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MotoGP, Marquez difende Bautista: "Da tanto tempo non lottava per il titolo"

"Giocarti un mondiale porta in dote una pressione difficile da gestire. Vincere a Misano o altrove è uguale per me, Quartararo è il rivale del futuro"

MotoGP: Marquez difende Bautista: "Da tanto tempo non lottava per il titolo"

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Marc Marquez arriva a casa di buona parte dei suoi avversari, ma non perde il sorriso. Marc ha infatti 78 buoni motivi per mantenere la serenità in quel di Misano, nonostante le ultime due gare lo abbiano visto uscire sconfitto da un duello corpo a corpo all’ultimo giro. “Le ultime gare sono andate molto bene all’ultima curva – scherza – e non è stata la benzina il problema a Silverstone, ho dato tutto per l’intera gara ma all’ultimo giro la gomma era davvero finita”.

Tornando al fatto che si corre in Italia, Marc spegne subito possibili focolai di polemica o rivalità, spiegando come correre e vincere a Misano regali lo stesso sapore che farlo in qualsiasi altra pista. Marc guarda avanti e pensa al futuro, spiegando chi potrà essere il suo principale rivale nei prossimi anni.

“Per me il campionato è la cosa più importante – spiega - le vicende personali legate ad una singola gara contano zero a mio parere. Per il futuro mi preoccupa in primis Quartararo, è il pilota Yamaha più in forma e i risultati lo dimostrano. Sta guidano bene ed è veloce, sta ancora facendo esperienza ma ad oggi faccio il suo nome per il futuro, anche se nelle moto nulla si può mai sapere”.

Parlando del campionato corrente è difficile non dare Marc come grande favorito, ma le vicende di Alvaro Bautista insegnano, anche nel caso del 93.

“Non ho mai parlato con lui ma sono cose che succedono. Io nel 2014 caddi sia a Misano che Aragon, ma per fortuna i miei rivali non ne approfittarono: sono cose che capitano appunto specie se non lotti per il titolo per tanti anni. Essere in lotta per un mondiale porta in dote una pressione del tutto differente, difficile da gestire”.

Anche per questo il 93 è conscio di come sul tracciato romagnolo possa anche giocare sulla difensiva, puntando comunque (ovviamente) al podio.

“Questo è un Gran Premio in cui stare calmi probabilmente, la cosa più importante è fare punti. 78 punti sono un margine importante ma occorre restare concentrati. L’anno passato sono rimasto tranquillo – racconta - in terza piazza ed ho chiuso secondo, due anni fa ho vinto perché mi sentivo forte: in ogni caso non devo vincere per eccesso di motivazione. Potrei provate durante il weekend alcune novità saggiate nei test, ma non dobbiamo diventare certamente matti per farlo”.

Difendersi attaccando si può definire la strategia di Marquez, che ha come esempio da seguire di un suo connazionale molto talentuoso, Rafa Nadal.

“Nadal è una ispirazione: da quattro anni parlano di un suo ritiro ma lui con grande motivazione è talento lotta ancora su ogni palla. È un esempio di come ad un anno positivo può seguire uno ancora migliore, ora lui a 33 anni è nel momento migliore della sua carriera”.

In conclusione c’è tempo per parlare anche dei test compiuti a Misano, durante i quali Marc ha lavorato sia sul presente che sul futuro.

“Nei test ho lavorato un giorno per la gara ed uno per il futuro. Il passo generale è stato lento, ma la cosa importante è che siamo stati con i migliori. Le Yamaha sono state tutte e quattro rapide mentre Dovizioso non era al 100%, ma per la gara lo sarà. La Suzuki è parsa leggermente ma è tutto da vedere, anche a causa delle condizioni dell’asfalto”.

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