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MotoGP, Marquez: "Il traverso è il segreto per far curvare la Honda"

"Io e Dovi siamo superiori, ma la Yamaha è più vicina dell'anno scorso. La nuova carena ha del potenziale su questa pista, devo decidere se utilizzarla. C'è però il problema del consumo: forse dovremo limitare la potenza"

MotoGP: Marquez: "Il traverso è il segreto per far curvare la Honda"

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Marc Marquez chiude la prima giornata di prove in testa e questa non è una novità. Il fatto che lo faccia in una pista storicamente Ducati come il Red Bull Ring è (leggermente) più sorprendente, ma conferma come moto e pilota siano in costante crescita, con buona pace degli avversari. Durante le FP2 il 93 è arrivato ad avere anche mezzo secondo sul primo degli inseguitori, ma è lo stesso Marc a tenere i piedi per terra.

“Penso che mezzo secondo di vantaggio non fosse veritiero, dato che io sono partito con gomme nuove mentre molti altri no, per esempio Dovi che ha cambiato i pneumatici solo alla fine e mi ha fatto capire quanto sia rapido. Non ho questo grande vantaggio, ma sicuramente siamo in una buona posizione: Io e Dovi al momento siamo leggermente più veloci degli altri, ma Vinales e la Yamaha non sono lontani come gli anni scorsi”.

Ad ogni modo è innegabile che la giornata sia stata più che soddisfacente, sotto tanti punti di vista.

“E’ stata una giornata molto positiva. A volte quando provi nuove parti o nuove gomme ti sorgono dei dubbi, ma oggi abbiamo lavorato bene  - conferma - e tutte le prove sulle carene e sui telai ci hanno dato un riscontro abbastanza chiaro: ho potuto montare le gomme usate e lavorare anche sull’assetto, ho poche cose da cambiare al momento sulla moto. Trovare subito il limite della pista è uno dei miei punti forti, oggi ho avuto a disposizione subito una buona base e ci sono riuscito dopo cinque o sei giri, cosa che ci ha per permesso di lavorare con calma”.

Tra i tanti punti forti di Marquez c'è anche la frenata e la capacità di mettere di traverso il posteriore, sul quale lo spagnolo si sofferma.

"Questo dipende dall'aderenza della pista. A Brno l'aderenza era poca e questo mi portava a derapare più del solito, ma qui sto cercando di frenare il più avanti possibile facendo scivolare la moto solo nell'ultima parte della frenata: certamente se dovessi far curvare la Honda senza intraversare il posteriore, non riuscirei a farlo. E' un qualcosa che deriva dal mio stile di guida". 

Il lavoro nel box ha compreso anche la nuova carena, che Marc ha provato in pista e sulla quale pare avere un giudizio positivo, e diversi telai. 

“Stiamo cercando maggiore confidenza sull’anteriore e più aderenza sul posteriore. In questa pista la nuova carena pare avere del potenziale: ora dobbiamo controllare i dati e decidere se utilizzarla o meno, dato che domani voglio avere due moto uguali. Per quanto riguarda i telai stiamo cercando la strada giusta da seguire per rendere la moto più facile da guidare per tutti, in previsione del prossimo anno".

Una parte che invece ha già dimostrato di essere notevolmente migliorata è il motore, sicuramente utile in una pista dotata di lunghi rettilinei come il Red Bull Ring per cogliere, magari, l'ennesima vittoria.

“Il motore è più potente dell’anno scorso quindi siamo in una buona situazione, anche se guadagnano in alcuni punti e perdiamo in altri. Questa pista però ci mette alla prova sotto il profilo dei consumi, quindi potremo limitare la velocità pura per evitare problemi di consumo. L’anno scorso avevo un buon ritmo senza dover esagerare, ma Lorenzo si è dimostrato più veloce di noi, anche perché ho sbagliato la gomma posteriore. Quest’anno voglio lavorare per giocarmi la vittoria, a quel punto penseremo anche al campionato".

Restando sul tema tecnico, ad impressionare dello spagnolo sono oramai anche le partenze, che raramente lo vedono perdere posizioni.

“Già l’anno scorso avevamo lavorato in questo senso, dato che nelle mie prime tre stagioni la partenza è stata un mio punto debole. Nel 2017 ho visto i primi cambimenti, ma le cose sono migliorate molto l’anno scorso e quest’anno: abbiamo lavorato sull’elettronica ed io ho lavorato su me stesso per trovare la posizione corretta. L’ho fatto perché partire bene è molto importante - spiega - dato che se sei subito nelle prime tre posizioni è più facile gestire la gara”.

In conclusione Marc dice la sua sulla sicurezza del tracciato, spesso descritto da alcuni come troppo pericoloso, specie in condizioni di bagnato

“Io mi sento al sicuro. Il problema sono gli avvallamenti, che possono ostacolarti se commetti un errore, ma i metri nelle vie di sicurezza sono abbastanza. Non abbiamo mai corso sul bagnato, ma credo sia una pista sicura”.

 

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