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MotoGP, Dovizioso bacchetta Ducati: "La moto non curva, lo dico da 4 anni"

"Dico queste cose da tempo, se vogliamo davvero lottare per vincere serve una strategia. Se richiederà un anno dobbiamo prenderci un anno. Marc non è imbattibile, ma non siamo abbastanza forti"

MotoGP: Dovizioso bacchetta Ducati: "La moto non curva, lo dico da 4 anni"

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Andrea Dovizioso è visibilmente contrariato al termine del Gran Premio del Sachsenring. Ha chiuso una gara molto dura in quinta posizione, battuto anche dal proprio compagno di team Danilo Petrucci e soprattutto ha incassato 16 secondi da Marc Marquez, che ha tagliato il traguardo con le braccia incrociate, segno di una superiorità che sta diventando schiacciante gara dopo gara.

Il vantaggio di Marquez in classifica è ormai a quota 58 punti, che equivalgono a più di due GP. Un valore che sembra mettere la parola fine alla lotta per il titolo, ma che diventa ancora più pesante ascoltando le parole di Dovizioso dopo la gara. Andrea sembra quasi darsi già per sconfitto, puntando alla necessità di grandi cambiamenti in Ducati per poter davvero avere l'ambizione di battere Marquez in pista.

"Secondo me ci troviamo in una situazione in cui i nostri avversari hanno fatto dei passi in avanti netti rispetto a noi. Marc è ancora più lontano - ha dichiarato - ma anche le Yamaha e Rins stanno sfruttando bene il loro pacchetto e sono più veloci rispetto ad inizio stagione. Per questo facciamo più fatica e anche se sulle prossime piste saremo più competitivi non è sufficiente quello che abbiamo neanche per pensare di combattere contro Marc. Questo è il punto. Non si tratta di riuscire a fare più punti, qui non stiamo combattendo contro di lui".

Cosa manca per lottare alla pari?

"In questo momento non sto cambiando idea. Quello che pensavo quattro anni fa lo penso ancora adesso. A centro curva siamo troppo lenti e perdiamo troppo tempo. Fortunatamente negli ultimi anni siamo riusciti a migliorare in altre aree che ci hanno reso più competitivi e siamo anche riusciti ad arrivare due volte secondi in campionato, quindi il pacchetto era abbastanza buono. Però tutti stanno alzando l’asticella e noi restiamo troppo indietro nella capacità di curvare, abbiamo un gap in quell’area che è troppo grande. Penso ci sia bisogno di mettersi a tavolino e fare una strategia per il futuro".

Il presente quindi è già andato secondo te, oppure con la parola futuro identifichi anche la seconda parte di stagione?

"Futuro a lungo termine o più imminente non lo so, perché secondo me lavorare sulla capacità di curvare è una cosa molto complicata ed è anche una cosa su cui noi non siamo molto esperti. Ci vorrà molto tempo, ma non so quanto. Bisognerà focalizzarsi totalmente su quell’aspetto".

Ma state provando spesso dei telai nuovi, non avete migliorato la situazione?

"Non è un aspetto che abbiamo ignorato, ma non l’abbiamo mai realmente considerata una priorità. In questo momento questo è ancora più chiaro per le persone a cui non lo era questa necessità e quindi dobbiamo spingere e fare una strategia. Se questa strategia richiederà un anno, dobbiamo prenderci un anno. Se il nostro obiettivo è giocarci il campionato siamo troppo lontani, se invece basta fare buone gare le stiamo già facendo, ma non credo sia questo il nostro compito qui. Di conseguenza dobbiamo fare una strategia per il futuro, questa è la mia opinione".

Lasciando perdere la moto, tu ti consideri alla pari con Marquez come pilota? E' battibile?

"Non mi sono mai considerato uno sbruffone, che dice cavolate e riconosco perfettamente quanto è forte Marquez. Forse è uno dei piloti più forti della storia del motociclismo. Ha senza dubbio delle caratteristiche migliori di tanti altri, ma non credo sia imbattibile. Non lo è nessuno. Combattiamo contro un pilota che non è solo forte, lo è di più e che corre con la Honda, quindi ha un certo tipo di supporto. Ma non è questo che mi ferma nella lotta contro di lui".

E quale pensi sia il limite allora?

"In questo momento noi stiamo combattendo contro noi stessi, dobbiamo migliorare certe cose se vogliamo anche solo provare a lottare contro di lui. Negli ultimi due anni ci abbiamo provato, non è andata male ma non ce l’abbiamo neanche fatta. Non siamo arrivati nemmeno così lontani, quindi non è impossibile, ma dobbiamo concentrarci su di noi e non su quanto sia forte il nostro rivale, perché al momento non siamo abbastanza forti nemmeno per provare a batterlo".

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