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SBK, Un duello in bilico ed il mercato nel vivo: perchè Portimao è fondamentale

Rea e Bautista sono sulla copertina della stagione, ma c'è molto altro. Da Razgatlioglu a Lowes, da BMW a Yamaha, senza dimenticare gli azzurri

SBK: Un duello in bilico ed il mercato nel vivo: perchè Portimao è fondamentale

La Superbike sta per tornare dopo una pausa lunga due mesi, in cui al rumore dei motori si è sostituito quello delle parole, con il mercato a tenere banco ma senza portare ad una chiara definizione della griglia 2020, dato che ancora molti piloti non hanno messo nero su bianco il loro futuro.

Dove eravamo rimasti? Quello che i test di Portimao hanno raccontato

Il primo assaggio dell'ultima e decisiva parte della stagione si è avuto proprio in Portogallo, con i test ufficiali che hanno visto scendere in pista tutti i piloti. In quella occasione fu Alex Lowes a primeggiare al termine della due giorni davanti a Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu, con quest'ultimo limitato nella seconda giornata da un virus. Limitato proprio come Alvaro Bautista, che in quella occasione scese in pista solo in tre sessioni su quattro, per preservare la spalla non ancora al meglio della condizione. Non sorrise dunque lo spagnolo come non sorrise Ducati in generale, che ebbe in Eugente Laverty (8°) il miglior pilota, alle spalle tra gli altri di un sorprendente Sandro Cortese. Parlando di case chi invece aveva piacevolmente sorpreso tutti era la BMW, finalmente dotata di un motore evoluzione e molto veloce tra le mani di Tom Sykes. 

Rea vs Bautista, un duello tra corsi e ricorsi storici

Quel che conta ad ogni modo è che finalmente si torna in pista proprio a Portimao, una delle piste più spettacolari del mondo dove i duelli non sono mai mancati, con tanti piloti e moto diverse a giocarsi la vittoria. Basti pensare che nei precedenti tre round portoghesi tre piloti con tre moto diverse hanno ottenuto la pole position: Davide Giugliano con la Ducati Panigale R nel 2015, Jonathan Rea con la Kawasaki ZX-10R nel 2017 ed Eugene Laverty sull’Aprilia RSV4 lo scorso anno.

Parlando di Jonathan Rea, Portimao (come molte altre piste) è spesso stato un suo terreno di caccia, tanto che il cannibale non scende dal gradino più del podio da Gara2 2014, detenendo anche il maggior numero di podi (14 su 20 gare). Chi proverà in primis ad interrompere la sua egemonia ad Algarve è Alvaro Baustista, che correrà la sua prima gara da separato in casa con Ducati cercando di tenere viva la fiammella della speranza del titolo mondiale, ma dovendo anche fare i conti con una spalla tutt’altro che al 100%.

Chi può giocare il ruolo del jolly?

Tra i due litiganti sono in tanti a poter giocare il ruolo del terzo incomodo, a cominciare da Toprak Razgatlioglu. Il turco è stato (e formalmente rimane) il pezzo pregiato del mercato 2019 insieme a Bautista, ed ora che il suo passaggio in Yamaha pare cosa fatta non servirà nemmeno fare troppo da scudiero all’attuale compagno di marca Rea.

Anzi, per il 54 battere l’1 sarebbe un’altra dimostrazione di talento, che farebbe sfregare ancora di più le mani alla casa dei tre diapason. Yamaha che tra l’altro detiene un record a Portimao, dato che  è l’unico costruttore ad aver firmato la pole position per due anni consecutivi con due diversi piloti: nel 2009 con Ben Spies e nel 2010 con Cal Crutchlow.

4 moto, un solo pilota. La situazione in casa Yamaha

Restando in tema Yamaha, la situazione nel team ufficiale resta intricata. Michael Van Der Mark è l'unico pilota confermato, ha avuto tempo per ristabilirsi totalmente dal botto di Misano e deve rifarsi dopo due gare molto sottotono a Laguna Seca, mentre Alex Lowes ha già dimostrato di essere veloce a Portimao durante i test, ma resta senza una sella per il prossimo anno: le voci parlano di un possibile approdo nel nuovo super team Honda al fianco di Bautista, ma si parla appunto di mere voci da paddock.

Altrettanto avvolta un po’ nella nebbia resta la situazione in casa Yamaha GRT, che non ha ancora definito la coppia con cui scendere in pista il prossimo anno: Marco Melandri come sappiamo si ritirerà a fine stagione e potrebbe essere sostituito dal compatriota Federico Caricasulo, mentre Sandro Cortese rimane un punto interrogativo, complice anche una stagione altalenante. Ad ogni modo l’azzurro e lo svizzero cercano il riscatto a Portimao, seppur per ragioni diverse.

Sykes e BMW, una possibile scommessa

Chi a Portimao potrebbe gravitare nelle prime piazze è Tom Sykes, che con il nuovo motore BMW ha come detto già dimostrato di poter essere molto rapido, e potrebbe magari irrobustire il suo record di pole in Portogallo. Sykes infatti detiene il record di pole position nella pista di Algarve, avendone ottenute in totale tre, tutte tra il 2012 e il 2014.

E gli azzurri?

In conclusione impossibile non parlare dei portacolori azzurri. Michael Rinaldi non ha finora brillato in sella Panigale V4 del team Barni, e da Portimao in poi dovrà dimostrare a Marco Barnabò di meritare quella sella ambita, mentre Alessandro Delbianco dovrà proseguire il suo anno di apprendistato in sella ad una Honda spesso e volentieri inferiore rispetto alle altre moto. Due situazioni diverse insomma ma che hanno un denominatore comune, reagire e chiudere in crescendo la stagione per meritarsi una sella di spessore nel 2020.

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