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MotoGP, Razali: "Ci dicevano che Quartararo era uno sbaglio, ora non più"

Il Ceo di Sepang e boss del team Petronas si toglie qualche sassolino e punta ancora più in alto: "voglio una vittoria nel GP di Malesia"

MotoGP: Razali:

Non si può dire che il team Petronas sia entrato in MotoGP in punta di piedi, semmai tutto il contrario. La squadra malese ha meno di un anno di vita, ma è già una delle migliori di tutta la classe regina. Lo dicono i risultati, arrivati anche grazie a Fabio Quartararo, il francesino terribile che, anche lui al debutto in MotoGP, ha dato uno scossone a tutto l’ambiente.

Merito di un team di altro livello, con tante persone di esperienza e abilità fra le sue fila, e anche del ‘fiuto’ per il piloti dimostrato da Razlan Razali, Ceo del Sepang International Circuiti e uno dei motori del team Petronas.

È lui stesso,  in questa intervista, a raccontare i primi mesi della squadra malese e a fissare gli obiettivi per il futuro.

Un anno fa, potevi i risultati compiuti dal team nel suo primo anno di attività?

"Non non potevo in nessun modo aspettarmi di essere in questa fantastica posizione dopo soli dodici gare. Speravamo che Franco Morbidelli potesse stare nei primi 6 e che Fabio Quartararo fosse il migliore debuttante dell'anno. Non ci aspettavamo che entrambi facessero quello che stanno facendo e siamo estremamente felici e soddisfatti di loro. Abbiamo ottenuto anche di più di quanto desiderassimo pensando agli obiettivi che ci eravamo prefissati all'inizio dell'anno".

Qual è stata la parte il ricordo più bello relativo all’annuncio del passaggio in MotoGP?

Quando ero seduto di fronte ai giornalisti a Silverstone per annunciare lasquadra, anche prima che Petronas diventasse sponsor ufficiale. C’erano il Ministro dello Sport, Syed Saddiq, insieme a Carmelo Ezpeleta di Dorna e al Ceo di Petronas, Wan Zulkiflee, è stato l'inizio della nostra storia”.

Qual è stata la sorpresa più grande nel passaggio in MotoGP?

"Senza dubbio la sorpresa più grande è arrivata da Fabio. Quando lo avevamo annunciato come nostro secondo pilota, molte persone ci avevano detto che avevamo fatto la scelta sbagliata, ma ora tutti concordano sul fatto che avevamo preso la decisione giusta! È stata la sorpresa più grande dell'anno, ha ottenuto podi, pole position, piazzamenti nei primi 5. È stato favoloso e ha davvero talento. Conquistare la pole position e il secondo posto solo alla prima gara in Europa, a Jerez, è stato eccezionale".

Cosa ti rende più orgoglioso degli ultimi dodici mesi?

"In generale, per potersi esprimere, i piloti hanno bisogno del supporto della squadra, e quello che mi rende più orgoglioso è stato vedere come la squadra si è sviluppata in tutte e tre le categorie. Il team Moto3 è in pista dal 2015 e il team Moto2 ha un anno di vita, ed è stata una sfida per loro, si sono avvicendati molti piloti diversi negli ultimi due anni. Quindi per loro è stato impressionante poter fare uno scatto in avanti come squadra, sostenere i nostri piloti e andare d'accordo con tutti mentre il team è arrivato fino 48 persone. Ci sono un ambiente e una chimica molto buoni. Naturalmente c'è sempre spazio per migliorare e nulla è mai perfetto al 100%, ma possiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Inoltre non potrei essere più orgoglioso come malese di avere finalmente il nostro team di MotoGP. Possiamo dire ai tifosi e ai media di tutto il mondo che siamo malesi e possiamo essere degli ambasciatori del nostro paese".

Qual è stato il segreto del successo del progetto finora?

"Molte persone me lo chiedono e non sono sicuro di sapere come rispondere, perché noi sfruttiamo e massimizziamo l'esperienza di tutti i nostri singoli membri. Johan Stigefelt, ad esempio, è bravissimo a mettere insieme persone e occuparsi della logistica. Wilco Zeelenberg ha molta esperienza in MotoGP e con Yamaha, questo ci aiuta. Sfruttiamo il talento delle persone che assumiamo in modo orizzontale, non solo verticale. Ognuno è  funzionale nel proprio ruolo, cerchiamo di non oltrepassare i confini e abbiamo una comunicazione costante tra di noi. Questo è il segreto di dove siamo in termini di percezione, presentazione e, alla fine della giornata, anche di prestazioni dei piloti".

Quanto sarà speciale il Gran Premio della Malesia quest'anno?

"Il Gran Premio della Malesia è la nostra gara di casa, sarà la prima volta che il nostro team gareggerà a Sepang in MotoGP, e ci aspettiamo che i piloti facciano bene sia nella classe regina sia Moto3 e, se Pawi riuscirà a tornare in Moto2, allora anche lui potrà fare bene. Stiamo aspettando tanto pubblico, con 200.000 spettatori nei tre giorni e 115.000 nel giorno di gara. Sarà un grande evento per noi e non vediamo l’ora che arrivi“.

Quali sono i vostri obiettivi per il 2020?

Dopo avere ottenuto certi risultati, ci sarà più pressione per noi nel secondo anno. Naturalmente vogliamo fare ancora meglio e sono sicuro che entrambi i piloti continueranno a fare bene. Spero che quando arriveremo a questo punto, nel 2020,  avremo ottenuto almeno una vittoria in MotoGP. Una volta che hai un assaggio del successo, con un podio, una pole position o anche una vittoria, hai bisogno di qualcosa in più. Vuoi continuare ad andare avanti, vuoi spingere la squadra a fare ancora di più. Ma non importa quello che otterremo, i nostri obiettivi rimarranno gli stessi ed è importante per noi mantenere la nostra concentrazione e il nostro obiettivo. Ma vorrei veramente una vittoria e un podio al Gran Premio della Malesia".

Quando possiamo aspettarci una conferma della formazione dei piloti?

"Per la MotoGP continueremo con Franco e Fabio e questa dovrebbe essere una formazione fantastica per la seconda stagione della squadra. Per la Moto2 abbiamo un po' di tempo per confermare i nostri piani, mentre per la Moto3 abbiamo già annunciato John nella sua gara di casa, quindi metà della formazione è di dominio pubblico. Dovremmo avere presto ulteriori notizie".

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