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SBK, Alvaro Bautista: il mondiale non è più nelle mie mani

"Matematicamente non è perso, ma ammettendo che io vinca tutte le restanti gare, Rea può permettersi di arrivare sempre secondo"

SBK: Alvaro Bautista: il mondiale non è più nelle mie mani

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Lo aveva detto ieri e lo ha fatto: "per cercare di scacciare la cattiva sorte mi taglierò i capelli a zero. Magari è questo biondo che mi porta sfortuna".

"Ci ho provato, ma non ha funzionato. Niente, la sfortuna non va via", prova a scherzare Bautista e nei suoi occhi chiarissimi non c'è traccia di angoscia. E' un buon segno, perché cinque cadute consecutive hanno il potere di piegare i caratteri più forti, ma Alvaro è sempre stato un ragazzo solare.

Non gliela aveva data sù nemmeno dopo la collisione con Toprak Razgatlioglu, tanto da ripresentarsi al via di Gara 2 dopo aver sofferto una brutta botta alla spalla sinistra.

"Ma niente. Non ce l'ho fatta - confessa - Più che il dolore non avevo forza ed ho preferito fermarmi subito prima di fare altri danni. Addirittura sul rettilineo non riuscivo a tenere la moto, mi sembrava di avere fra le mani più potenza di una MotoGP. Non so ancora se c'è qualcosa di rotto nei legamenti della spalla sinistra, perché abbiamo fatto solo una lastra, non una risonanza".

Toprak non si è preso la responsabilità della collisione. Ha parlato di un semplice incidente di gara.

"Al primo giro ero all'interno dietro ad Haslam - il racconto di Alvaro - quando all'improvviso è arrivato Toprak dall'esterno e mi ha toccato. Ha guidato come se non ci fosse nessuno in pista. Poi è venuto in clinica a chiedermi scusa, mi ha detto che quando mi ha visto era troppo tardi".

Un'altra caduta in un fine settimana da dimenticare.

"Si a Laguna sono caduto due volte, e veramente non me lo aspettavo. Forse all'inizio della stagione non ci aspettavamo di vincere così tanto, ma sicuramente non pensavo di finire la stagione in questo modo. Non ho spiegazioni per quanto mi sta accadendo. E' difficile da capire".

C'è chi insinua un limite di tenuta psicologica. Un problema di testa.

"Non è un problema di testa perché sono ancora veloce - taglia corto Bautista - anche qui lo ero. In Gara 1 mi sentivo tranquillo, non stavo tirando. L'unica caduta di quelle recenti che considero 'normale' è stata quella a Donington sul bagnato. In quel caso può capitare...ma per le altre proprio non ho spiegazioni. Non è nemmeno il limite della moto. Non è che siamo ad un punto, come dire? bianco o nero, perché poi in prova non sono mai scivolato. Sono caduto solo in gara. Ed è strano perché nelle prove tiro addirittura di più, per capire il limite".

C'è da domandarsi dopo un fine settimana così, con un lungo periodo da attendere prima dell'appuntamento di Portimao, l'8 settembre, come si reagisce.

"Cosa farò ora? La cosa più importante è recuperare fisicamente, spegnere il cervello e andare in vacanza. Poi recupereremo la confidenza con la moto. Certo possiamo ancora migliorarla, ma l'unica differenza fra ora e l'inizio del campionato è che prima vincevo ed ora invece cado".

Già sabato Bautista era stato chiaro circa le restanti possibilità di vincere il titolo mondiale. Ora è ancora più secca, la sua risposta.

"Il mondiale? Ovviamente dal punto di vista matematico non è finito, ma è anche vero che Rea può arrivare sempre secondo se io vincessi tutte le restanti gare. Il campionato non è più nelle mie mani. L'unica cosa che posso fare è vincere quante più gare possibili. Ma al titolo non penso più".

Ciò potrebbe influire sul futuro? decidere di rimanere o meno in Ducati? Stefano Cecconi, Ceo di Aruba racing ha detto che la realtà è che Ducati sta aspettando una risposta, e che questa non è ancora arrivata.

"Il contratto? Non lo so, devo parlare con il mio manager, Simone Battistella", è l'unica risposta che arriva dal ducatista. Ed è anche l'unico momento in cui il bagliore azzurro dei suoi occhi.si attenua.

"Per quanto riguarda le cose importanti siamo d'accordo - prosegue - ma ci sono ancora dettagli da verificare".

Un collega al nostro fianco azzarda: ma il rinnovo in rosso è scontato, vero?

Alvaro Bautista sorride. E il collega all'improvviso ricorda: la Ducati non è la sola moto rossa, nel paddock della Superbike.

 

 

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