In MotoGP la soffiata ce l’hanno data i nostri colleghi di Speedweek, in Superbike tutto tace. Già, perché molto probabilmente si arriverà a fine settembre senza nemmeno avere una bozza del calendario della prossima stagione. Le squadre aspettavano qualche novità a Portimao, invece tutto rimandato a Magny-Cours.
Tra circuiti che hanno visto il proprio contratto giungere al capolinea senza rinnovare, mentre altri che si sono tirati indietro, la Dorna è stata presa in contopiede.
Il 2020 sarà un anno di transizione per il Mondiale Superbike, in vista di un 2021 dove ci saranno diverse novità, su tutte l’arrivo dell’Indonesia. La tappa asiatica è senza dubbio la più attesa, ma piuttosto che pensare al futuro, meglio concentrarsi sul presente.
Già, perché il prossimo anno il Continente Asiatico rischia di non avere nemmeno un round. Non proprio una bella cosa per la Dorna, che vede perdere uno dei più grandi bacini di pubblico. Non dimentichiamoci infatti che fino allo scorso anno Buriram è stato il round seguito dell’intero Campionato della Superbike. Purtroppo però, a seguito dell’arrivo della MotoGP, il circuito del Chang non ha rinnovato l’accordo con l’Organizzatore e nella prossima stagione lascerà quasi sicuramente il calendario delle derivate a meno di clamorosi colpi di scena.
Con la quasi scontata uscita della Thailandia, che nel calendario MotoGP è stata anticipata a marzo, mese in cui si disputava la gara della SBK, le derivate rischiano di avere un mese di stop dopo la tappa inaugurale di fine febbraio a Phillip Island.
Un grattacapo non da poco per Dorna quello legato all’Asia, a cui se ne aggiunge un secondo, ovvero quello riguardante la gara di Laguna Seca. Già quest’anno il round a stelle e strisce è stato inserito nel calendario per il rotto della cuffia, per il 2020 c’è il rischio sempre più concreto che la tappa californiana possa salutare definitivamente il Circus.
Fine dei problemi? Non ancora! Non dimentichiamoci infatti dell’Argentina, entrata lo scorso anno nel Mondiale con la tappa di El Villicum. Attualmente il Paese sta attraversando una grave crisi finanziaria, tanto che a Portimao qualche manager vociferava: “Ma corriamo a ottobre in Argentina o andiamo direttamente in Qatar per l’ultima?”. Di sicuro la situazione non è sfuggita all’occhio dell’Organizzatore dove il rischio è quello di fare i conti con tante incognite.
Tra i tanti interrogativi ci sono però alcune certezze, fortunatamente. L’Australia sarà il round che alzerà il sipario sul prossimo Mondiale, Aragon quello che accoglierà le derivate in Europa. All’appello non mancheranno poi Assen e Donington, così come le nostre gare di casa, Imola e Misano, senza scordarsi di Portimao, che proprio nelle scorse settimane ha rinnovato il contratto fino al 2022. Il finale come da tradizione nella notturna di Losail.
Detto ciò, il punto focale in ottica 2020 resta l’Asia, anche se vogliamo fidarci delle parole dette ieri da Gregorio Lavilla: “L’Asia è un Continente grande, non c’è solo Buriram”.