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SBK, Marco Melandri annuncia il suo ritiro: "Tutte le favole hanno una fine"

LIVE DA MILANO - Il romagnolo comunica il suo addio alle corse a fine stagione:“Ho capito di non avere più grinta di ripartire come una volta”

SBK: Marco Melandri annuncia il suo ritiro: "Tutte le favole hanno una fine"

La Superbike torna in azione nel weekend a Laguna Seca e per Marco Melandri sarà l’ultima apparizione in sella alla moto sulla pista a stelle e strisce. Nella conferenza andata in scena a Milano, Marco Melandri ha annunciato il suo addio al mondo delle corse: "Tutte le favole hanno una fine. Fin da piccolo sognavo di diventare un pilota e la mia è stata una favola. Ostinarsi ad andare avanti, quando la fiamma del fuoco si abbassa, significa tornare a casa che non hai apprezzi ciò che fai. Bisogna avere il coraggio di dire basta. Avrei voluto fare un paio di anni ancora con GRT, ma credo che questa sia la scelta vera e giusta. Non riesco a pensare il prossimo anno di ripartire"

La scelta arriva dopo Donington: "Ho scelto di farla oggi perché parto da Milano per gli Stati Uniti (scherza). Il momento in cui ho capito è stato dopo la Thailandia. A Misano, il sabato, è stato un momento critico. Ora non riesco più a essere performante come volevo e durante la gara sono arrivato al punto di farmi delle domande. Ho capito che quello era l'ultimo segnale. Domenica sera ho chiamato Alberto e gli ho detto della mia notizia."

In molti pensavano che quel serbatoio portato a Misano potesse essere utile, invece: "Purtroppo non riuscivo a essere competitivo come volevo. Piuttosto che correre all'80% meglio lasciare perdere". Si vociferava poi di una eventuale avventura nel MotoAmerica: "Mi sarebbe piaciuto provare l'avventura in America, soprattutto conoscere un nuovo paddock. Alla fine però è saltata fuori l'avventura con GRT. Sono onesto nel dire che avevo valutato anche la MotoE, ma poi ho proseguito con il Mondiale. La mia è stata una carriera lunga, fatta di soddisfazioni e momenti difficili. Adesso, dopo vent'anni, è arrivato il momento di godermi di più la mia famiglia. Avrò modo di alzarmi al mattino e coccolare mia figlia, pensando meno agli allenamenti e ai vari voli da prendere. Mi farà strano, però penso che ci sono tante persone che aspettano di godersi la pensione, mentre io avrò la possibilità di faro ora". 

Tra le prime a saperlo la moglie Emanuela:"Una delle sue doti più importanti è l'intelligenza e l'allegria. Ha capito che non doveva entrare in questa decisione. Era pronta a tutto". Ripercorrendo la carriera non sono mancati i momenti difficili: "Sfido chiunque a  disputare l'anno in Ducati in MotoGP.  Ma anche quell'amarezza dopo la fine dell'avventura con BMW. Sono trascorsi tanti anni, ma ora avrò finalmente l'occasione per  godermi la famiglia e cambiare vita dopo vent'anni. Quando iniziai nel 98 al pomeriggio ci trovavamo sotto la tende Nolan a ridere e scherzare, adesso invece è un mondo di rivalità. Non c'è più spazio per l'amicizia come un tempo" .

Allo stesso tempo ci sono però state le gioie:  "Il titolo in 250 rimarrà un momento indimenticabile, ricordo però anche le sfide nella 125. Nel 2002 ho poi avuto tanti duelli con Nieto, i quali erano molto corretti". Non mancano poi i ringraziamenti: "Ovviamente mio padre e mia sorella, ma anche Vergani, un mio amico lo chiama Gesù. Ci sono tante persone che in questi anni mi hanno accompagnato, come Fausto Gresini e Brivio. Mi vengono le lacrime agli occhi nel ricordare questi momenti". Nella giornata del suo ritiro non manca poi un accenno a Rossi: "Non so se anche Vale lascerà (scherza), questo dovrà deciderlo lui". 

Durante la conferenza non manca poi un accenno a Quartararo: "Nel 2015 lo conobbi e rimasi colpito. Quello di adesso è il vero Quartararo, si è trovato al posto giusto nel momento giusto, dando dispiaceri a tanti e facendone smettere presto. Battere Marquez? Se la può giocare". Salta poi fuori il nome di Caricasulo: "Mi piacerebbe fosse lui a sostituirmi". Infine una battuta sul Mondiale: "Chi vince il titolo non lo scrivo, posso però dire che Bautista non vince in America". 

L'attenzione torna poi su sul suo addio: "Le moto rimarranno nella mia vita, ma di sicuro non torno più indietro nella mia scelta. Ho finito le pile. Le auto? Mi sono sempre piaciute, sarebbe stato bello provare un DTM, ma non ebbi una risposta. Quando ho guidato sono sempre stato veloce, anche se le gare di Endurance mi fanno paura. Mi piace il fuoristrada ma ho troppi problemi fisici, magari una gara col cammion".

Nella conferenza di addio al mondo delle corse non manca poi una battuta da parte di Alberto Vergani: ricordando anche quello di Casey:  "Marco ha chiuso un ciclo,. quello di Stoner è un ritiro prematuro. Come Marco anche quello di Casey è frutto di una saturazione. Marco ha fatto un percorso più lungo. Chiudere una carriera clamorosa è un qualcosa di unico. Questo vince il Mondiale al primo anno"

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