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SBK, Melandri: Lorenzo e Honda agli antipodi, per ritirarsi serve coraggio

“Ora in pista con una mentalità più leggera ma sempre per andare forte. Il futuro? La MotoE potrebbe essere interessante per me"

SBK: Melandri: Lorenzo e Honda agli antipodi, per ritirarsi serve coraggio

Marco Melandri ha annunciato il ritiro dalle corse in una conferenza stampa a Milano appena prima di partire per Laguna Seca, dove nel weekend correrà per il nono round della stagione. Marco dice basta a 36 anni dopo una carriera di successi e difficoltà dove tante volte si è trovato, come lui stesso ha ammesso, nel posto giusto al momento sbagliato. Proprio quest’ultima frase, abbinata alla parola ritiro fa venire in mente la situazione di Jorge Lorenzo e Valentino Rossi, in difficoltà con Honda e Yamaha e con le voci del ritiro che si fanno sempre più insistenti. 

“Lorenzo e la Honda sono agli antipodi ha detto Melandri a margine della sua conferenza di addio -  il suo stile di guida è opposto alla moto e io non credo che riuscirà a migliorare e crescere come stava facendo con Ducati. Potrebbe pensare di ritirarsi ma ci vuole tanto coraggio, più che a decidere di continuare a correre. Per quanto riguarda me, la decisione del ritiro è maturata indipendentemente da come andavo in moto, per lui forse dipende solo da quello e non è semplice visto che quando fai una cosa per tutta la vita e conosci solo quello ti sembra impossibile che debba finire”.

Questa è una giornata importante, non difficile perché hai detto che è stata come una liberazione per te. Ora mancano cinque gare al termine della stagione: come si preparano?

“Mi sono tolto un peso e quindi affronterò questa ultima parte di stagione con una mentalità più leggera – ha continuato Marco - ora posso solo divertirmi e voglio vedere come va. Questo potrebbe aiutarmi molto. Devo fare il massimo per rispetto della Yamaha e anche perché io vado in moto perché mi piace andare forte e voglio farlo per me stesso. Chiudo con le gare di un certo livello, ma non smetto di andare in moto.” 

Quando hai comunicato la tua decisione al team?

“Ai ragazzi del box l'ho comunicato per telefono e so che avrei dovuto farlo di persona ma non avevo il coraggio”. 

Hai detto che ti rivedremo comunque in pista, che idee hai? 

“La MotoE è un campionato interessante, mi incuriosisce perché è una cosa nuova. Bisognerà capire che direzione fargli prendere, perché la Formula E, per esempio è un bel campionato e sta crescendo. Per me potrebbe essere interessante correre lì perché si può lavorare su molte tecnologie nuove e l'idea che le gare siano corte e che ce ne siano poche mi piace perché vorrei rallentare il ritmo degli ultimi 20 anni”. 

Durante la conferenza c’è stato un momento di commozione durante il tuo ringraziamento ad Alberto Vergani, il tuo manager. Ti vedi insieme a lui in futuro o addirittura pensi di rubargli il posto?

“Alberto è stato importante per me ma non mi vedo in una posizione come la sua, non sono abbastanza bravo. Mi piace quello che fa e penso che potrò dargli una mano dal punto di vista tecnico. Per il futuro comunque ho un negozio online con mia sorella dove diamo corsi gratuiti di guida e di soccorso. Lo facciamo perché vorrei che le moto riavvicinassero le persone per potersi divertire e scambiare idee Il valore aggiunto che potrò dare io è parlare di corse, di tecnica e di esperienze di guida”. 

La tua famiglia ha influito sulla scelta del ritiro?

“Non è stato tanto quello, ma il fatto che mia figlia abbia già cinque anni mi ha fatto pensare di voler essere più presente. Tornare a casa dalle gare e non apprezzare tutto quello che avevo amato fino a prima mi ha fatto pensare che mi sarei divertito più a casa. Voglio godermi la sua infanzia e la sua crescita”.  

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