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SBK, Rea: "Bautista non è una macchina, capirlo ha cambiato la stagione"

"Dopo Assen sembrava di combattere contro un mostro, ma ad Imola ho vinto ed ora il mostro non è più spaventoso come prima"

SBK: Rea: "Bautista non è una macchina, capirlo ha cambiato la stagione"

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Un’altra volta Rea. Portimao è già stata in passato terreno di conquista per il Nordirlandese, che anche questa volta non ha lasciato nulla ai suoi avversari (almeno sabato), conquistando prima la pole e poi la vittoria. Un successo che porta a 93 i punti di vantaggio di Johnny su Alvaro Bautista: un’enormità se si pensa ad inizio stagione.

“Da Jerez Alvaro ha cominciato a commettere degli errori - racconta - che mi hanno permesso di recuperare dei punti, ma ad inizio stagione sembrava davvero imbattibile. Ho dovuto tenere duro fino a quando, a Imola, ho vinto e capito che non era una macchina: da quel punto ho cercato di non mollare e lottare in ogni gara per il massimo risultato possibile”.

Rea ad ogni modo mantiene alta la guardia, ma tenendo bene a mente ciò che ha passato durante la stagione.

“Ci sono ancora diverse gare ed abbiamo già visto quanto la situazione può cambiare rapidamente: aspetto di finire il weekend per capire come stanno le cose. L’obiettivo è sempre stato il titolo ma dopo Assen sembrava di dover combattere contro un mostro, che ora però non sembra spaventoso come prima”.

Certamente il contatto Davies – Bautista ha agevolato Rea, che comunque ha dovuto fare i conti con il calo delle gomme e non solo.

“Alvaro è stato forte per tutto il weekend ed avevamo un passo simile. Ho fatto dei cambiamenti sia dopo la FP3 che dopo la Superpole e la situazione nel secondo caso non è migliorata, quindi credo torneremo all’assetto dell’ultimo turno di libere. Avevo tante vibrazioni sul posteriore, che mi hanno un po’ riportato a Donington: nella prima parte di gara mi sono sentito molto forte, mentre nella seconda ho dovuto gestire il calo di gomme e confidenza”.

C’è tempo anche per un bagno di umiltà per il numero uno, che minimizza il suo operato ed il suo rapporto d’amore con il tracciato portoghese.

“Non penso di essere stato così forte oggi ad essere onesto. Nel passato sono sempre stato rapido qui, assomiglia ad una pista di motocross dove devi essere in pieno controllo della moto e del corpo, o ad una pista inglese. Le Ducati soffrono nel primo settore ma sono forti nel resto della pista, non credo di avere il margine che avevo fino l’anno scorso”.

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