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MotoGP, Marquez: “In pista non ho amici, quattro giri in apnea sono bastati"

“Nel warm up avevo girato con una gomma usato di 6 giri. Ho un buon margine ma Dovi è sempre molto veloce. Oggi sono più contento per la vittoria di mio fratello che per la mia"

MotoGP: Marquez: “In pista non ho amici, quattro giri in apnea sono bastati"

È sempre il solito Marquez. Marc non né fa sconti né ostaggi e si prende, proprio in quella Brno che tante gioie aveva dato alla Ducati negli ultimi anni, la vittoria che forse mette definitivamente KO gli avversari e il mondiale. Oramai sembra tutto abbastanza chiaro: qualsiasi gomma usi, qualsiasi moto gli venga preparata, qualsiasi siano le condizioni meteo, qualsiasi sia la pista, Marquez è competitivo e punta al il bersaglio grosso. Ne è una chiara dimostrazione la qualifica di ieri, con le gomme slick sotto la pioggia battente dell’ultima curva di Brno a dare 2,5 secondi a tutti, ne è dimostrazione la vittoria, splendida, di oggi: pensata, ragionata, con solo 4 giri al 100%. 

“Il ritmo della gara non è stato il massimo – ha detto Marc – Dovizioso è stato davvero bravo a starmi attaccato. La strategia era ben chiara, avevo fatto la scelta della gomma morbida perché avevo pensato di poter allungare subito visto che le Yamaha partivano da più indietro e poi volevo staccare Andrea che partiva con la media, ma non è stato possibile. Sono stato un po' in apnea in certi momenti, ho fatto 3/4 giri al limite e sono andati bene, sono proprio quelli che hanno fatto la differenza”. 

Tanta differenza nella testa del 7 volte campione del mondo deve averla fatta anche il Warm Up di questa mattina, chiuso non al meglio in sesta posizione. 

Il Warm Up è stato importante per capire cosa fare. Ho girato con uno pneumatico che aveva 6 giri sulle spalle che qui sono davvero tanti. Lì ho capito che dovevo cambiare qualcosa per provare a fare una buona corsa. È la prima volta nella mia carriera che scendo in pista in gara con una moto completamente nuova, dal punto di vista dell'assetto, ma sentivo che era la scelta giusta visto i punti di vantaggio e la confidenza che avevo. Io ero tranquillo perché i miei tecnici mi hanno tramesso calma, come se sapessero che sarei andato bene e questo ti da una confidenza extra. Non nascondo che dopo il warm up il mio obiettivo era quello di fare la top5 e perdere meno punti possibile”. 

Anche il weekend si era aperto con questa prospettiva: perdere meno punti possibile da Dovizioso che sulla pista di Brno sembrava essere il favorito numero 1. 

“Sono molto contento di aver vinto oggi – ha proseguito Marquez - Iniziare al meglio la seconda parte di campionato era quello che ci voleva. Questo è un circuito che storicamente soffro un pochino e quindi una vittoria qui conta ancora di più visto anche che è uno di quei circuiti dove si pensava che Dovizioso avrebbe fatto più punti di me”. 

Ora la classifica recita 63 punti di vantaggio su Dovi e 81 su Petrucci, si può stare tranquilli?

“Il campionato è ancora molto lungo e sarà difficile mantenere la giusta concentrazione perché quando Dovi va male chiude quinto e ha sempre molta velocità, il discorso è un po' diverso per Vinales, che è meno costante. Ho un buon vantaggio ma non devo distrarmi”. 

Una gara davvero importante per il campionato che però ha subito un forte ritardo a causa di un acquazzone caduto tra la fine della Moto2 e l’inizio della MotoGP solo nel primo settore della pista. 

“Partire con qualche minuto di ritardo penso sia stata la decisione corretta, perché è importante dare la priorità alla sicurezza di tutti i piloti. Sarebbe stato davvero pericoloso percorrere curva 2 con le gomme da asciutto perché lì c'era molta acqua. Le circostanze erano davvero speciali ed è valso la pena aspettare mezz'ora per correre”. 

La settimana prossima si vola in Austria, dove la Ducati è la favoritissima. Unica pecca di questo discorso è che la Casa di Borgo Panigale arrivava anche a Brno con la stessa definizione. Marquez è pronto a vincere nel regno Ducati?

“Io credevo che la Ducati sarebbe stata più pericolosa qui, perché gli anni passati in Austria sono stato molto vicino a loro e qui ero molto più in difficoltà, proprio come al Mugello. È la prima volta che vinco qui sull'asciutto. Vedremo se la prossima settimana riuscirò a giocarmi la vittoria o se dovrò accontentarmi del podio”.

Come da prassi oramai anche il fratello Alex ha sbancato la concorrenza in Moto2 e ha portato alla famiglia Marquez una splendida doppietta: la quarta della stagione. 

“È bello potersi allenare con il proprio fratello per raggiungere lo stesso obiettivo – ha detto Marc - Sono più contento per lui che per me stesso, lui è in un momento importante, sta bene fisicamente e deve andare avanti così, con la stessa mentalità e ambizione che ha avuto fino ad adesso. Oggi ha tenuto molto bene contro Di Giannantonio, deve capire quale sarà il giorno in cui non può vincere una gara e accontentarsi, per il resto sta andando davvero bene”. 

Tuffo nel passato questa settimana visto che Marc ha eguagliato le pole position di Doohan e le vittorie di Hailwood. Ora è lecito chiedersi quanto ci metterà per raggiungere le 90 vittorie di Angel Nieto. 

“Vedere il proprio nome accanto a quello di queste leggende fa bene, anche se è strano. Ti da carica e alza la tua ambizione, ma io non mi preoccupo molto dei record, preferisco non pensarci troppo. Il record di 90 vittorie di Nieto? Angel è Angel, sarà difficilissimo eguagliarlo”. 

Una parola anche sullo “scontro” con Rins di ieri durante le qualifiche

“Gli ho detto che non volevo rallentarlo – ha concluso Marc – e lui mi ha chiesto scusa per ciò che ha detto alla stampa. La gente deve capire che siamo tutti piloti giovani, me compreso. Siamo ancora imparando, e con Rins ho sempre avuto un buonissimo rapporto. In pista non ho amici perché corro per me stesso, ma fuori ci si rispetta e ci si da la mano.” 

Audio raccolto da Paolo Scalera

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