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MotoGP, Rossi: "Se non risolveremo i problemi sarà difficile continuare"

"Le motivazioni non mi mancano, mi sarà chiaro quando verrà il momento di smettere. Il problema? Sono stato più lento di me stesso un anno fa"

MotoGP: Rossi: "Se non risolveremo i problemi sarà difficile continuare"

I giorni che continuano ad aumentare dall’ultima vittoria e contemporaneamente l’età che cresce, Valentino sa non può sottrarsi a questi due temi. Soprattutto dopo una gara dopo quella del Sachsenring, in cui ha navigato senza guizzi nella parte centrale della classifica.

È normale che mi vengano fatte determinate domande quando la mia situazione è questa. Anzi, vi confesso che me le pongo anche io: ho iniziato a chiedermele 10 anni fa, figuratevi ora! - scoppia in una risata - Ho 40 anni, non sono solo il più vecchio, ma ho 6 o 7 anni in più del secondo in classifica”.

Il Dottore non ha l’illusione di essere Peter Pan, per cui il tempo non passa mai, ma questo non intacca la sua voglia di correre.

Ci sono cose che solo io posso sentire e quando non avrò più voglia di correre mi sarà chiaro - spiega - Certo dipenderà molto dai risultati, se non riusciremo a risolvere i nostri problemi, allora andare avanti diventerà un problema. Però una decina di anni fa ho fatto una scelta: potevo ritirarmi da vincente o continuare a correre perché la mia passione era grande. Sono contento della decisione che ho preso”.

Però ormai sono più di due anni che non vince.

Logicamente non è qualcosa che mi faccia piacere, ma mi era già successo in passato ed ero riuscito a tornare competitivo - ricorda i tempi di Ducati - Se mi passa per la mente la possibilità di non vincere più? Ho vinto 89 gare in MotoGP, direi che non è un brutto risultato, potrebbe andarmi comunque bene” sorride.

Logicamente, Valentino vorrebbe ritoccare quel numero e pensa di potercela fare. Sicuramente non crede che sia la sua età ad essere un gap.

Sapete qual è stato il problema oggi? Che sono stato più lento di 20 secondi rispetto al mio tempo di gara dell’anno scorso - spiega - Non stiamo parlando di 5 anni, ma di dodici mesi. Se fossero stati tutti gli altri piloti a migliorarsi di 20 secondi e io non ci fossi riuscito, allora sarebbe veramente stata finita. Però vi assicuro che non fatico a trovare la voglia per partire per un Gran Premio e la mia concentrazione e le mie motivazioni sono immutate. Certo, sarebbe bello potermi battere con Marquez a parità di età, ma non è possibile e devo concentrarmi su quella che è la realtà”.

Che coincide con la sua peggiore prima metà di campionato di sempre. Mai Rossi aveva raccolto solo 80 punti in 9 gare.

Neanche in Ducati? Siete sicuri? - si stupisce - Fino a Le Mans ero andato bene, poi anno inciso i tre zeri in altrettante gare. Negli ultimi quattro GP ho fatto appena 8 punti, è facile dare una spiegazione a questo risultato. Lo scorso anno da Le Mans al Sachsenring ero salito 4 volte sul podio in 5 gare ed avevo 39 anni, ero già vecchio - sorride - C’è qualcos’altro che non va. Non mi trovo con questa moto messa così com’e”.

Rossi si riferisce all’assetto.

Non ho le idee completamente chiare su cosa non funzioni, non ne conosco la causa, ma la sensazione che ho in sella è precisa perché non riesco a uscire bene dalle curve - spiega - Sulla M1, quest’anno, bisogna usare un assetto diverso rispetto al 2018 e per me e Morbidelli è più difficile farlo, mentre Vinales e Quartararo si trovano meglio. Non riesco a guidare la Yamaha come facevo lo scorso anno”.

Sperava di avere trovato la soluzione ad Assen, ma era stato un abbaglio.

Questa era una gara importante per avere delle conferme sulla strada presa, ma sfortunatamente sono stato lento - ammette - Ero il più lento del gruppo in cui mi trovavo, ma sono rimasto attaccato a loro con i denti perché speravo che avessero un calo maggiore delle gomme negli ultimi giri. Avevo scelto la media al posteriore perché sembrava la soluzione migliore, invece l’ho finita prima degli altri. Se avessi montato la dura sarei potuto andare un po’ meglio, ma non si sarebbe parlato comunque di vincere. Il problema non è stato la gomma, è da un’altra parte”.

Ma dove?

Questa pausa servirà per ricaricare le batterie, ma anche per studiare i dati e analizzare la situazione. Dobbiamo capire” afferma.

Voci nel paddock sostengono che il Dottore stia pensando di cambiare qualche volto nella sua squadra, come era successo 6 anni fa quando Galbusera prese il posto di Burgess.

Io voglio funzionare le cose con questo team, con cui mi trovo bene - sottolinea - Con Silvano ho lottato per un campionato fino all’ultima gara e sono arrivato 2° in altre due stagioni. Ce la possiamo fare ancora”.

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