri piloti vadano avanti con il loro talento, che credano in se stessi, a prescindere dai risultati. È il pilota che deve avere la voglia di vincere, non si può instillarla. Per la mia esperienza, per permettere a un pilota di dare il meglio di sé devi fare sì che creda in se stesso. Non serve mettergli pressione, perché c’è il rischio che poi voglia strafare e allora sbagli, come ha fatto Fabio al Sachsenring e a Silverstone”.

Solo degli inciampi?

Fabio non è Iron Man, ha talento ma deve ancora imparare. Detto questo, sicuramente può vincere, spero già in questa stagione”.

La vostra squadra comunque è partita con il piede giusto.

Siamo orgogliosi di quello che stiamo facendo. La nostra struttura comprende anche i team di Moto2 e Moto3, in futuro potremo fare crescere nuovi talenti”.

Quando i risultati sono buone, le aspettative sono destinate ad alzarsi.

Le aspettative sono sempre alte, non c’è un pilota che non voglia diventare campione del mondo ma dobbiamo anche essere realisti e noi siamo un team satellite. Questo non significa che non possiamo vincere, in MotoGP è possibile farlo, ma non è semplice battere le squadre ufficiali. È un sogno”.

Più facile da realizzare con due moto ufficiali…

È nei nostri piani. Franco ha già una moto ufficiale, ma anche con quella devi battere piloti come Valentino e Vinales, che hanno molta esperienza sulla Yamaha. Morbidelli ha la velocità per riuscirci, ma gli serve maggiore esperienza. I piloti ufficiali non sono comunque già troppo lontani da noi e senza qualche errore saremmo ancora più vicini, forse con Fabio addirittura davanti. Dobbiamo crescere com squadra per essere ancora più competitivi”.

Quindi nel 2020 avrete due M1 ufficiali?

Le vogliamo avere e Petronas ha già dichiarato questa intenzione, ora Yamaha deve dirci se sarà possibile. I nostri desideri sono chiari, per Franco non ci saranno problemi, avrà una moto ufficiale, ma la vorremmo anche per Fabio. Siamo comunque molto contenti della situazione che abbiamo al momento, perché la M1 di Quartararo è molto simile a quella di Morbidelli. Siamo limitati nello sviluppo, ma è una cosa normale. Non puoi aspettarti che Yamaha possa dare nuovo materiale contemporaneamente a 4 piloti, è impossibile. E poi Yamaha spende 10 volte il nostro budget… quindi possono fare quello che vogliono (ride)”.

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