Si dice che un pilota italiano su una pista italiana possa contate su un turno naturale dato dell’effetto campo amico. Sembrerebbe una leggenda metropolitana, ma è Pecco Bagnaia a certificarne invece la veridicità. “É vero, correre in casa ti dà più motivazioni, e penso che questo succeda sopratutto per noi italiani”.
Nel sempre più tecnologico mondo della MotoGP, lo spazio per le emozioni è ancora grande. I computer degli ingegneri non possono controllare tutto e l’uomo fa ancora la differenza.
“Ora che sono in MotoGP, mi fa ancora più effetto questo GP. Mi piace molto e non solo per il fatto che domenica sera sarò a casa in 15 minuti” scherza il pilota di Pramac.
Ma perché gli italiani vanno più veloci a Misano?
“Un po’ perché conosciamo questa pista, io stesso ci giro tanto, con la Panigale V4R. Certo che la differenza con la MotoGP è tanta, parliamo di 7 secondi al giro, mentre con la Moto2 le sensazioni con una moto stradale era più simili”.
Però non è questo a fare la differenza.
“La differenza vera lo fanno i tifosi - spiega Pecco - La spinta che ti danno è incredibile, quando sei sullo schieramento e senti urlare il tuo nome, ti vengono i brividi. Per questo motivo partiamo avvantaggiati”.
Il rovescio della medaglia è dovere gestire anche maggiore pressione, soprattutto quando si è nella classe regina.
“Le aspettative sono più alte, ti ritrovi sulla bocca di tutti. Devi vincere o è facile venire screditato - riflette Bagnaia - Non bisogna pensarci troppo e continuare a fare il proprio lavoro, ognuno ha i suoi tempi per arrivare”.
Comunque sia, l’anno scorso il boost di Misano aveva funzionato e Pecco aveva vinto la gara di Moto2.
“Quest’anno sarà difficile ripetermi - sorride - Il mio obiettivo è stare nei primi 10. In Austria ero andato bene, mentre a Silverstone ho sofferto la mancanza di aderenza. Nei test qui a Misano abbiamo lavorato molto su quel punto, abbiamo cambiato il bilanciamento della Ducati per migliorare. A noi il grip serve molto”.
La brutta notizia è che a Misano sembra essercene poco. È stato fatto un lavoro sull’asfalto per migliorare l’aderenza sul bagnato, ma è stato perso grip.
“Non si riesce a gommare, spero che la situazioni migliori, so che hanno fatto girare molte moto dopo i test per questo - continua Bagnaia - Erano comunque state delle prove positive per me, spero di fare una bella gara, come quella al Mugello”.
Guarda caso, un’altra volta in Italia.