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SBK, Portimao: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Rea non fa sconti in Portogallo e chiude il discorso Mondiale, Bautista ritrova finalmente la vittoria, ma è solo un premio di consolazione

SBK: Portimao: il Bello, il Brutto e il Cattivo

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Portimao, l’ultima speranza per riaprire un Mondiale ormai scritto. Un’impresa di quelle al limite del possibile per Alvaro Bautista, le cui ambizioni sono svanite sul nascere nella giornata di sabato. Rea ha ringraziato e come se non bastasse ha lasciato il Portogallo con un bottino ancora più cospicuo. 

Per fortuna che nella SuperSport c’è un certo Federico Caricasulo che non ha la minima intenzione di spianare la strada al trionfo iridato del compagno Randy Krummenacher. Il romagnolo ha ritrovato il successo dopo Jerez, rilanciando quindi la corsa al titolo verso un finale incandescente.

IL BELLO – Facile e scontato, ovvero Johnny Rea. Poteva accontentarsi e invece ha vinto non una, ma ben due volte. Tanto per rimarcare la sua costanza, quando non è riuscito a centrare il successo si è consolato con un secondo posto. Che dire di fronte alla prestazione del quattro volte iridate, che in Francia ha già in fresco lo champagne.

IL BRUTTOSe qualcuno ha visto Marco Melandri a Portimao è pregato di battere un colpo. Dopo il suo addio alle corse il ravennate è scomparso dai radar. Un’altra prestazione incolore quella dell’alfiere GRT lontano dalla posizioni che contano per tutto il weekend. Di sicuro non era quello che si aspettava il 33. 

IL CATTIVO – Chaz Davies e la Ducati, una storia d’amore di alti e bassi, anche se sono più le difficoltà che i sorrisi. Dopo il successo di Laguna Seca pensavamo di vedere stabilmente Chaz nei piani alti. Ci è riuscito soltanto sabato per poi diventare spettatore in una domenica dal retrogusto amaro caratterizzata da problemi e scarsa fiducia.

LA DELUSIONE – Magari non ve ne siete accorti, ma a Portimao c’era anche la BMW. La squadra di Shaun Muir ha fatto più parlare di sé per il rinnovo di Sykes che le prestazioni offerte in piste. Ci dispiace non poco, dal momento che incassare distacchi abissali nel momento in cui siamo arrivati allo scadere della stagione conferma i limiti della S 1000 RR. Ci sarà da lavorare per il futuro!

LA CONFERMA – O vince o arriva secondo. Non è Marc Marquez, ma Johnny Rea. Arrivati ad un certo punto facciamo fatica a trovare le parole da utilizzare per definire il nordirlandese. Se avete consigli sono ben accetti.

L’ERRORE – Non in pista ma fuori. Quando ad inizio stagione si mette giù il calendario e il rispettivo programma del weekend, la priorità della Dorna è sempre stata quella di non far sovrapporre la diretta tv della gara con quella di altri appuntamenti clou, solitamente la Formula 1. Aver messo alla stessa ora Gara 2 in concomitanza con la partenza del GP di Monza non è stata proprio una bella mossa per gli appassionati dei motori.  

LA SORPRESA – È stata la prima ragazza a prendere parte al Camp di Tavullia della VR46. Stiamo parlando di Beatriz Neila, giovane spagnola impegnata nella SSP300, che a Portimao ha conseguito il miglior risultato stagionale nella categoria, grazie a un settimo posto. Il sorriso non le manca, così come la velocità.  

IL SORPASSO – A Portimao van der Mark ritorna finalmente sul podio dopo il terribile incidente di Misano. Una prestazione da incorniciare per l’olandese, protagonista di un magistrale sorpasso tutto all’esterno ai danni di Chaz Davies in Gara 1 al curvone. La manovra non sarà forse bastata per battere il gallese, ma di sicuro i fotografi hanno ringraziato.

LA CURIOSITA’ – Rea e Portimao, una storia di successi che durava dal 2014. La favola era destinata a continuare, peccato solo ci sia messo di mezzo Alvaro Bautista. Siamo però convinti che tutto ciò non dispiaccia più di tanto a Johnny.  

IO L’AVEVO DETTO – Davies sabato pomeriggio: “Ho trovato la giusta strada con la Ducati”. Peccato sia andata diversamente domenica.    

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