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Addio Peter Fonda, in Easy Rider ci hai ricordato che la moto è libertà

Se ne è andato a 79 anni l'ideatore del road movie che ha raccontato che la moto è il mezzo ideale per viaggiare quando il luogo che si cerca si chiama libertà

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Se ne è andato, a 79 anni, nella sua casa di Los Angeles, Peter Fonda.
Figlio del grande Henry, fratello di Jane, che poi lo sorpasserà nella carriera, per tutti noi motociclisti l'indimenticabile interprete di 'Easy Rider'.

Il 14 luglio del 1969, quando il film uscì scritto da Peter Fonda e diretto da Dennis Hopper, avevo 15 anni e giravo con un Moto Morini Corsarino ZZ 50. E sebbene avessi già letto 'on the road' di Kerouac e ascoltassi i Pink Floyd, i miei idoli di allora erano già i piloti del motomondiale, ma per un mio amico di sport di allora, Carlo, l'eroe da seguire era il protagonista di questo road movie che evocava la ricerca della libertà nei grandi spazi del sud-ovest americano. Naturalmente in moto, naturalmente alla guida di un chopper con il serbatoio stelle e strisce, stesso disegno evocato dal casco del mio amico che però lo indossava sempre, anche se all'epoca non era obbligatorio, al contrario del protagonista del film che spesso lo portava agganciato allo schienale.

Il bello di questa storia è che Carlo non guidava una Hydra Glide del 1949 chopperizzata soprannominata 'Capitan America' bensì una Lambretta azzurra ed il suo passeggero, spesso, ero io e non un giovane Jack Nicholson. Ma tant'è, la suggestione era sufficiente.

Del resto a quell'età i nostri discorsi, seppure forse meno profondi, erano quelli espressi nel video che ricordiamo. Ma la voglia di libertà era la stessa, anche se a noi bastava un Corsarino ed una Lambretta per sentirci padroni del mondo.

E affinché non pensiate che siamo cresciuti Mattia Airoldi, PR di quelli bravi, da sempre vicino alla Yamaha in questo momento è impegnato in un viaggio simile. Ovviamente alla guida di una Harley-Davidson.

La motocicletta mantiene giovani e pieni di speranze. Purtroppo non rende immortali.

Buona strada Peter. E grazie per l'avventura.

 

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