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MotoGP, Valentino Rossi: l'intervista completa a Domenica Sport

Il Dottore a ruota libera: carriera, famiglia, figli, politica e Italia nel suo intervento a Radio 1 Rai

MotoGP: Valentino Rossi: l'intervista completa a Domenica Sport

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Un Valentino Rossi inaspettato e per certi versi sorprendente, quello scatutiro dall’intervista esclusiva rilasciata a Radio Rai e andata in onda oggi pomeriggio in apertura di Domenica Sport, il contenitore sportivo di Radio1.


Al microfono di Nico Forletta il Dottore ha svelato lati finora sconosciuti del suo essere, come quello ambientalista. Alla domanda "Se tu fossi Dio per un giorno, cosa faresti?", ha risposto; "Cercherei di rimettere a posto la Terra, annullando tutti i danni fatti dall’uomo".

E poi il suo approccio con il tempo che inesorabilmente scorre con la presa di coscienza: "Per il lavoro che faccio io sono molto vecchio". La sua voglia di avere dei figli: "Vorrei che assomigliassero a mia mamma Stefania". Gioie e dolori dell’essere italiano: "Viviamo nel Paese più bello del mondo, ma tendiamo sempre a fare i furbetti". E ancora: la voglia di privacy in un mondo ormai costantemente connesso, il suo rapporto con i giornalisti,  i suoi tifosi definiti il vero tesoro accumulato in più di vent’anni di carriera e i rimpianti e le speranze del campione simbolo dello sport italiano a cavallo di due secoli. In sintesi, l’uomo Valentino.

Tralasciamo il Valentino pilota a me interessa il Valentino quarantenne. Se io ti saluto con un ciao quarantenne, che effetto ti fa? 

"Ma guarda ti dirò, sono contento perché comunque sono un quarantenne in forma, fisicamente ma anche come animo e quindi quella è la cosa più importante. Naturalmente quando si hanno vent’anni ma anche trenta, quelli di quaranta ti sembrano terribilmente vecchi. E alla fine un po’ è vero. Però si sta bene dai. A parte che, sai, io sono molto vecchio per il lavoro che faccio, che poi è anche la mia passione, però per la vita a quarant’anni si sta bene!".
 
Si sta bene e si ha anche esperienza. Tu hai cavalcato due secoli, Ventesimo e Ventunesimo. Mi dici cos’è che non ti piace di questi primi 19 anni del 2000 rispetto a quello che è stato il Ventesimo secolo vissuto da te?

"Prima c’era più leggerezza, in generale, sia nello sport, nel motociclismo e in tutti gli sport, ma anche nella vita. Quello che è cambiato veramente tanto è che adesso siamo sempre live, soprattutto le persone un po’ famose. È veramente difficile oramai essere in un posto e non dirlo a nessuno, perché comunque fai una foto e la mettono sui social, fai un video e tutti sanno immediatamente dove sei. Ecco, questa è una cosa che non mi piace. A me piace la privacy. Piace fare le mie cose senza dirlo a nessuno. Poi non puoi fare nessun errore, da quando vai per strada a quando non fai un autografo ad una bambina, perché sei subito live. Ecco, in questo la vita è cambiata tanto".
 
E questo mal si concilia con l’essere Valentino Rossi, c’è poco da fare. Tu, i giornalisti non è che li sopporti tanto, dì la verità?

 

"Ma nooo… non è vero. Dipende. Qualcuno mi sta simpatico, qualcuno mi piace per come fa il suo lavoro e invece qualcun altro no. Però coi giornalisti quando ero giovane mi arrabbiavo di più, adesso che ho capito un po’ come funziona, meno. Naturalmente soprattutto nella giornata di gara fare le interviste è una delle cose più noiose per me perché ho tante altre cose da fare. Però va bene, non ho particolari problemi".
 
La politica. Tu avevi diciotto anni, parecchi anni fa, 22 per l’esattezza. Te lo ricordi per chi hai votato la prima volta? Tanto ormai quel voto è caduto in prescrizione.

"No non mi ricordo. Ho cominciato a seguirla un po’ negli ultimi dieci anni forse per capire un po’ come va, ma penso, forse, di non essere mai andato a votare. Non mi interessa tanto, ecco, nel senso che mi piace seguire per vedere quello che succede. Però non sono parte attiva".
 
