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MotoGP, Marquez: "Io e Alex abbiamo la stessa ambizione: il titolo"

Doppia pole di famiglia a Brno: "voglio sempre troppo, ma è il mio carattere". La polemica con Rins: "ho altre cose a cui pensare"

MotoGP: Marquez: "Io e Alex abbiamo la stessa ambizione: il titolo"

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I ricercatori dovrebbero studiare la famiglia Marquez, per scoprire quale sia il gene della velocità, che a Brno si è mescolato con quello della lucida follia. Sia Marc che Alex hanno ribaltato le leggi del buon senso ottenendo la pole position con le gomme slick su una pista ancora bagnata: il maggiore dei fratelli ha rifilato 2 secondi e mezzo a Miller, il minore si è accontentato di 2 su Lowes.

Durante delle qualifiche della Moto2 ero nel box in riunione con gli ingegneri, la abbiamo interrotta per guardarle - racconta il campione della MotoGP - Quando ho visto Alex mettere le slick ho detto: ma cosa sta facendo? E subito la mia squadra ha ribattuto: ma stai zitto! - scoppia a ridere - Viste dal box certe cose sembrano sempre diverse”.

Marquez è così, gli piace puntare alto e prendersi tutto il banco. Esattamente quello che ha fatto oggi.

Fin da giovane, il mio punto debole è sempre stato quello di volere troppo anche quando non è necessario. È il mio carattere - ammette - È importante avere intorno a sé delle persone che ti consiglino, ma alla fine sei tu a prendere la decisione e io, quando sono in moto, penso solo a spingere. Oggi, però una prima fila era sufficiente, ho preso dei rischi inutili. In pista pensavo a quanto Emilio e Santi (Alzamora ed Hernandez, manager e capotecnico ndr) si sarebbero arrabbiati se avessi fatto un errore” sorride ancora, come dopo una marachella finita bene.

In verità è finita più che bene. Come per Alex.

Io e mio fratello abbiamo la stessa ambizione, quella di vincere il titolo, e questa estate ci siamo allenati insieme per riuscirci - afferma Marc - Queste condizioni miste erano il punto debole di Alex fino allo scorso anno, ma adesso ha fiducia ed è in un ottimo stato di forma, deve sfruttare questo momento”.

Indubbiamente sono entrambi sulla buona strada e oggi Marc ha dato una prova di forza agli avversari.

Non conta molto il distacco che ho dato al secondo, la distanza sullo schieramento fra lui e me domani sarà sempre la stessa. Però è stato bello eguagliare il record di pole di Doohan: uno dei miei primi ricordi sono le lotte fra lui e Criville in tv - dice - Devo ragionare su quello che ho fatto oggi, perché so di non avere bisogno di prendere certi rischi. Dovrei pensare al campionato, oggi una prima fila mi sarebbe andata bene una prima fila, non era necessario rischiare così. Anche se, alla fine, sono felice perché mi piace provarci sempre”.

Marquez ha anche avuto un battibecco in pista con Rins.

Ero finito lungo alla curva 5, Miller mi aveva passato e ho pensato di mettermi dietro di lui, perché sapevo che era veloce. Non avevo visto nemmeno Alex - spiega - Poi sono riandato largo, Rins mi ha passato toccandomi, ma sono cose che accadono”.

La cosa, però, non è finita lì.

L’ho superato in staccata all’ultima curva solo perché lui ha frenato presto e io non volevo perdere tempo: dovevo entrare ai box e mettere le slick - continua - Poi, nella corsia di entrata ai box, c’è stata una scena un po’ comica, perché mi si è messo davanti senza lasciarmi in spazio. Non so se l’abbia fatto apposta, forse non mi ha visto, per quello lo ho toccato con una mano”.

Rins ha accusato Marquez di avere poco rispetto degli avversari.

Non voglio entrare in certe polemiche, per me questo episodio non ha nessuna importanza - la stoccata - Avevo e ho altre cose a cui pensare in quel momento, come alla pole e al campionato, il resto non conta”.

Domani avrebbe l’occasione di dare un altro colpo da KO ai suoi avversari, ma non vuole sbilanciarsi.

La pole di oggi non conta nulla, in gara un podio mi andrebbe bene - afferma - Con l’asciutto abbiamo provato poco, tutti abbiamo grossi punti interrogativi su passo e gomme. Chi mi aspetto veloce? Le Yamaha con Vinales e Quartararo e sicuramente Dovizioso. Vedremo cosa succederà”.

Intanto, in un modo o nell’altro, lui ci sarà.

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