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SBK, Bautista-Ducati: ultima chiamata Mondiale a Portimao

Solo la speranza e l’aritmetica tengono in gioco Alvaro, che prima di battere Rea deve sfidare se stesso

SBK: Bautista-Ducati: ultima chiamata Mondiale a Portimao

Bentornata Superbike, ci eri tanto mancata! Anche quest’anno le derivate hanno obbligato gli appassionati a un digiuno forzato di bene due mesi, ma finalmente l’attesa è giunta al capolinea. Già, perché nel weekend i riflettori saranno tutti puntati sul tracciato di Portimao, per il primo round dopo la pausa estiva. L’ultimo appuntamento di metà luglio, andato in scena a Laguna Seca, ha stravolto il copione del Mondiale, dal momento che Johnny Rea e la Kawasaki sono riusciti a sfruttare al meglio il tracollo di Alvaro Bautista, che non è riuscito a portare a casa nemmeno un punto.

Il triplo forfait del portacolori Aruba ha quindi consentito al Cannibale di approfittarne, tanto da volare nella classifica iridata a +81 sul diretto rivale. Il distacco è evidente e c’è ben poco da commentare. È vero che nel 2009 Ben Spies recuperò ben 91 lunghezze ad Haga, vincendo poi il titolo, così come è vero che c’è ancora l’aritmetica a tenere i giochi aperti. Il fatto è che pare un’impresa al limite del possibile colmare un simile gap contro un pilota del calibro di Rea, che fa della costanza il proprio cavallo di battaglia senza sbagliare un solo colpo.

A questo punto si raschia il barile, anche se Bautista ha l’obbligo di provarci. Magari affidandosi a un compagno come Chaz Davies, che nell’ultimo round è riuscito a strappare il primo trionfo in sella alla Panigale V4. Il gallese potrebbe quindi diventare una mina vagante nei piani alti della classe, cercando di mettersi in mezzo tra Alvaro e Johnny. Più facile a dirsi che a farsi, anche perché qualora il numero 19 dovesse vincerle tutte, non avrebbe la certezza del titolo.

Una cosa è comunque certa: se Bautista punta ancora a questo titolo, la rimonta deve per forza partire da Portimao. Il round portoghese è infatti la classica ultima spiaggia per l’alfiere Aruba, il quale dovrà prima di tutto fare i conti con il proprio stato di salute. Già, perché la caduta di Laguna Seca nella Superpole Race ha causato un infortunio alla spalla che ha condizionato anche i test di due settimane fa. Insomma, la strada sembra proprio essere in salita per l’alfiere Ducati.

Tra coloro che vorranno ben figurare in terra portoghese ci sarà sicuramente Toprak Razgatlioglu, il cui passaggio in Yamaha è praticamente scontato. Il giovane turco è ancora alla ricerca del primo trionfo in Superbike e quanto visto nei test è senza dubbio il miglior biglietto da visita per il weekend. Lo sa bene anche Alex Lowes, il cui futuro è al momento ancora tutto da scrivere dopo aver perso il posto nella squadra ufficiale. Di sicuro Alex non può permettersi errori, dal momento che è ancora alla ricerca di una sella per il 2020 e allo stesso tempo ha gli occhi di diverse squadre puntati addosso.

Più sereno è senza dubbio il suo compagno Michael van der Mark, che per il prossimo anno ha già un contratto in mano. L’olandese si è ormai lasciato alle spalle l’infortunio rimediato a Misano e in Portogallo mette il mirino il gradino più alto del podio. Lo stesso obiettivo che rincorre anche Tom Sykes, la cui firma del rinnovo contrattuale con BMW sembra essere solo una formalità.       

 

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