Ultimamente si sono sposati i tuoi amici più cari, tu hai fatto il testimone e hai detto che sei anche un grande testimone…

"Grandissimo testimone! Uno dei migliori testimoni di sempre! L’ho fatto a due: sia a Uccio (Salucci, ndr) che a Carlo (Casabianca, il suo preparatore atletico, ndr). Quindi si fidano di me!"
 
Quindi il tema matrimonio viene dribblato così… A questo punto non ti faccio la domanda sul matrimonio ma te la faccio su una possibile famiglia nel senso di avere figli. Ci hai mai pensato?

"Sì sì. Mi piacerebbe averne e penso che se andrà tutto bene li farò. Mi prendo ancora un pochino di tempo perché secondo me è difficile conciliare questa vita con la vita di babbo. Però sono molto ottimista sul fatto: bisogna trovare la donna giusta, ma io ho una fidanzata fantastica forse l’ho anche trovata… quindi, un giorno succederà. È anche giovane, quindi ho ancora qualche anno a disposizione".
 
Nel caso tu avessi un figlio, vorresti che assomigliasse, a te, a tua madre o a tuo padre?

"Vorrei che assomigliasse a mia madre, perché io assomiglio molto a mia madre e vabbe’ anche il mio babbo è fantastico e mi ha insegnato tantissime cose, però è un personaggio estremo sotto tanti punti di vista, invece la Stefi è più malleabile. Quindi, il carattere e l’educazione di mia mamma sarebbero perfetti. E poi gli occhi azzurri… mi piacerebbe. È  mia madre che ha dato gli occhi azzurri a me e a mio fratello. È il suo il gene".
 
Hai un rammarico grande, una di quelle cose per cui uno dice: potessi tornate indietro nel tempo, la cambierei?

"Fortunatamente ho dei rammarichi sportivi e è normale dopo aver avuto una carriera così lunga, e per me la parte sportiva è sempre stata molto importante nella mia vita. Però fortunatamente al di fuori di quello, ovvero per le cose importanti, no!"
 
Qual è la cosa che più ti piace dell’essere italiano e al contrario qual è la cosa che ti piace di meno?

"Beh, l’Italia è fantastica… io ho girato tutto il mondo e non la cambierei con niente, sia al livello territoriale per come si vive, come si mangia. Poi le ragazze che ci sono che sono bellissime e in generale si sta benissimo. È senza dubbio il posto migliore per viverci. Ma… Secondo me abbiamo un altissimo potenziale, però non sappiamo sfruttarlo al massimo, perché comunque in Italia si cerca di essere sempre un po’ furbetti, a tutti i livelli. Secondo me possiamo essere meglio di quello che siamo- Però, abbiamo stile e secondo me quando ci guardano gli altri sono un po’ invidiosi".
 
Ti ho fatto questa domanda perché, tu sei il testimone principale dello sport italiano, e allora quando smetterai, che fine farà la marea gialla che inonda tutti i circuiti in tutti il mondo?

"Secondo me qualcuno, la maggior parte, continuerà a guardare le gare ma tiferà per altri piloti. Qualcuno invece non verrà più a vedere le gare e le seguirà solo da casa e diciamo che quindi si trasformerà. Però noi abbiamo anche molti piloti giovani italiani che potranno diventare i futuri Valentino Rossi… magari gli passo i miei tifosi. Comunque venire alle gare dopo vent’anni, in tutto il mondo, quella è la cosa più bella. Vedere così tanti appassionati e tifosi che si emozionano quando mi vedono, quella è la cosa che rimane di più, ecco, il tesoro che mi rimane di più della carriera!".
 
Diventi Dio per un giorno, che fai?
"Domanda difficilissima questa! Vediamo… Cerco di rimettere a posto il nostro pianeta, la Terra. Rifare uno zero per tutti i danni che abbiamo fatto. Per avere, magari, altri cinque o sei o settecentomila anni da vivere. E quindi se fossi Dio per un giorno forse farei quello lì".
 
Meglio la radio o la tv?
"Meglio la radio, naturalmente. Io ascolto sempre la radio, tutto il giorno. Mi piace molto".
 
Meglio RadioRai o tutto il resto?
"Naturalmente meglio RadioRai!".

QUI l'audio integrale.

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