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MotoGP, Pernat: “La crisi Ducati è quella tra Dovizioso e Dall’Igna”

“Per i colori italiani si preannunciano anni bui nel Motomondiale, dato che manca un ricambio generazionale”

MotoGP: Pernat: “La crisi Ducati è quella tra Dovizioso e Dall’Igna”

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Marc Marquez era intenzionato a godersi le vacanze senza pensieri e il successo del Sanchsenring è senza dubbio il modo migliore per togliersi il casco e trascorrere un’estate all’insegna del relax. Merito delle sue qualità e di una Ducati che gli sta spianando sempre più la strada verso l’ottavo titolo iridato. Un weekend da dimenticare per le Rosse, specialmente per Andrea Dovizioso, costretto  a recitare una parte da spettatore.

È andata senza dubbio peggio a Valentino Rossi, che non è riuscito a riscattarsi nella domenica dove Vinales ha portato la Yamaha al secondo posto davanti alla Honda di Crutchlow.

Ecco quanto accaduto nell’ultimo round secondo l’occhio attento del nostro Carlo Pernat.

“Che dire, Marquez è stato imbarazzante. Ha preso un caffè a 200 all’ora per poi arrivare con le chiavi del box e darle agli altri piloti. Questo Campionato è già finito in una giornata dove Rins ha commesso una asinata. È inconcepibile, posso capire quella di Assen, ma qua in Germania aveva cinque secondi da Marc e due da Vinales, lo considero un errore grosso che può influire a livello mentale. Davide Brivio dovrà quindi intervenire per aiutarlo dato che Alex è un bell’animale da gara. C’è poi la grossa crisi Ducati, soprattutto tra Dovi e Dall’Igna. Tra di loro c’è una battaglia sottile. Andrea spinge da una parte, mentre Gigi è rimasto scottato per aver avuto la moto migliore nelle precedenti due stagioni, ma non ha vinto niente. Inoltre, con la vicinanza di Lorenzo, Dovi era diventato quasi un fenomeno. È una situazione difficile, anche perché la squadra sarà questa pure il prossimo anno e Dovi sembra essere svuotato, speriamo riescano a mettersi d’accordo per ripartire da capo. Personalmente non ritengo questa moto così negativa, anche perché in passato era semplice da guidare. A questo punto spero che Andrea e Gigi si chiudano in una stanza per il bene della Rossa. A parte ciò vedo del buio nella MotoGP per i colori italiani per i prossimi anni. Dovi e Valentino hanno dato tutto, mentre Danilo che riesca a battere Marquez la vedo dura. È vero che abbiamo dei ricambi come Baldassarri e Marini, però ci vorranno degli anni prima che arrivino. C’è Bagnaia, ma sta faticando, a Morbidelli manca invece quel qualcosa per essere fenomeno. In Moto3 abbiamo invece Dalla Porta, il quale mi ricorda Gardner, senza dimenticarsi di Tony Arbolino. Gli spagnoli possono invece fare affidamento su piloti come Marquez, Vinales, Rins, Mir che vanno sul podio, giusto per fare qualche nome, a cui aggiungo il francese Quartararo. Non è la mancanza di organizzazione, dato che in Italia abbiamo la VR46 e la Squadra Corse SIC58 che possono contare su grandi professionalità al loro interno, a cui aggiungo l’impegno della Federazione. Secondo me è una questione generazionale. C’è stata l’epoca degli americani, poi arrivò quella degli australiani. Alla fine bisogna anche avere un po’ di fortuna, dato che i talenti nascono ogni 20 anni e Rossi-Marquez ne sono un esempio”.

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