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SBK, Ducati tira la corda con Bautista, Honda potrebbe spezzarla

Alvaro sta aspettando una risposta da Borgo Panigale. Dal Giappone non è ancora arrivata una 'vera' offerta, ma non manca molto

SBK: Ducati tira la corda con Bautista, Honda potrebbe spezzarla

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L’estate è la stagione dei tormentoni, ci sono quelli musicali e quelli motociclistici. A questo secondo tipo appartiene quello sul rinnovo di Bautista con la Ducati. Il pilota spagnolo e la moto italiana hanno vissuto una fantastica luna di miele fino a Jerez, poi le cose sono iniziate a cambiare. Se il titolo SBK, solo poche settimane fa, sembrava avere l’indirizzo di Borgo Panigale già scritto sopra di sé, ora la sua conquista è molto difficile, se non quasi impossibile.

Di tira e molla contrattuali la Rossa è esperta, i recenti casi di Petrucci e, l’anno scorso, di Dovizioso ne sono due esempi, ma con Alvaro le cose stanno andando alle lunghe.

La prima riunione per parlare seriamente del rinnovo si era tenuta in occasione della gara di Misano SBK, poi il manager dello spagnolo (Simone Battistella, lo stesso del Dovi) aveva presentato una contro-proposta ai vertici Ducati al Sachsenring, un paio di settimane fa nel fine settimana della MotoGP. La risposta non è ancora arrivata.

A Borgo Panigale sanno di avere il coltello dalla parte del manico, almeno per il momento. I recenti risultati di Alvaro non aiutano nelle trattative e la Panigale V4R  è per lui la migliore opzione sul mercato. La moto è competitiva e la continuità per un pilota è sempre un valore aggiunto. Si potrebbe quindi pensare che si stia prendendo tempo per limare un po’ le cifre, ma a forza di tirare la corda questa potrebbe spezzarsi.

Al momento, infatti,  Bautista non ha nessuna proposta concreta da mettere sul tavolo per acquistare forza, ma le cose potrebbero cambiare con il passare delle settimane. Si è parlato più volte di Honda, che vuole un top rider per il suo rientro in grande stile in SBK, dopo questa stagione di, per così dire, apprendistato.

I giapponesi, però, hanno i loro tempi. L’erede della CBR è pronta e da mesi sta girando con i collaudatori nipponici, ma il progetto 2020 non è ancora stato definito. Questo significa che ci sono tante belle parole ma pochi fatti, quelli che servono a un pilota per decidere. Honda, come  ha sempre fatto, in questi mesi è concentrata sulla 8 Ore di Suzuka, una gara che ha un valore speciale per i costruttori giapponesi, quando quell’appuntamento sarà passato allora metterà le carte in tavola.

Questo significa che naturalmente il manager di Alvaro ha già avuto contatti con la HRC, ma nulla di concreto. E qui parliamo di un’offerta chiara, con garanzie tecniche su moto e squadra.

Quindi, Ducati per ora può dormire sonni tranquilli, tenendo sulla graticola ancora per un po’ lo spagnolo. Però deve affrettarsi, perché Honda potrebbe passare all’attacco presto e in quel caso i piatti della bilancia potrebbero cambiare posizione.

Bautista è pur sempre il pilota che ha vinto le prime 10 gare della stagione e un pezzo di mercato pregiato, il più pregiato dopo Rea. Se Honda volesse un ritorno in grande stile, Alvaro sarebbe perfetto per loro e la Casa di Tokyo ha tutte le risorse (economiche e tecniche) per far girare la testa a qualsiasi pilota.

Ducati può scegliere, ma sarebbe meglio se lo facesse in fretta. Logicamente un piano B sarebbe percorribile (Redding?), ma non si può dimenticare che Bautista ha fatto sulla Rossa quello che molti piloti hanno inutilmente cercato di fare negli ultimi anni.

A luglio iniziano le vacanze, ma non per tutti.

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