(Parole di Alex De Angelis, testo di William Toscani)
Fuoriserie. Andrea Quadranti, patron del Reparto Corse di MV Agusta ci accoglie nel box di Misano in occasione della settima tappa del mondiale delle derivate di serie che si corre sul tracciato romagnolo. L’appuntamento è di quelli da far la felicità di ogni motociclista che ami le moto sportive: toccare con mano il loro gioiello, una F3 800 alla quale gli uomini ed i piloti della squadra MVRC hanno riservato le migliori cure disponibili, realizzando "la prima moto da corsa MV di serie”.
E della moto da corsa, questa versione, ribattezzata XX, ha tutto: carena in fibra di carbonio, strumentazione racing, sospensioni Marzocchi/Ohlins, motore rivisto con valvole in titanio, nuovi cornetti aspirazione, nuove molle valvole oltre a tutta la parte elettronica gestita da una unità MecTronik, scarico SC-Project. Il risultato è una “belva” da 160 CV per 145 Kg di peso a secco. Valori superiori ad una Moto2.
Con noi in pista una manetta come Alex De Angelis. Il sammarinese, pilota dalla lunga militanza nel Motomondiale e SBK ed attuale pilota Moto E con il team Octo Pramac, ha provato insieme a noi questo sogno nero carbonio raccontandoci le sue impressioni. Perché? Beh, diciamo che la sensibilità di un pilota veloce e di esperienza come Alex è sempre uno scrigno prezioso dal quale attingere informazioni, inoltre - ahinoi - per chi scrive, il test si è concluso come mai avremmo voluto. Cosa è successo? Ve ne parliamo in un box a parte.
Ora naso in carena e parola ad Alex.
SALI CON LUI IN SELLA NELL’ONBOARD A MISANO
“STESSA CICLISTICA DELLA F3 CHE CORRE IN SS MA ...CHE MOTORE!”
“Ho avuto la possibilità di compiere circa 40 giri con la MV F3 800 XX, girando su un passo del 1.41”, e devo dire che mi ha veramente impressionato. In linea di massima credo che sia una moto adatta a molti, anche per chi non va spesso in pista, perchè offre un bel compromesso tra guidabilità e potenza.
Appena sali in sella percepisci un buon comfort, con una posizione di guida che, nonostante la moto sia piccola e raccolta, consente di stare in carena con i gomiti ben chiusi in rettilineo anche per chi, come me, sfiora l’1.80. Il tutto grazie ad un azzeccato triangolo sella-pedane-manubrio.
La ciclistica è praticamente simile alla F3 675 SS di De Rosa e Fuligni, ma ovviamente cambia il motore, e questo lo capisci subito. Sul rettilineo di Misano non facevo in tempo a prendere la scia alla SS che ero già davanti (!).
Con il 675 quando tocchi il gas e spalanchi magari senti che manca un po’ di cattiveria, con la “XX” avverti che hai la cattiveria e la spinta giusta, ma allo stesso tempo ti rendi conto di avere tra le mani una moto ben bilanciata e con un bel setup di base: non impenna, non si scompone, non ti mette paura. Però, attenzione: devi darle del “lei” quando spalanchi, per il gran tiro che ha il 3 cilindri ai medi. Accelera tanto, con la ruota posteriore che chiama all’appello il TC che senti quanto lavora e bene, con intervento molto pulito.
Ai medi è dove senti la massima spinta, accelera quasi come un 1000, e devi un po’ stare sul “chi va là” per quanti cavalli scarica, mentre dai 13.000 ai 14.000 giri/min ha tanta potenza, ma che non strappa le braccia. E’ una moto con la quale si può girare (a Misano) sul 39” grazie anche alla combinazione peso/cilindrata/numero dei cilindri che ne fa praticamente una Moto2.
Promosse le 2 mappe del freno motore, anche se la mia preferenza va verso la modalità che “libera” di più la moto in frenata.
IL TC invece ha 8 modalità di intervento: le opzioni 0-2 sono praticamente mappe pronto gara, con un taglio minimo, da piloti veramente esperti; da 3 a 6 hai un bel compromesso tra sicurezza e velocità e sono adatte alla maggior parte degli utenti; le mappe 7-8 sono praticamente da pista bagnata con intervento molto invasivo, utili magari se hai ormai le gomme alla frutta, con qualche turno sulle spalle.
“L’AVANTRENO? ALL’INIZIO TI SPIAZZA”
"Se il motore impressiona, la guida non è da meno. La MV Agusta F3 800 XX ha un anteriore talmente facile che sulle prime ti sorprende: dai l’input per la piega e ti aspetti un minimo di resistenza prima di sentirla scendere in curva, invece l’azione è sciolta e senza impuntamenti, quasi non fai forza. Questa caratteristica abbinata ad un freno motore con Mappa 2, quella più “frenata”, consente davvero alla moto di girare in un fazzoletto.
In generale mi è piaciuto il setting di base, fatto per soddisfare piloti di diversa taglia. E’ una moto ben bilanciata. Non nascondo che mi sarebbe piaciuto provarla dopo aver fatto modifiche al setup delle sospensioni per capire come risponde alle varie regolazioni, ma non c’è stato tempo.
Promossi i freni, che hanno mostrato un’azione molto adatta anche ad un’utenza “amatoriale”. Hanno l’attacco morbido, nei primissimi gradi di azione della leva, ma insistendo nell’azione senti la grande risposta in staccata. La potenza c’è, ma si riesce bene a modularla. Nelle moto da corsa l’azione è decisamente più aggressiva, e questo perché in gara si necessita di un lavoro diverso dell’impianto, dato che si fanno solo ed esclusivamente frenate aggressive.”
Un toro in scarpe da tennis. Potente, aggressiva, efficace in velocità, ma che sa essere morbida nell’azione con una ciclistica quasi ovattata. Un bel lavoro fatto dai ragazzi del Reparto Corse per una special da corsa che verrà realizzata in circa 20 esemplari e tutti numerati. Il prezzo? Ufficialmente non viene dichiarato in quanto dipendente dall’allestimento richiesto dal cliente, ma è ovvio che ci troviamo di fronte a qualcosa di speciale per i pochi fortunati che potranno mettersi in garage quella che è una vera moto da corsa... di serie.