Michele Pirro ha lasciato la Finlandia con l’amaro in bocca. Si aspettava molto dal Kymiring, una pista nuova di zecca costruito a tempo di record a poco più di 100 Km dalla capitale Helsinki. La sua carta di identità descrive una pista di 4,6 chilometri con ben 18 curve: sembrerebbe un paradiso per i motociclisti, ma non tutto ha funzionato nel migliore dei modi.
“Sono sincero, nel 2019 si poteva fare di meglio - il primo commento del collaudatore Ducati - La cosa che più da gusto nel guidare una MotoGP è usare tutta la potenza, si poteva considerare questa caratteristica. Invece, dalla curva 5 in poi, praticamente si usano solo la 1ª e la 2ª marcia, si appoggia una volta la 3ª, inoltre c’è una sola traiettoria utilizzabile. Ho fatto un prova: sono riuscito a percorrere un chilometro usando solo la 1ª marcia”.
Michele non vuole bocciare il tracciato, ma a mostri da più di 250 CV serve qualcosa di diverso.
“Penso che con una Moto3 ti possa divertire, con una MotoGP non lo fai - continua - Il disegno è molto particolare, ci sono molti punti ciechi e saliscendi, il problema è che non riesci a sfruttare per nulla una MotoGP. Appena acceleri, devi subito fermarti”.
La descrizione ricorda quella del Sachsenring, il circuito-toboga per eccellenza in calendario.
“Ma quella è una pista ‘vecchia scuola’ e nell’ultima parte ci sono delle belle curve - osserva Pirro - Al Kymiring fai il rettilineo ai 350 Km/h e poi 15 curve in 3 chilometri. Anche ad Austin ci sono tante curve, ma la pista è lunga un chilometro in più”.
Il problema non è tanto la lentezza endemica del tracciato finlandese, ma il rischio che dia vita a gare ben poco spettacolari.
“Come ho detto, mi aspettavo qualcosa di diverso da una pista nuova - continua il collaudatore - Potevano metterci qualche bel curvone, qualche staccata impegnativa. Non ho visto molti punti in cui sorpassare, c’è solo una frenata forte e spesso c’è un’unica traiettoria. I saliscendi sono molto belli, ma non c’è molto altro, solo curve da raccordare. Guidando sei sempre sul chi va là con la potenza della MotoGP, si poteva pensare a un disegno che offrisse più spettacolo per il pubblico”.
Dopo due giorni passati sul tracciato, Pirro sa già su chi punterebbe un euro per la vittoria.
“Questa è una pista in cui Marquez sarà avvantaggiato, potrà fare la differenza nei cambi di direzione e nelle curve lente - spiega - Per la Ducati? Il rettilineo di ritorno è molto lungo, ma c’è solo una frenata importante”.
I test sono stati importanti anche per dare indicazioni sui miglioramenti necessari alla sicurezza.
“È sempre la cosa più importante e ho apprezzato che in questi giorni ci fossero Franco Uncini, Loris Capirossi e Mike Webb. Abbiamo potuto dare loro indicazioni sui lavori da fare e sono sicuro che non ci saranno problemi per il GP” conclude Michele.