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MotoGP, Rossi: "Dovrò partire davanti, difficile superare con la Yamaha"

La velocità massima della M1 è un limite al Red Bull Ring: "domani potrò lottare per entrare in Q2. Yamaha sta cambiando e mi rende ottimista"

MotoGP: Rossi: "Dovrò partire davanti, difficile superare con la Yamaha"

L’umore di Valentino a fine giornata è migliore di quanto il suo 11° tempo potrebbe fare sospettare. Per 71 millesimi gli è sfuggito l’ultimo posto disponibile per andare a dormire sapendo di essere in Q2, ma le sensazioni provate sulla Yamaha gli danno tranquillità. Abbastanza, verrebbe da aggiungere, per essere su un circuito che sembra disegnato per esaltare i punti deboli della M1. Il Red Bull Ring vuole cavalli, quelli che mancano alla Yamaha.

Sfortunatamente non sono riuscito a stare nei primi 10 in classifica per poco, purtroppo ho perso un po’ di tempo nel traffico, ma per domani le previsioni sono buone e potrò lottare per entrare in Q2” dice con sicurezza.

Rispetto allo scorso anno ci sono stati dei miglioramenti?
Vado un po’ più forte, il mio passo non è male. Abbiamo fatto un grande lavoro con l’elettronica e mettiamo meno in crisi la gomma posteriore. Questo mi permette di essere più costante. Detto questo, come al solito ci sono molti piloti e moto diversi veloci e mi aspetto una bella lotta già per entrare in Q2. Le FP3 saranno cruciali”.

Una pista con più grip ha aiutato?
Penso che sia stato più merito della Yamaha. In questo circuito si deve accelerare spesso a moto piegata e, lo scorso anno, mettevamo troppo sotto stress la gomma posteriore. Ora va tutto meglio, riusciamo a tenere lo pneumatico sotto controllo e questo mi rendo più costante”.

Proprio questa mattina il responsabile di Yamaha, Sumi, ha detto che qualcosa è cambiato. Sembra tu gli stia dando ragione.
Le sue parole sono state interessanti e mi trovano d’accordo. I problemi sono iniziati nel 2017, non abbiamo lavorato né abbastanza meno né nelle aree giuste. Quest’anno, però, ci sono stati dei segnali, dei cambiamenti sia a livello di persone che di organizzazione interna. Questo mi rende ottimista per il futuro. Ora abbiamo bisogno di risultati e di tempo, il problema è che io non ne ho più molto quindi spingo perché si sbrighino (ride)”.

Sumi ha anche riconosciuto che il problema principale è la velocità massima della M1.
La differenza rispetto agli avversari è diventata troppo grossa, più di 10 Km/H, e non mi riferisco solo a Honda e Ducati, ma a tutte le moto. Quando in gara di trovi dietro a un pilota più lento ma con un motore migliore, superarlo diventa difficile. Per questo motivo, per noi le qualifiche sono ancora più importanti, bisogna riuscire a partire nelle due prime file, in modo da riuscire ad attaccarsi ai migliori e, per così dire, farsi portare. Se c’è da superare, diventa complicato”.

Un’ultima curiosità: perché non ti pieghi più di fianco alla moto prima di partire dal box?
“Semplicemente perché mi sono fatto male a un ginocchio (se lo è sbucciato scivolando in scooter ndr) e non riesco a piegarlo (ride)”.

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