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MotoGP, Pernat: “Rossi non è al tramonto, ma ormai ha la testa di un 40enne”

“E' un ragazzo con un polso e un fisico da 25enne, ma ormai non rischia più: è un pilota da terzo, sesto posto. Lui però deve ancora stare in questo mondo, perché la gente ha bisogno di vederlo e stare al suo fianco”

MotoGP: Pernat: “Rossi non è al tramonto, ma ormai ha la testa di un 40enne”

Inutile girarci attorno: per quanto visto in qualifica e nelle libere, Silverstone sembrava essere l’occasione giusta per Valentino Rossi di puntare alla vittoria, invece le sue ambizioni sono andate in fumo dopo una manciata di giri. A sorridere nel Regno Unito è Alex Rins, che con un sorpasso alla Dovizioso soffia il successo a Marc Marquez.

Ancora una volta lo spagnolo resta beffato, al termine di una giornata che vede però il proprio margine salire a +78 nei confronti di Andrea Dovizioso, travolto al primo giro dalla Yamaha di Quartararo.

Ecco quanto accaduto nell’ultimo round secondo l’occhio attento del nostro Carlo Pernat.  

Allora il marziano può essere battuto? Dopo Austria e Regno Unito abbiamo visto che Marquez ha perso per due volte consecutive, prendendo due paghe. Penso gli bruci di più la sconfitta con Dovi, dato che quella è stata la vittoria di un pilota vero che lo ha battuto come lui faceva con gli altri. Quella contro Rins gli brucia meno, dato che forse Marc ha sbagliato con le gomme e la messa a punto con la moto. In Austria è stata bravura di Andrea, mentre qua a Silverstone un suo errore. Il fatto è che nonostante tutto ha 78 punti di vantaggio in Campionato e penso che a questo punto possa vincere il Mondiale già in Thailandia con quattro gare d’anticipo. È un cosa bella per lui, un po’ meno per gli altri piloti, dato che siamo di fronte a un dominio incontrastato. Sfortunato invece Dovi, sembra abbia una calamita che attiri tutte le cose negative. È un peccato perché dopo l’ultima vittoria poteva giocarsi qualcosa di importante, nonostante a Silverstone le Ducati facessero fatica. C’è poi la questione Valentino. Secondo me lui non è sul viale del tramonto, dove magari la gente ti compatisce, io lo considero infatti un ragazzo di 25 anni con un polso e un fisico da 25enne. Il fatto è che la sua testa è da 40enne e quella ti fa rischiare di meno, tanto che il polso ne risente. Io me lo vedo sempre girare sempre attorno al podio, dato che le sue posizioni sono dal terzo al sesto posto e lui ne è consapevole. Ultimamente credo si sia fatto anche delle domande, ma è stato in grado di fare delle prove bellissime, anche se poi in gara non è riuscito ad arrivare all’obiettivo, perché non è facile. Lui però deve ancora stare in questo mondo, perché la gente ha bisogno di vederlo e stare al suo fianco, ma allo stesso tempo  deve capire che è un pilota da terzo al sesto posto. Poi magari possono emergere situazioni particolari, tipo Misano, dove sul podio può arrivarci. A parte ciò è una leggenda vivente e lui è consapevole di tutto ciò”     

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